Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Comuni a portata di bambino: si rivendica lo spazio per il “gioco libero” Vedere bimbi che giocano tranquillamente in strada è sempre più raro: le città ed anche i paesi italiani sono pieni di pericoli per i piccoli abitanti e non è più sicuro come un tempo lasciare i propri figli a giocare nelle strade con i loro coetanei. E’ difficile trovare ormai paesi realizzati a portata di bambino, e questo rappresenta un grande problema per le famiglie e per la crescita dei bimbi stessi, che hanno diritto a giocare riappropriandosi delle strade, come accadeva un tempo, senza per forza doversi recare in strutture apposite o parchi cittadini. Trentino esempio “virtuoso” Come succede spesso, il modello da cui prendere esempio e a cui ispirarsi viene dal Nord Italia. In Trentino, nella Val di Non, c’è un piccolo centro chiamato Sfruz, in cui l’assessora Patrizia Poli ha fatto installare per le strade diversi cartelloni con la dicitura: “Attenzione, rallentare: in questo paese i bambini giocano ancora per strada”. Un monito per gli automobilisti a rispettare i limiti di velocità e a prestare particolare attenzione per evitare pericoli e incidenti. In questo paese del Trentino, infatti, i bambini sono tanti rispetto al numero complessivo degli abitanti: su 334 abitanti, ben 70 sono minori. In Basilicata c’è Sarconi Cartelloni segnaletici del genere sono presenti anche più a Sud, in provincia di Potenza. A Sarconi, di recente, sono stati impiantati due segnali che riportano la scritta “in questo paese i bimbi giocano ancora per strada”, corredata da immagini di bimbi che ridono e si divertono spensierati. Si tratta di un gesto apparentemente scontato, ma non è così. In molti Comuni italiani non è raro trovare cartelli che prescrivono divieti proprio rivolti ai più piccoli: non giocare a palla, non correre, non fare rumore. Anche in questo piccolo paese della Basilicata di soli 1400 abitanti gli automobilisti dovranno stare accorti a rispettare il diritto al gioco dei bambini per la strada. Si tratta di un gesto simbolico che serve soprattutto da esempio per gli altri comuni italiani, affinchè si prenda in considerazione seriamente il diritto dei più piccoli a vivere il gioco per strada, come avveniva anni addietro. Convinto di tale scelta e della necessità di realizzare comuni a portata di bambino, il Sindaco Cesare Marte dichiara, a proposito dell’iniziativa: “I bambini sono il nostro futuro, dobbiamo fare scelte in base a loro”. In Puglia Rignano Garganico Ad infoltire la schiera dei comuni sensibili all’iniziativa delle “strade a portata di bambino” ci sono anche tre comuni pugliesi: Cellamare, Monteleone e Rignano Garganico. In questo paese della provincia di Foggia, che conta circa 2000 abitanti, il Sindaco ha fatto affiggere alcuni cartelloni a favore del gioco in strada, dichiarandosi disponibile ad incentivare iniziative per le nuove generazioni, anche al fine di incrementare le nascite. Altri piccoli comuni, in tutta Italia, stanno seguendo tale esempio, affinchè i bambini possano riappropriarsi della strada e poterci giocare tranquillamente, senza alcun pericolo.

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Durante i mesi estivi ci si ritrova spesso senza forze e privi di energia, a causa del caldo e della vita frenetica. Per stare meglio nonostante l’aumento delle temperature, e soprattutto se le vacanze sono ancora lontane, vi suggeriamo alcuni accorgimenti alimentari. Bere per restare idratati Il colpo di calore è tra le conseguenze di una scorretta o insufficiente idratazione durante i mesi più torridi. Il primo consiglio che dovrebbero seguire tutti, dai bambini agli anziani, è di bere almeno due litri di acqua al giorno per idratarsi e dare sollievo all’organismo affaticato. Oltre ad essere fonte di minerali, l’acqua aiuta a prevenire la disidratazione dei tessuti. Con l’aumento della sudorazione a causa delle alte temperature aumenta il rischio di ipotensione, astenia e (nei casi più gravi) perdita di coscienza. Non sono d’aiuto, invece, e quindi andrebbero evitate, le bibite gassate e zuccherate, come Coca-Cola o succhi di frutta, perché l’elevato contenuto di zuccheri non fa che accentuare il processo di disidratazione dell’organismo, peggiorando di conseguenza la situazione. Tutte queste bevande, inoltre, sono ricche di coloranti, dolcificanti, addensanti, aromi artificiali. Quali alimenti consumare in estate Quando fa caldo è meglio prediligere alimenti che contengono magnesio e potassio, perché aiutano a prevenire e contrastare la mancanza di energia e il senso di spossatezza provocati dalle alte temperature: frutta secca (mandorle, noci, nocciole, pistacchi) e fresca (kiwi, pesche, banane, albicocche, datteri), legumi (ceci, lenticchie, fagioli, piselli), crusca, riso integrale, carni bianche, cioccolato amaro, patate. Va aumentato anche il consumo di verdure, alternando ortaggi sia crudi che cotti. Quali alimenti evitare con il caldo Tra gli alimenti che in estate andrebbero eliminati del tutto o quanto meno limitati parecchio ci sono gli alcolici, perché fanno aumentare la sudorazione e la diuresi, accentuando la sensazione di calore e malessere. I cibi ricchi di sale, in particolare insaccati, sottoli e sottaceti, cibi preconfezionati, patatine, salatini, peggiorano lo stato di disidratazione. Anche gli alimenti grassi, come salse, formaggi stagionati, insaccati, dolci con creme e panna e fritti andrebbero banditi perché rallentano il processo di digestione, accentuando la sensazione di stanchezza e sonnolenza. Integratori: no al fai da te Tra decine di marchi e prodotti disponibili, anche al supermercato, non è facile scegliere l’integratore più sicuro ed efficace. In Italia il Ministero stabilisce quali sono i dosaggi massimi consentiti, dunque non c’è il rischio di eccedere con le quantità. Si corre però il rischio opposto, ossia quello di acquistare integratori con concentrazioni troppo basse. Per non incorrervi, la regola da seguire è quella di chiedere indicazioni al proprio medico o farmacista. Il consiglio vale soprattutto per gli anziani che seguono terapie farmacologiche: ci vuole particolare cautela per gli integratori contenenti potassio e sodio, che potrebbero interagire con alcuni farmaci, e per i venoprotettori, che in alcuni soggetti potrebbero peggiorare un’eventuale stitichezza preesistente.

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Il metodo Spreco Zero Vi siete accorti che spesso buttate via il cibo e vi ritrovate ad esclamare “che peccato” dinanzi all’ennesimo alimento che finisce tra i rifiuti? Certo questo non basta a cambiare le cose. Bisogna prendere atto che è necessario cambiare rotta e cominciare una vera e propria “rivoluzione green”. Un libro può diventare un valido aiuto per chi desidera raggiungere in breve tempo l’obiettivo “Sprechi zero”. Andrea Segrè è un docente universitario di Bologna che sull’argomento ha scritto un volume intitolato “Il metodo spreco zero” (Edizioni Bur Rizzoli, 14 euro). Questo autore, più di venti anni fa, ha iniziato a combattere lo spreco alimentare fondando “Last Minute Market” e curando la campagna informativa europea “Spreco Zero”. Per alcuni leggere questo libro stato un percorso illuminante e assai motivante, perché descrive un metodo semplice ma rivoluzionario per mangiare meglio, salvaguardare l’ambiente e risparmiare. Rieducazione eco-alimentare “Sprecare meno cibo è una rivoluzione alla portata di tutti”, ha detto Segrè, introducendo nel libro una vera e propria “full immersion” nella prevenzione degli sprechi e dei rifiuti, concepita come un diario settimanale per conoscere e valutare ogni aspetto legato all’acquisto e alla conservazione del cibo, al suo possibile riutilizzo attraverso ricette a ridosso di scadenza, fino alla spesa intelligente, all’utilizzo corretto del frigorifero e alla piacevolissima autoproduzione di alimenti sul proprio balcone, terrazzo o giardino. Confezioni inutili: meglio comprare sfuso! Buste, bottiglie, contenitori di plastica, alluminio, carta: si utilizzano per avvolgere i cibi e ce ne disfiamo prima del consumo. Meglio scegliere prodotti sfusi, privi di ogni involucro. Se non è sempre possibile, ricordate che l’imballaggio originale aiuta frutta e verdura a ritardare il deperimento naturale, quindi conservate il prodotto nella stessa confezione in cui l’avete acquistato. E’ importante non tagliare o bucare la confezione originale. Portate con voi sporte per fare la spesa, buste o zaini in materiali resistenti, in modo da evitare il più possibile l’uso dei sacchetti. Se acquistate buste in materiale biodegradabile, servitevene in seguito per raccogliere la frazione dell’umido per la raccolta differenziata dei rifiuti.

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