Uno dei peggiori effetti collaterali di questa Pandemia rischia di essere una diffusa tecno-dipendenza. Settimane dove troviamo risposte a tutto sugli schermi, giga gratuiti, streaming video gratuiti, didattica a distanza e tele lavoro. Gli schermi non alleviano il nostro isolamento, rischiano piuttosto di accentuarlo. Facciamo attenzione, soprattutto con anziani e bambini, usiamo il tempo libero dal lavoro e dallo studio per riscoprire i piaceri analogici della vita in famiglia: leggere, ascoltare musica, cucinare, giocare. Approfittiamone per comunicare, cioè mettere in comune, nel modo più autentico e umano possibile.
Coronavirus non è solo malattia e morte.
Stiamo attraversando un periodo strano, un terremoto emozionale che ci fa tremare e rende fragili le nostre sicurezze.
Colpisce i nostri attaccamenti più forti: la salute, la vita, il lavoro, il denaro.
Crea paura e incertezza.
Ci obbliga al cambiamento.
Ebbene, cosa rimarrà quando tutto questo sarà finito?
Questa è una tua scelta.
Il Coronavirus è anche occasione di rinascita e di guarigione.
Quando tutto sarà finito ti auguro che tu abbia imparato qualcosa.
Ad apprezzare le piccole cose, che non osservavi più.
Ad accettare la solitudine, che porta sempre grandi doni.
A conoscere un pochino di più te stesso, quelle parti profonde che avevi trascurato.
A ringraziare quelle persone che, come i medici, in questi momenti donano molto e spesso diamo per scontati.
A vivere il tempo con meno affanno, come la natura ci insegna.
A comprendere il valore della libertà .
Ad apprezzare le passeggiate, gli amici, una pizza in compagnia.
A respirare a pieni polmoni, seguendo il ritmo di madre terra.
Ad esser un po' più consapevole nei tuoi passi quotidiani.
A ritrovare l'essenza nel tutto.
Buona guarigione.
Un abbraccio.
Ivan Nossa