M’Illumino di Meno 6 Marzo 2020: aderiamo tutti con un piccolo gesto concreto

Domani è la Giornata del Risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili. Promossa da Rai 105 e Caterpillar per la prima volta nel 2005, l’edizione di quest’anno “M’illumino di meno” si pone l’obiettivo specifico di aumentare in tutta Italia il numero degli alberi e delle piante intorno a noi

“Verranno tempi complicati. Non sappiamo quanto la situazione peggiorerà e quanto a lungo durerà la pandemia, non si sa se i suoi effetti sullo stile di vita e sul sistema socio-economico saranno transitori o permanenti. Non sappiamo se abbiamo a che fare con un fatto epocale o con un cambio d’epoca. Ma visto che ben pochi di noi (nonostante le letture voraci di questi giorni) sono virologi è bene contribuire alla tenuta del sistema sanitario attenendosi alle disposizioni del governo e non facendo cazzate che possano aumentare ulteriormente la velocità di diffusione del virus. Quelle previste dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono misure mai viste: grande rigidità nel controllo dei contagi, ma ancora nulla dal punto di vista delle tutele sociali. Le prossime due settimane saranno davvero surreali: eventi annullati ovunque, scuole e università chiuse, sedute di laurea in videoconferenza, attività commerciali in crisi, partite IVA senza soldi per l’affitto, sarà difficile fare molte cose. Ci sarà un numero ad oggi imprevedibile di contratti non rinnovati e tantissimi disoccupati. Saranno tempi difficili. La gran parte degli italiani viventi non ha mai vissuto neanche lontanamente forme di eccezionalità come queste. Quando finirà questa pandemia e quando si tornerà a quella che chiameremo “normalità” cosa sarà cambiato? Dagli equilibri geopolitici di un secolo cinese che era all’inizio e non è detto che arrivi, alla recessione del nostro Paese, passando per le relazioni sociali molte cose saranno differenti. Cerchiamo di mantenere la lucidità: il panico è nostro nemico, la cura e l’attenzione nei confronti degli altri la nostra salvezza. Qualunque sarà l’effetto di tutto ciò ricordiamoci che ci sono molti modi per affrontare questa situazione: possiamo scegliere di affrontarla con profondo egoismo e cedendo al panico, accaparrandoci cibo, amuchina e altri beni di prima necessità. Tanti lo stanno facendo e forse lo faranno. Ma possiamo reagire diversamente; possiamo affrontare queste settimane provando a prenderci più cura l’uno dell’altro, di chi è più debole, di chi ci abita intorno, di chi lavora e ha figli che non andranno a scuola, di chi lavora con noi, di chi ha bisogno. Si può scegliere se vivere l’emergenza sgomitando e pensando ciascuno ai fatti propri, oppure si può essere comunità, farsi forza a vicenda, dimostrando a tutti che si può essere solidali e lo si può essere ancora di più anche in mezzo alle difficoltà e alle pandemie. Insomma, la sfida è dimostrare a noi stessi e a chi ci sta intorno che si può resistere alla tentazione di diventare stronzi". Non facciamoci contagiare. Non diventiamo stronzi.

Ciceri e Tria: in una ricetta la storia del Salento

Ci sono piatti pugliesi che racchiudono in sé una lunga storia di tradizione. Uno di questi è sicuramente “Ciceri e Tria”, la versione salentina della classica “pasta e ceci” diffusa in tutto il mondo.