Vazapp, vai a zappare: il format che dà voce agli agricoltori pugliesi
2019-02-22 07:56:43
L’agricoltura pugliese non si piange addosso, ma reagisce alla crisi di settore puntando su innovazione e interazione sociale. Sono proprio questi gli obiettivi che hanno guidato il team dei giovani contadini pugliesi fondatori della hub rurale “Vazapp” (letteralmente “vai a zappare”), un format di ascolto del mondo agricolo per favorire l’interazione e il confronto tra coloro che coltivano i campi con passione ed entusiasmo. Con grande piacere Giuseppe Savino, tra i creatori del format, annuncia che “Vazapp” verrà presentata al SIMA (Salone Mondiale dei Fornitori dell’Agricoltura e dell’allevamento) che si terrà a Parigi dal 24 al 28 Febbraio 2019. Si tratta di una “vetrina” importante da sfruttare al meglio per farsi conoscere anche a livello europeo.Vazapp punta a diventare un’efficace “cassa di risonanza” di circa 2 mila imprenditori del settore agricolo residenti in Puglia, ma l’hub rurale di questo passo potrebbe arrivare presto anche in altre regioni italiane e poi valicare i confini del nostro Paese. Le storie e le testimonianze raccolte saranno materiale prezioso per redigere la “Carta europea del contadino”, un documento che al suo interno conterrà i desideri e le esigenze dei contadini intercettati dal format. L’interazione sociale tra giovani agricoltori è alla base delle “Contadinner”, venti cene in 20 masserie diverse con 20 agricoltori. Saranno quindi circa quattrocento i contadini coinvolti nel format in una sola provincia pugliese.Come dichiara Giuseppe Savino, “i promotori di Vazapp vogliono fare emergere storie di vita, di amore per la bellezza, di passione per il lavoro nei campi, di umanità che si riscatta”. (dal sito www.lamia-puglia.com di Cristiana Lenoci e Vincenzo Barnabà)
Per la maggior parte degli italiani, le croccanti e delicate sfoglie fritte spolverate di zucchero rappresentano il pretesto giusto per accomodarsi in famiglia e per godersi le svariate sfilate in maschera che le nostre città ci offrono. Seppure il carnevale sia un momento dell’anno dove spensieratezza e colori raggiungono il perfetto connubio, per il 90% della nostra popolazione significa semplicemente “Chiacchere”.Esse hanno un’antichissima tradizione che probabilmente risale a quella delle frictilia, dolci fritti nel grasso di maiale che nell’antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo di Carnevale; questi dolci venivano prodotti in gran quantità poiché dovevano durare per tutto il periodo della Quaresima. amate e desiderate da tutti, sono tra i dolci italiani più famosi e conosciuti. Ripiene o piatte, fritte o al forno, dalle sembianze di una maschera a quelle di un rettangolo, con zucchero a velo o semolato… Queste frittelle fanno impazzire tutti e sono conosciute con i nomi più disparati nelle varie province e regioni italiane. Scopriamoli insieme! Le chiacchiere sono così chiamate in Basilicata, Sicilia, Campania, Puglia, Calabria, a Milano e Parma. A Roma e nelle Marche (soprattutto ad Ancona), invece, si chiamano frappe. A Genova, Imperia e Torino prendono il nome di “bugie” mente si chiamano crostoli a Ferrara, Rovigo, Vicenza, Treviso e Trento. A cambiare da una provincia all’altra è solo l’accento, alcune lo mettono sulla prima o e altri sulla seconda.
Colpo di fulmine nell’era dei social: un appello su Facebook
2019-02-21 07:16:47
“Aiutatemi a trovare il ragazzo moro che ho incontrato in aeroporto”. Rimasta letteralmente stregata dallo sguardo di un giovane sconosciuto, una ragazza pubblica un post su Facebook con il nome di “Licia Li”, un profilo falso che, come lei stessa ha precisato, ha creato apposta per l’occasione, in quanto impossibilitata ad utilizzare il suo profilo per motivi personali. Nel post vengono fornite le indicazioni utili per poter risalire al misterioso uomo che le rapito il cuore. “La sera del 17 Febbraio scorso si è imbarcato da Milano Linate per Brindisi, con un volo delle ore 21:15 circa. Ci siamo guardati tutto il tempo mentre eravamo in sala di attesa, ma nessuno dei due si è fatto avanti. Se qualcuno dovesse conoscere un ragazzo moro che ha preso quel volo, vi chiedo di farmi contattare”, conclude Licia Li.Un vero e proprio colpo di fulmine, quindi. Che, al tempo dei social, si traduce nella pubblicazione di un post per chiedere aiuto all’immenso popolo che “frequenta” virtualmente Facebook, Instagram, Twitter, ecc. Il romanticismo corre ormai alla stessa velocità della tecnologia, bisogna starci al passo per non restare indietro. Ecco cosa può fare la magia di uno sguardo, due occhi che si cercano tra la folla: ieri come oggi è un incanto che si ripete. (dal sito www.lamia-puglia.com)