In provincia di Foggia, nella zona del Subappennino Dauno, c’è un borgo che negli ultimi tempi è balzato agli onori della cronaca per aver dato i natali al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Gli eroi silenziosi di questa emergenza: brava Noemi e tutti i volontari della Protezione Civile, da Nord a Sud dell'Italia! https://www.cam.tv/iocelhofatta/blog/noemi-volontaria-della-protezione-civile-da-nord-a/PID1A6AC4?shun=iocelhofatta
Un giorno qualunque ti sveglierai e saprai che non ne puoi più.
Della malinconia, dell’apatia, del sentirti sempre la persona sbagliata nel posto sbagliato.
E smetterai di mangiare troppo, di bere troppo, di accogliere ogni possibile relazione tossica che tu abbia incontrato (o cercato) sulla tua strada.
Quel giorno è, ad oggi, un miraggio.
Perché non ci sarebbe niente di difficile nell’indossare un paio di scarpe e camminare verso la meta, a patto di sapere che sia possibile.
E tu non lo sai.
Andarti a prendere quello che vuoi davvero è doloroso.
Perché devi scegliere di perdere una parte di te, lasciando ciò che possiedi, mettendo da parte la tua famiglia, dicendo no agli amici e, sopratutto, smettendo di cercare di piacere agli altri, che è quello che fai tutti i giorni, dalle elementari.
Da quando ti hanno insegnato cosa fosse la buona educazione perché, ti dici, se non sarai “buono” non meriterai l’amore (il perché tu lo faccia esiste ed è molto approfondito nel mio libro “Il Libricino della Felicità”, se ti serve)
Non te l’hanno forse detto tanto che si debba essere un bravo bambino? E che qualcuno nel mondo, vicino o lontano, possa soffrire a causa del tuo comportamento scorretto?
E tot anni dopo, eccoci qui: non sai perché tieni in dentro la pancia mentre parli o la copri con un cuscino, non sai perché vuoi un bicchiere di vino nel mezzo della giornata né perché ti pruda la gola quando qualcuno dice… cosa dice? Mentre pensi che tutti siano più fortunati di te, mentre credi di dover ricordare a tutti che hai fatto fatica per arrivare dove sei.
So come sono le tue spalle in questo momento, che il collo ti faccia male, che le sopracciglia siano aggrottate.
Ci sono un paio di scarpe pronte per te, per cominciare a camminare, il tuo compito è quello di sciogliere le sopracciglia, abbassare le spalle, riempire la pancia di aria e non smettere più di respirare.
Parti da questo.
Perché?
Perché non ti stai permettendo di vivere, e finche sarà così, non ti permetterai di arrivare.