In Puglia il periodo che conduce al Natale è scandito da diverse ricorrenze religiose: per la maggior parte dei pugliesi le festività natalizie si inaugurano l’8 Dicembre, con l’Immacolata Concezione.
Riflettevo proprio in questi giorni al fatto che non sopporto più le persone che si piangono addosso. Prendere la decisione di non ascoltarle più, di tirare dritto se le si incontra sulla propria strada o di cambiare discorso se cominciano a lagnarsi mi sembrano soluzioni adeguate.
Vi è mai capitato di sentirvi come “prosciugati” dopo un po’ che stavate lì a parlarci? Soprattutto in questo periodo, poi, è davvero fuori luogo lamentarsi: siamo tutti, chi più chi meno, su una stessa barca un po’ malconcia che rischia di affondare nostro malgrado.
Poi ho trovato per caso questa citazione web e mi sembra proprio adatta alla situazione. La condivido volentieri!
Ascoltare le persone che parlano dei loro malanni è un invito alla malattia. Mentre le ascolti dedichi tutti i tuoi pensieri e la tua attenzione alla malattia, e così facendo è come se la chiamassi. E di sicuro non sei di nessun aiuto a queste persone, dato che aggiungi altra energia alla loro malattia.
Se vuoi aiutarle davvero, cambia argomento di conversazione spostandolo su cose positive o, se ti possibile, allontanati. Mentre te ne vai, concentra intensamente i tuoi pensieri e le tue sensazioni per vedere quelle persone in salute, poi lasciali andare. (V.Valenti)
Ancora una volta andare alle origini delle parole può aiutarci a trovare il significato più specifico e profondo di ognuna di esse. Nello specifico, nei giorni scorsi mi ha incuriosito un termine abbastanza inusuale: atelofobia.