Hanno talento, preparazione e voglia di farcela. Eppure sono ancora troppo poche le giovani donne che arrivano dove vogliono, nel posto che meritano. Solo il 5% delle donne in Europa è arrivato ai vertici dei una grande azienda. Come si diventa abbastanza “toste” da raggiungere il successo?
Piove e domani è lunedì? Ricordati di iniziare la giornata con il piede giusto per realizzare qualcosa di bello.
Una buona abitudine che puoi coltivare è fare qualcosa che ti metta di buon umore.
Come vedi anche qui non serve cercare le cose impegnative, come ad esempio "cercare la felicità"
Un piccolo passo, semplice, è la soluzione.
Essere di buon umore. Questo puoi farlo e puoi farlo ogni giorno.
Ti predispone ad essere positivo. E’ come il riscaldamento muscolare prima di allenarti.
A questo punto la domanda è “cosa puoi fare che ti mette buon umore?”
⭐️ Mandare un messaggio di buongiorno ad una persona che vuoi bene
⭐️ Farti un sorriso allo specchio
⭐️ Leggere una frase motivazionale
⭐️ Guardare il cielo per trenta secondi (anche i più occupati hanno trenta secondi liberi)
Puoi allungare questa lista quanto desideri perché ogni piccolo gesto che ti mette di buon umore può diventare la tua buona abitudine che ti aiuta a vivere la giornata in modo positivo.
E’ la tua giornata, sei tu che scegli come far accadere le cose.
Io me la ricordo la felicità, era fatta di famiglie che si riunivano per celebrare insieme le festività, le macchine senza aria condizionata, gli zii che arrivavano "dal nord" con i portapacchi pieni di valigie e le autostrade senza bollini neri. I miei nonni che il giorno della bambinella organizzavano tavolate con tutta la famiglia presente, riunita e pronta a fare incetta della tipica piatanza tradizionale: sua maestà "il panzerotto".
Per noi bambini quella era la felicità, l'attesa di quel giorno, l'odore della frittura che saturava l'ambiente di buono, il rumore di quelle sedie pieghevoli, le cartellate a fine pranzo, le foto con i rullini, i discorsi tutti insieme, i bambini che facevano i bambini. Aveva un altro sapore la felicità!
Noi, con un panzerotto e una coca cola, avevamo il paradiso. Si finiva tardi di pranzare, si parlava e si tornava a casa felici, senza bollette arretrate nei cassetti, con i momenti più belli stampati come cartoline nelle nostre menti, con la serenità nella testa e la speranza sempre a portata di mano.
Invece oggi ci facciamo sempre più foto senza il bisogno di andarle a sviluppare, e qui, ci hanno fregato l’attesa;
partecipiamo ad eventi organizzati e devi rispettare i limiti, e qui, ci hanno fregato gli spazi.
Abbiamo voluto di più ma abbiamo ottenuto di meno.
Abbiamo ottenuto un smartphone per parlare con il mondo, e qui, ci hanno fregato la voglia di stare insieme.
Io me la ricordo la felicità il giorno della bambinella e rimaneva a te, sui tuoi vestiti sottoforma di odor di frittura e non aveva password o codici di sblocco.