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Lino Banfi in radio: "La pandemia non ci ha cambiato in meglio"
Il noto attore pugliese Lino Banfi si è lasciato andare a qualche riflessione post-pandemia durante una diretta radiofonica su Rtl 102.5, nella trasmissione condotta da Luigi Santarelli e Massimo Giletti.
"Questa pandemia ci ha cambiato un po' e non credo in meglio, saremo più guardinghi. Noi di base non siamo buoni dentro, adesso stiamo capendo che dobbiamo esserlo, questo casino generale ci ha scosso e adesso piano piano ogni persona si renderà conto che sbagliava prima, non c'è l'altruismo", ha detto.
"Con la mascherina vedi solo gli occhi, prima vedevi tutto il viso, il mento e ti facevi di più un'idea di come era una persona, non vediamo più il labiale e non si capisce niente di quello che uno ti sta dicendo. Io propongo ai ministri, ai medici, ai corrispondenti delle radio e della tv di parlare senza mascherina. Alcuni sono più pratici, e parlano scandendo bene le parole, ma altri già si parlano sopra quando non hanno la mascherina, figurati con la mascherina come fai a capire cosa dicono, non vedi neanche l'espressione degli occhi".
Lino Banfi, che ha sempre apertamente manifestato la sua amicizia con Silvio Berlusconi (un legame sincero che va avanti da 40 anni), ha poi dichiarato in radio che il Cavaliere, di recente, lo ha raggiunto telefonicamente promettendogli che presto si rivedranno senza mascherina e potranno riabbracciarsi dopo tanto tempo.
Cristiana Lenoci per Culturabiografieonline.it
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Chi passa per la prima volta da Cerignola, cittadina della provincia di Foggia, non può che restare attonito dinanzi alla particolarità del Piano delle fosse granarie. Un “monumento a cielo aperto” ubicato proprio nel centro storico, in cui, tempo addietro, si raccoglieva il grano per poterlo conservare a lungo in un ambiente realizzato ad hoc per questo.
C’è ancora qualcuno (soprattutto tra i più giovani) che ancora chiede a noi cerignolani se, per caso, quell’area ricoperta di fosse, ognuna con il suo cippo identificativo, sia un cimitero all’aperto. Anche se la cosa fa sicuramente sorridere, rende appunto l’idea di quanto le fosse granarie, per la loro particolarità, rappresentino un monumento unico in tutto il mondo.
Nonostante si trovi in pieno centro cittadino e sia stato oggetto di ristrutturazione da qualche anno a questa parte, il Piano delle Fosse non è purtroppo valorizzato come dovrebbe, considerando la sua valenza storica.
Per fortuna, però, a differenza di ciò che è avvenuto in altri paesi della Puglia (ad esempio Foggia e San Paolo di Civitate) dove sono rimaste pochissimi esemplari di fosse, a Cerignola circa 700 di esse sono tutt’ora intatte, anche se non più utilizzate.
Grazie all’interesse di alcuni cittadini amanti della tradizione e appassionati di storia del territorio, il Piano delle Fosse, tempo fa, è stato espropriato ai singoli proprietari dal Comune e vincolato ai fini della sua tutela. E’ quindi rimasto un monumento ancora vivo e presente nella vita della città ofantina.
Tant’è che ci sono progetti ed eventi che appunto, partendo dall’obiettivo di valorizzare i centri storici e il patrimonio monumentale delle città pugliesi, si soffermano su alcuni di essi raccontandone la storia e le caratteristiche.
E’ nell’ambito del “Cittadella Art Festival” promosso da AAD_ Arte Architettura Design in collaborazione con Oltre Babele di Cerignola, che si inserisce il docu-film intitolato “Una storia nascosta. Il Piano delle Fosse Granarie: storia, economia e tradizioni di Cerignola”, realizzato dal regista cerignolano Giuseppe Valentino.
Il documentario breve, presentato ieri in anteprima sui canali social delle due associazioni, ricostruisce un “pezzo di storia” di Cerignola raccogliendo interviste, aneddoti e foto di repertorio dell’epoca. Le immagini, sapientemente montate tra loro e le musiche suggestive a corredo delle stesse, sono riuscite ad emozionare tutti gli spettatori, non solo i cultori di tradizioni locali o gli appassionati di storia.
Lo stesso regista, durante la presentazione online del lavoro filmico interamente dedicato al Piano delle Fosse, ha rivelato di essersi emozionato mentre riprendeva le scene del documentario.
Nel ripercorrere la storia di questo monumento atipico il regista Valentino si è fatto un’idea di quello che è oggi il Piano delle Fosse e di cosa, invece, potrebbe diventare per acquistare valore e importanza.
“Ritengo che il Piano, a differenza di un qualsiasi altro monumento ha una valenza diversa. E’ sì storia, addirittura archeologia ma negli anni ha avuto una funzione legata al lavoro, al raccolto, alle stagioni e alla coltura del grano e dei legumi. Oggi si scambia per un cimitero perché un po’ lo è, è un luogo morto, senza più nessuna utilità, perché come lo ha chiamato Pergola è un ‘Monumento al rovescio’, il tesoro è sotto terra, non è visibile. Non penso si presti a nulla di turistico ma al contrario, può diventare un luogo con un futuro importantissimo. Se le sementi sono conservate nelle Fosse hanno una germinabilità del 98% contro il 60% dei silos contemporanei in metallo dove i grani vengono stoccati con additivi chimici non proprio salutari.
Questo significa che si potrebbero usare le Fosse come banca dei semi antichi e preziosi e quindi non un uso turistico e monumentale, ma un utilizzo legato ad una buona pratica che in futuro avrà un’applicazione sempre maggiore".
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Inizia da dove sei.
Inizia con la paura.
Inizia con il dolore.
Con le mani che tremano.
Con il dubbio.
Ma inizia. ❤