La salute e il lavoro: due valori tutelati dalla nostra Costituzione ma spesso in contraddizione, tra i quali a volte bisogna decidere a costo di grandi rinunce. E’ quello che è successo ad un operaio barese: la sua storia ci invita a riflettere sui nostri valori e le nostre priorità di vita.
Avete provato ad affacciarvi in questi giorni al balcone della vostra casa, e a tirare su un bel respiro a pieni polmoni? Io sì, l’ho fatto ieri sera e stamattina, e devo dire che ho provato una sensazione piacevolissima di aria leggera, tersa, pulita.
Smettetela di prendere per il culo quelli che cantano sui balconi, chi si dà appuntamento per un aperitivo alla stessa ora, a novanta chilometri di distanza, ciascuno a casa sua, chi organizza flashmob di poesie affacciati al davanzale. Chi suona il flauto sulle scale. Smettetela di trattarli come fossero tutti poveretti che si agitano a vuoto. Ognuno resiste come può, e siamo sempre e nonostante tutto animali sociali. Soprattutto adesso. Anche voi lo siete, sapete? Voi che scrivete i vostri post di raffinato sarcasmo a tutti i costi, costantemente *contro*, convinti di essere superiori al popolo bue, o a chi suona la fisarmonica alla finestra. Anche voi, qui sopra, siete affacciati a una finestra, che cercate di aprire con le vostre parole. Anche voi state dicendo: sono qui, mi sentite, c'è qualcuno? Non siete superiori a un cazzo, temete l'oscurità della foresta e avete bisogno della luce degli altri, proprio come ciascuno di noi. Basterebbe così poco per diventarne consapevoli, senza paure o reticenze, per scoprire che essere uguali agli altri non vuol dire essere banali, ma sentirsi umani. Per accorgersi di quanto sia più bello, e utile, ridere insieme a qualcuno, invece che ridere di lui. (Matteo Bussola)