Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2023-12-05 12:34:49
In Svizzera si è probabilmente raggiunto  il record di stipendio per un cameriere: oltre 17mila euro al mese, escluse le mance

In Svizzera degli imprenditori illuminati hanno avuto un'ottima idea per attirare i collaboratori di talento e fidelizzarli.I ristoranti delle catene Michel Péclard e Florian Weber hanno infatti deciso di calcolare gli stipendi sul giro d’affari: in questo modo i camerieri hanno ricevuto il 7-8% dell’incasso totale del mese, al netto dell’IVA.Un'idea fuori dal mondo nel nostro bel e amato stivale, dove la mancanza di manodopera qualificatasi rivela  una vera emergenza nazionale. In questo modo gli imprenditori hanno modo di assicurarsi anche una partecipazione all'azienda dei clienti interni, che così avranno sempre voglia di fare quell'upsell in più.Insomma è un'idea che potremmo prendere in considerazione anche noi e c'è da pensare al fatto che in Svizzera una retribuzione ad un cameriere di oltre 17 mila euro al mese non costituisce affatto uno stipendio basso.

Fonte : RistoBusiness - Il Gruppo

La fotografia raffigurante il Comune di Puidox, nel Canton Vaud in Svizzera, è tratta dalla pagina web "minube"

Francesco Maccioni  

Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2023-12-03 17:29:13

PANI C’A MIEVUSA: le origini e la ricetta del noto e squisito street food palermitano part.2

Caro lettore, cara lettrice se non hai modo di recarti n Sicilia per provare questa specialità, ma sei talmente curioso/a tanto da non vedere l’ora di assaggiarla, puoi provare a prepararla a casa. Ecco a te la ricetta ! :

Ingredienti :

  • milza

  • polmone

  • trachea

  • pane

  • q.b. sale

Procedimento :

Iniziate la preparazione lavare accuratamente gli ingredienti, facendoli poi bollire in acqua salata per un arco di tempo di 25/30 minuti.

Quindi passa a scolarli e a farli raffreddare a temperatura ambiente, per trasferirli in frigorifero successivamente.

Quando è il momento di comporre il panino, taglierai esso a metà, eliminando la mollica in eccesso e lo scalderai leggermente.

Dopo di chè passerai a tagliare la milza, il polmone e la trachea a fettine sottili con l’ausilio di un coltello. Li farai insaporire nello strutto, sciolto precedentemente, all’interno di pentole adagiate in posizione inclinata. Esistono delle pentole che permettono di essere poste in posizione inclinata, così da utilizzare una minore quantità di strutto.

Quindi Con una forchetta a due denti inforcherai gli ingredienti e li adagerai sul panino,che strizzerai per eliminare lo strutto in eccesso e lo servirai a seconda dei gusti personali: schettu o maritatu.

U pani c’a mievusa rappresenta un must dello street food palermitano.

Esso possiede un gusto intenso, ricco e molto particolare quindi tu lo amerai o odierai e va gustato accompagnato da birra ghiacciata per apprezzarne il vero valore ed esaltarne il sapore.

Dedico l'articolo al mio nonno materno originario di Palermo e al mio zio defunto Giuseppe, noto Pippo Adamo.

Fonte : Il Giornale del Cibo - CONOSCERE SCOPRIRE GUSTARE ( CIRFOOD )

Immagine tratta dalla pagina web "Il Giornale del Cibo - CONOSCERE SCOPRIRE GUSTARE ( CIRFOOD )"

Francesco Maccioni

Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2023-12-03 17:27:39

PANI C’A MIEVUSA: le origini e la ricetta del noto e squisito street food palermitano part.1

E' frequente l’errore di considerare la cucina siciliana completamente derivante dalla cucina araba ma molte pietanze siciliane provengono invece dalla cucina kasher (un termine che letteralmente sta per conforme alla legge, adatto) disciplinata da un insieme di norme che regolano la produzione e il consumo dei cibi secondo la religione ebraica. I cibi kasher sono esclusivamente quelli prodotti secondo tale codice, e quindi, gli unici che possono essere consumati dai seguaci.Tra questi piatti vi è: il pani c’a mievusa, meglio conosciuto come pane ca meusa. Esso è un panino con un ripieno speciale, un mix di frattaglie tra cui la milza, in dialetto palermitano: mievusa, appunto.

Caro lettore, cara lettrice ripercorriamo insieme le origini di questo gustoso piatto e vediamo insieme la sua ricetta.

Il panino con la milza è un piatto povero che nasce circa 1100 anni fa, quando dei macellai di origine ebraica si stanziarono nella città di Palermo.Essi , non potendo percepire denaro per il proprio lavoro, per via della loro fede religiosa, trattenevano come ricompensa le interiora del vitello: budella, polmone, milza e cuore. Tra queste frattaglie non c’era il fegato, in quanto aveva un valore economico maggiore e pertanto veniva venduto separatamente.

I macellai ebrei dovevano trovare il modo di trasformare in denaro questa ricompensa cosicchè sopraggiunse in loro un’idea che risultò geniale. Si accorsero che i cristiani erano soliti mangiare le interiora degli animali, accompagnandoli con del formaggio o della ricotta, ispirati da questa usanza, idearono un panino farcito con: polmone, milza e “scannarozzato” ossia con pezzi di cartilagine della trachea del bue.

Intorno al 1492 sotto il dominio del Re Ferdinando il Cattolico, la comunità ebraica venne espulsa, ma alcune tradizioni rimasero comunque vive. Il panino con la milza, ancora oggi, è uno dei piatti più amati a Palermo, insieme alle arancine.Esso è stato rivisitato, ma sostanzialmente mantiene le caratteristiche di un tempo. Questa specialità è composta da del pane morbido, solitamente a forma di mafaldina ricoperta di sesamo, chiamata vastedda al cui interno si trovano, come abbiamo detto, fettine sottili di milza, polmone di vitello e cartilagini della trachea del bue.

La "vastedda", il panino, veniva servita “schetta”, che letteralmente significa non sposata, quindi non accompagnata da altri ingredienti.La versione più economica era costituita dalla "vastedda" accompagnata dall'aggiunta di formaggio o ricotta senza interiora.Oppure la "vastedda" veniva proposta “maritata”, ossia coniugata, quindi con l’aggiunta di ingredienti e il panino, in questa versione, veniva imbottito con le interiora.Oggi con il tempo le cose sono cambiate e chiedere una "vastedda" schetta equivale a dire: panino imbottito con interiora e aggiunta di sale e limone. Mentre, la “vastedda maritata” equivale ad un panino imbottito con le interiora e l' aggiunta di caciocavallo e ricotta.

Coloro i quali preparano il panino con la milza prendono il nome appunto di " vastiddari ".

Fonte : Fonte : Il Giornale del Cibo - CONOSCERE SCOPRIRE GUSTARE ( CIRFOOD )

Immagine tratta dalla pagina web "Il Giornale del Cibo - CONOSCERE SCOPRIRE GUSTARE ( CIRFOOD )"

Francesco Maccioni

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