Il detto americano FAKE IT TILL YOU MAKE IT letteralmente “fai finta finché non ci riuscirai” o meglio ancora, "fai finta finché non lo diventerai", ha delle solide basi psicologiche.
Se è vero infatti che i nostri pensieri sono in grado influenzare il nostro corpo, anche il corpo può influenzare l’atteggiamento con cui affrontiamo un determinato evento.
Uno degli stratagemmi utilizzati nella Psicoterapia cognitivo-comportamentale per aiutare chi soffre di carenza di autostima o di ansia consiste proprio nello spingere la persona ad agire come se non avesse alcun tipo di disturbo, applicando quella che viene chiamata la tecnica del “come se”.
In altre parole pensa alla persona che vorresti diventare da qui ad un anno ed inizia ad agire… “come se” fossi già quella persona.
E comincia da ORA!
La "controra", dalle mie parti in Puglia si dice così.
La "controra" è un termine pugliese che in realtà è un dipinto, possiede al tempo stesso il significato e l'immagine del significato. È quel momento del giorno in cui si è appena terminato il pranzo e tutto si ferma.
"Controra" è l'ora della pennichella ma anche il tempo sospeso della calura desertica, dei cani che cercano sollievo nei ricami di ombra tra le cattedrali, il momento della giornata in cui tutto e tutti si fermano, il mondo del sud, con i suoi vicoli, con le chianghe che riflettono il sole a picco sui centri storici, resta sospeso.
Come il tramonto quando le ombre dei morti e dei vivi si confondono, solo che alla controra nessuno va in giro né vivi né morti.
Quando ero piccolo e dopo pranzo volevo andare da qualche parte mia madre mi diceva di aspettare almeno fino alle 5: "mó è la controra, non si esce" diceva.
Un deserto fatto di assenza, dove le case sono oasi e la vita di strada diventa sabbia di tradizione che stagna, pigra, indolente nel deserto del tempo.
Anche questa è cultura, la cultura del viaggio lento. Quello che vi auguro di poter assaporare in questa torrida estate.
(Lorenzo Scaraggi)
Tutti hanno lo stesso difetto: aspettano di vivere, giacché non hanno il coraggio di ogni istante.
(EM Cioran)
Spesso siamo ingabbiati nella routine quotidiana e le nostre giornate scorrono quasi senza emozioni.
Non stiamo male ma non ci sentiamo veramente bene (si potrebbe forse dire che non siamo felici) e avvertiamo una fastidiosa sensazione di disagio.
Non stiamo vivendo veramente, stiamo passando il tempo, stiamo solo accumulando minuti uno dopo l'altro.
È quello il momento di destarsi dalla pigrizia e farci delle domande.
Due in particolare:
Come mi sento? Perchè mi sento così?
----La constatazione di insoddisfazione è fondamentale----
NON bisogna evitarla perchè è da quella sensazione che si troveranno risposte alle nostre domande.
Non è facile constatare che siamo insoddisfatti perché ammettere che c'è qualcosa che non va è faticoso e compromettente.
Ma solo dal quel momento le cose possono migliorare se si decidere di reagire facendo qualcosa per cambiare il nostro stato d'animo.
Non c'è una formula magica valida per tutti, ognuno si muoverà verso le proprie passioni e intuizioni e in questo il coaching può aiutare molto.
Le cose che ci fanno sentire vivi sono fuochi che accendono la nostra anima.Cercarle, trovarle e coltivarle è fondamentale.