Sarà capitato anche a voi di entrare in un locale e di chiedere un aperitivo per ingannare quel languorino allo stomaco che arriva a metà giornata. Se avete la fortuna di trovarvi in Puglia sarà più facile imbattervi in un aperitivo che, tra le gustose alternative, presenti una ciotola di olive.
Proviamo ad ascoltare per un momento cosa ci suggerisce la testa quando vogliamo realizzare qualcosa.
Qual è la prima cosa che senti? Una domanda!
E’ quel passaggio tra “vorrei fare questo” e “come posso fare questo?” che fa nascere gli obiettivi.
Più riuscirai a rispondere alle domande che ti farà la mente più vedrai con chiarezza tutti i passaggi che ti porteranno verso il tuo obiettivo.
La prova è questa, invertire il processo con cui pensi di realizzare i tuoi desideri.
Puoi avere un obiettivo e mettere davanti talmente tante domande che sembrerà una corsa ad ostacoli raggiungerlo
Oppure: puoi avere le migliori domande a cui rispondere per chiarire quale obiettivo raggiungere e arrivarci come se stessi percorrendo una autostrada senza traffico.
Ricordati sempre che le domande formano gli obiettivi, le risposte ti guidano verso la loro realizzazione.
#gocamgo!
Ndiaye Maissa Codou: dal Senegal in Italia inseguendo il sogno di giocare a calcio
Quando è arrivato nel nostro Paese, un anno e mezzo fa, non aveva soldi ma un sogno sì: quello di diventare un bravo giocatore di calcio.
Ma non un giocatore qualunque, voleva essere come quelli che guardava sui giornali con ammirazione e un pizzico di invidia. Ndiaye Maissa Codou, senegalese, decise di affidarsi al destino: e si sa, è spesso questo a decidere delle nostre vite.
Intanto, mentre Ndiaye era ancora piccolo, a Napoli un certo Antonio Gargiulo, operatore sociale con la grande passione per il calcio, raduna in una squadra alcuni giovani africani che incontra per caso e che hanno talento per questo sport. La squadra, chiamata “Afro-Napoli United, ha aiutato migliaia di migranti ad uscire dalla povertà offrendo loro un lavoro dignitoso e la possibilità di sognare ancora.
Nel settembre del 2018 Gargiulo e il direttore sportivo Pietro Varriale notano il sedicenne Ndiaye per caso, mentre gioca in strada con alcuni amici. Il talento del senegalese è così lampante che subito viene ingaggiato come difensore centrale dell’Afro- Napoli United. Lui ancora non è consapevole che la sua vita sta cambiando per sempre.
Maissa è un giocatore eccezionale, ha doti atletiche e la mente di un professionista, unite alla forza di chi, nella vita, ha conosciuto privazioni e sofferenza. Ovviamente un simile talento viene tenuto sotto osservazione dai club calcistici italiani. Tra questi, la Roma ha avuto la meglio. Qualche giorno fa Maissa ha indossato per la prima volta la maglia giallorossa.
L’ascesa calcistica di Maissa è stata rapida: basti pensare che solo l’anno scorso rincorreva una palla in un campetto di periferia, mentre oggi gioca in uno stadio di serie A.
Grazie a persone come Antonio Gargiulo, che fanno del loro lavoro una missione di vita, alcuni ragazzi riescono a realizzare il sogno di diventare calciatori, allontanandosi per sempre dal degrado e dalla povertà.
La bella storia di Maissa insegna che non bisogna MAI rinunciare ai propri sogni, e che la vita ha spesso in serbo per noi sorprese inaspettate.
(Cristiana Lenoci, redattrice di notizieroma.com)