A Palermo il primo parco giochi al mondo senza tecnologia
2019-02-02 10:29:52
Il progetto, promosso da un comitato di genitori, verrà realizzato nei pressi di una scuola elementare grazie ad un’iniziativa di raccolta fondi tramite crowdfunding. Nel parco giochi sarà assolutamente vietato introdurre smartphone e tablet, e ovviamente ne verrà inibito l’utilizzo. I bambini potranno divertirsi con i “giochi di una volta” (come la dama e altri giochi di società) e anche per i genitori che li accompagnano scatterà una multa se vengono beccati a consultare i social network.Questo parco, unico al mondo a quanto pare, sarà presto realizzato in un paese in provincia di Palermo, Balestrate. La raccolta fondi resterà disponibile sulla pagina Facebook “Una giostra per il parco giochi”, e ciascuno può contribuire al raggiungimento del budget previsto di 80 mila euro. All’ingresso della struttura verrà posizionato un armadietto nel quale ogni persona, prima di entrare, lascerà i dispositivi elettronici. Chiunque viene beccato ad usare il cellulare durante il tempo di permanenza nel parco verrà multato: i soldi ricavati dalle ammende verranno utilizzati per il mantenimento della struttura stessa.“Ormai è normale ritrovarsi alla fermata dell’autobus, in casa o a una festa e accorgersi che tutti hanno lo sguardo calato verso il telefono – commentano i genitori del comitato organizzatore – . Vogliamo regalare un mondo nuovo e una prospettiva diversa per i più piccoli”.Una bella iniziativa: sosteniamola il più possibile o pensiamo a realizzarne altre in vari posti d’Italia!
Scrivere un libro su WhatsApp e vincere il più importante Premio letterario australiano
2019-02-01 14:36:34
Questo in foto è lo scrittore e giornalista iraniano di etnia curda Behrouz Boochani, e la sua storia merita di essere letta e conosciuta. Dal 2013, cioè da quando aveva 29 anni, è imprigionato, insieme ad altri 600 rifugiati, nell'isola di Manus, in Papa Nuova Guinea, per aver tentato di entrare in Australia come richiedente asilo. Non avendo accesso a un computer, ha scritto un libro usando il suo cellulare e spedendolo con vari messaggi via WhatsApp a quello che sarebbe stato il suo traduttore. Il libro è stato pubblicato in Australia con il titolo «No Friend But the Mountains: Writing from Manus Prison» [«Nessun amico se non le montagne: racconto dalla prigione di Manus»] e quest'anno si è aggiudicato il più importante e ricco premio letterario australiano, il Victorian Prize, sia per la sezione non-fiction sia per la sezione principale, aggiudicandosi l'equivalente di circa 100 mila euro.Così ha commentato la notizia: «Non ho di certo scritto questo libro solo per vincere un premio. Il mio obiettivo principale è sempre stato far capire alle persone in Australia e in tutto il mondo come questo Paese abbia torturato persone innocenti a Manus e Nauru in modo sistematico per quasi sei anni. Spero che questo premio porti maggiore attenzione sulla nostra situazione, cambi qualcosa e ponga fine a questa barbara politica». Al momento il Governo australiano non sembra intenzionato a permettergli di partecipare alla cerimonia di premiazione. Far conoscere la sua storia potrebbe spingere il governo a rivedere la sua posizione sia su Behrouz Boochani sia sugli altri rifugiati detenuti da anni nello stesso campo di prigionia.