Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2022-07-21 11:08:20

I Capunsei mantovani . la ricetta tradizionale

I Capunsei, questi gnocchi affusolati, noti nel Mantovano fin dai dai tempi dei Gonzaga, sono uno dei tanti esempi del riuso del pane avanzato nella nostra cucina di casa. I Capunsei quindi rappresentano la ricetta intimata dall’antica tradizione del recupero, tipica della mentalità contadina, la quale utilizzava parte del pane avanzato e grattugiato, unito semplicemente con un po’ di burro, di brodo e del Grana Padano.

L’ origine di questa pietanza on è ancora certa, ma secondo alcune fonti i Capunsei sarebbero stati portati a Cerata da emigranti tirolesi o austriaci, mentre altri pensano a collegamenti con i “Cimbri” che nel Medioevo si stanziarono in alcune aree della Lessinia. I Capunsei si presentano come gnocchetti di pane grattugiato serviti con del burro fuso e con un pò di formaggio, possono essere serviti anche a piacere in brodo, con del sugo di pomodoro, con del ragù di carne o accompagnati da una crema di zucca, pietanza tipica delle colline moreniche.

I Capunsei risultano quindi essere un piatto antico della tradizione culinaria dell’alto mantovano.

Ingredienti per 8 persone :

500 g pane secco integrale

400 g brodo vegetale

100 g burro

60 g Grana Padano Dop grattugiato

2 uova

noce moscata

salvia

sale

Preparazione :

Potete iniziare la preparazione dei vostri gustosi Capunsei frullando molto finemente il pane secco, ottenendo cosi' una farina grossolana, per poi salarla e profumarla con un pizzico di noce moscata.

Quindi fondete 50 g di burro senza fargli prendere colore e successivamente versatelo sul pane frullato; dopo di chè lavorate con le dita in modo che il pane assorba il burro.

Portate ora a bollore 400 g di brodo e versatelo subito sul pane, quindi amalgamate. Successivamente allargate l’impasto sul piano di lavoro per farlo raffreddare, per poi incorporarvi il grana grattugiato e le uova.

Dopo di chè modellate l’impasto in una palla e lasciatelo riposare, per poi tenerlo coperto per circa 2 ore. Dividetelo quindi in filoncini e poi in gnocchetti lunghi 3-4 cm; successivamente affusolateli facendoli rotolare tra le mani.

Ottenuti questi gnocchetti io cuocerete in acqua bollente salata, scolandoli quando vengono a galla, non vi rimarrà ora che fondere in una padella il burro rimasto con una decina di foglie di salvia, finché non avrà preso un color nocciola e successivamente condite i vostri squisiti Capunsei con il burro fuso alla salvia e del Grana Padano grattugiato.

Fonte : LA CUCINA ITALIANA

             Ricette 10 Minuti

Immagine tratta da(by) FOOD BLOG 

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Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2022-07-14 10:50:53

Secondo il noto "Gambero Rosso" il miglior pecorino sardo si trova nella Trexenta

Una giuria di esperti del noto Gambero Rosso, che nei giorni scorsi ha pubblicato una classifica dei migliori formaggi ovini sul mercato, ha decretato il "gran Duca di Mandas" il migliore pecorino sardo. Tra circa venti aziende analizzate il prodotto di punta è risultato essere proprio quello prodotto dal caseificio Garau, fondato nel 1880 dall'intraprendente Antonio Garau e tra i più antichi della Sardegna.

Una tradizione che si è tramandata per quattro generazioni e che oggi raccoglie i suoi frutti con le sue forme di pecorino. Il latte proviene esclusivamente da allevamenti sardi, che seguono una “dieta locale”: erbe spontanee e arbusti tipici della vegetazione del posto, un dettaglio che ha colpito i massimi esperti del food, i quali non hanno avuto alcun dubbio su quale prodotto premiare.

Fonte : Cagliaripad

Immagine tratta da(by) Caseificio Garau Web Page

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Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2022-07-13 14:26:16

I titolari del Bar Du Marin e del Cafe Brun di Cannes hanno deciso di assumere i pensionati

In mancanza di personale i titolari del Bar Du Marin e del Cafe Brun di Cannes, hanno avuto l'idea di assumere i pesnionatie, ciò costituisce l'’esigenza di trovare collaboratori per la stagione estiva.Vista la carenza di forza lavoro, infatti, almeno uno dei due locali è a rischio chiusura.E allora ecco rivolgere la proposta: pensionati “volontari” per delle cene a numero chiuso (circa 30 persone) a base di piatti a forte impronta tradizionale e locale.«Avevo pensato di creare un ristorante che chiedesse alle nonne di integrare i menù contemporanei con piatti della cultura locale, che loro sanno padroneggiare bene.La mancanza di personale dopo l’emergenza da Covid, però, ci ha spinti a tentare questa strada per sopravvivere, coinvolgendo appunto le generazioni anziane nel nostro progetto». è quanto dichiara e ci racconta il bravo Mr. Hervé Audierne, uno dei proprietari delle due attività.I collaboratori dall'età più avanzata saranno dichiarati “extra” e verranno pagati intorno alle 150 euro a sera con lo scopo di coprire il bisogno di personale in cucina, offrendo loro una possibilità di reinserimento sociale concedendogli anche una diversa fonte di sostentamento, in aggiunta alla pensione percepita.

Ho però l'impressione che, alla fine, se le nuove generazioni della ristorazione saranno proprio loro, i pensionati, continua ad esserci qualcosa che non torna a mio modesto e personale parere

W la buona volontà, la volontà di lavorare !

Fonte : Anto Capone Ristob - RistoBusiness - Il Gruppo Web Page

Immagine tratta da(by) Anto Capone Ristob - RistoBusiness - Il Gruppo Web Page

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