IL POTERE DELLO SGUARDO di Alberto Pellai
Chi sta alla cassa si un supermercato e ci guarda da dietro una mascherina, ogni mattina lascia a casa la propria vita per permetterci di continuare ad avere la nostra. Quello sguardo concentrato sui prodotti che dal carrello finiranno nel nostro frigo o nella nostra dispensa a volte si alza e si incrocia col nostro. Anche noi abbiamo uno spiraglio che permette ai nostri occhi di guardare davanti a noi. E di incrociare lo sguardo di chi ogni giorno continua a lavorare per noi.
Il potere del nostro sguardo può davvero fare la differenza. Perché mentre l’operatore della cassa ci guarda, potrebbe rendersi conto che l’unica cosa che abita il nostro sguardo è la preoccupazione per la nostra spesa. Oppure la gratitudine per chi ci permette di farla. C’è un potere infinito nello sguardo. Sono i nostri occhi che raccontano a noi stessi, prima di tutto, ma poi anche al resto del mondo, quali sono le nostre priorità. E in questi tempi dove viviamo dietro ad una mascherina, lo sguardo rimane il frammento di umanità di cui continuiamo ad essere testimoni e protagonisti.
Gentile cassiere/a del supermercato, farmacista, operatore che lavori in un’azienda la cui filiera è di importanza essenziale per la nostra sopravvivenza. Ma anche addetti alle pulizie, badanti, operatori ecologici e chi più ne ha più ne metta. Oltre naturalmente a tutti coloro che ogni giorno escono per noi che invece non possiamo uscire. Oggi il nostro grazie ve lo diremo non solo con le parole, ma anche con lo sguardo.
"Nonna, come faccio a ripartire dopo questo isolamento?"
"Bambina mia, ora non è tempo di ripartire. E' il tempo di rimanere. Svuota la tua valigia di pensieri, di aspettative, di ragionamenti, di paure. E rimani con il tuo sentire. E' l'unico bagaglio che ti può indicare la via per ripartire quando sarà il momento giusto."
"Come si fa a sentire?"
"Diventa un'ape. La sua missione di vita quotidiana è andare a caccia di fiori, a caccia di bellezza. Non si fa distrarre da nulla. Osserva attentamente un'ape: è tutta concentrata nel suo obiettivo. E se qualcuno o qualcosa ostacola il suo agire lei punge, diventa aggressiva. Perché niente e nessuno vale tanto quanto la sua missione di vita. Se si dimentica dell'importanza del suo obiettivo, muore."
"Diventare ape. E' questo il segreto del sentire?"
"Si bambina mia. L'ape sente con tutta se stessa e segue con una fiducia immensa questo suo sentire. E' certa che la porterà al suo fiore. Al suo nettare. Alla vita."
Elena Bernabè
"Nonna, nei momenti bui cosa posso fare?"
"Andare in profondità cara, di te stessa. Se rimani in superficie rischi di essere travolta. Dal vento, dalla pioggia, dal freddo."
"Non rischio di perdermi così?"
"No. Rischi solo di ritrovarti. Ed è l'unico modo di affrontare il buio."
"Come si fa ad andare in profondità?"
"È dannatamente semplice bambina. Ma anche dannatamente complesso. Vai dove c'è della terra, anche solo un piccolo pezzetto di terra, e inizia a scavare. Tanto, più che puoi. E più scaverai più inizierai a vedere e a toccare le tue profondità."
"Ma nonna, cosa posso mai vedere in un buco nella terra?"
"Tutto ciò che è importante che tu veda. Se riuscirai a non fermarti e a continuare a scavare. Incontrerai le tue radici e le radici di altri che si intrecciano con le tue; pietre preziose che non immaginavi nemmeno potessero esistere così in profondità; ragni, lombrichi e piccoli insetti che ti potranno far paura o che non ti piaceranno; scheletri di piccoli animali sepolti e nascosti da chissà quanto tempo; terra umida, bagnata, nera che ospita un incredibile mondo sotterraneo dove tutto nasce e tutto muore. Rimarrai stupita dal movimento immenso che troverai scavando."
"Nonna, è pericoloso vedere questo mondo..."
"È più pericoloso non vederlo"
"Va bene, mi hai convinta. Vado a scavare fuori e dentro di me. Ma sei sicura che basta un semplice buco nella terra?"
"Inizia da lì. Il resto verrà da sé. L'universo ha bisogno di un nostro segnale per poter agire."
La vecchia andò alla finestra. Sorrise e da lì osservò il maestoso mandorlo fiorito in giardino. Germogliato e cresciuto proprio nel buco che lei stessa aveva scavato a mani nude, con sudore e fatica anni prima.
Il buio giunge per portare vita. Sempre.
(Elena Bernabè)