Founder Junior
I Fruttini secondo la ricetta della signora Olga Murgia
Cari amici e membri della community di Cam.TV desidero avere il piacere nel proporvi la ricetta dei Fruttini, dei dolcetti piacevoli non solo nel vederli, secondo la brava signora Olga Murgia.
Ingredienti :
500 gr mandorle dolci,
450 gr zucchero,
1 bicchiere piccolo d'acqua,
limone, vaniglia e acqua fior d'arancio.
Istruzioni per la preparazione :
Potete iniziare la preparazione dei vostri Fruttini cuocendo l' acqua e lo zucchero avendo la cura di aromatizzare con il limone qualche cucchiaio di acqua fior d'arancio e appena raggiungerà i 118° verserete a pioggia le mandorle.
Cuocerete fino a quando il tutto staccherà dalla parete del tegame, quindi rovescerete su un contenitore e farete freddare. Con quanto ottenuto creerete delle palline da rivestire con la glassa di zucchero a velo e lo sciroppo di zucchero, non vi è una dose precisa e vi regolerete ad occhio.Per quanto riguarda le forme ognuno userà la propria manualità come per gli stessi colori nonchè le sfumature rimangono a mano libera.
Ringrazio personalmente la gentile signora Olga Murgia per il prezioso contributo al contenuto.
Fonte : RICETTE DI SARDEGNA
Immagine tratta dalla pagina web "RICETTE DI SARDEGNA"
Founder Junior
Cari amici e membri la giornata della Domenica mi ispira nel proporvi la ricetta delle Lasagne allo Zafferano di San.Gavino Monreale e Pecorino Fresco, una ricetta sana,gustosa e nutriente piuttosto diffusa in Sardegna.
INGREDIENTI :
per la sfoglia :
300 g di farina 00,
3 uova
per il condimento :
1 l di latte
40 g di burro,
40 g di farina 00,
12 g di Zafferano di San Gavino Monreale,
0,05 g di pistilli di Zafferano di Sardegna,
300 g di pecorino fresco,
sale e pepe
Istruzioni per la preparazione :
Potete iniziare la preparazione delle vostre squisite "LASAGNE allo ZAFFERANO di San Gavino Monreale e Pecorino Fresco" impastando la farina con le uova al fine di preparare l'impasto per la sfoglia delle lasagne e lasciarlo successivamente riposare 20 minuti. Quindi passerete a preparare una besciamella morbida: sciogliete il burro in un tegame e aggiungete la farina, la stemperete bene per evitare la formazione di grumi e la farete rosolare senza che bruci.
Dopo di chè toglierete dal fuoco e aggiungerete 'a filo', ossia facendo cadere il latte precedentemente scaldato lentamente dal tegame, .
Successivamente miscelerete bene gli ingredienti e rimetterete sul fuoco proseguendo la cottura fino a che il composto inizierà a bollire e avrete la cura di mescolare continuamente. Quindi regolerete di sale e, una volta che la besciamella sarà pronta vi verserete lo Zafferano in polvere per poi lasciare riposare coprendo con una pellicola da cucina. Nel frattempo col mattarello stenderete l'impasto preparato in una sfoglia molto sottile e la taglierete in rettangoli di circa 10 x 15 cm di lato.Quindi imburrerete il fondo di una teglia da forno e vi verserete due cucchiai di besciamella, successivamente creerete un primo strato di sfoglia, che coprirete con dell' altra besciamella e cospargerete di pecorino fresco grattugiato grossolanamente.Successivamente stenderete con un altro strato di sfoglia e farcirete come il precedente. Procederete per almeno 4 strati sempre allo stesso modo, distribuendo su ogni strato un po' di pistilli di Zafferano. Proseguirete la preparazione con un leggero strato di besciamella, cospargendo di pecorino fresco e distribuendo una macinata di pepe nero e terminerete ponendo in forno a 170° per circa 25 minuti coprendo, se necessario, con un foglio di alluminio; terminata la cottura passerete velocemente al grill per dare colore e croccantezza alla superficie e le vostre gustosissime "Lasagne allo Zafferano di S.Gavino Monreale e Pecorino Fresco" saranno pronte per essere servite a tavola e nel deliziarvi il palato.
Fonte : RICETTE DI SADEGNA
Immagine tratta dalla pagina web "RICETTE DI SARDEGNA"
Founder Junior
SU CALLU ‘E CRABITTU : il formaggio spalmabile più antico al Mondo nonchè il formaggio più caro d'Italia
Il " CALLU ‘E CRABITTU " è un formaggio dalle antiche origini tant'è che si può dire che sia quasi un antenato del formaggio, un autentico esempio di arte “paleocasearia”: lo stomaco di un capretto lattante chiuso alle estremità con una corda e fatto stagionare con tutto il suo contenuto, ossia l’ultima poppata di latte materno. Si tratta di una preparazione molto rara, che è sopravvissuta nella tradizione sarda. Cosicchè l ’abomaso del capretto col suo sapore intenso e piccante racchiude tutte le proprietà del latte caprino e i suoi enzimi.
Il "SU CALLU ‘E CRABITTU" rappresenta uno dei tanti prodotti agroalimentari tradizionali sardi caratterizzato da un intenso sapore.
La consistenza del " CALLU ‘E CRABITTU " cambia a seconda della stagionatura: all'inizio è un formaggio spalmabile, poi affinando oltre i due mesi diventa abbastanza compatto da essere affettato. Nel frattempo che il " CALLU ‘E CRABITTU " si condensa e via via assume un colore più carico, fino a raggiungere un colore ocra, e la pasta diventa compatta, granulosa il suo sapore si presenta molto intenso, piccante (e per alcuni decisamente troppo).
Questo formaggio si mangia spalmato o a fette insieme al pane (comprese le pareti dello stomaco), oppure a fette, fritto nello strutto e si accompagna bene con i vini rossi come un vino Cannnoau, con il pane sardo "Carasau" e con delle confetture di verdura dolci, che ne bilanciano il gusto. Lo producono ancora i pastori della provincia di Nuoro, e grazie al distributore e affinatore di formaggi, il buon signor Luigi Guffanti, si può trovare in tutta Italia e durante la manifestazione "FORME", il festival dedicato al formaggio che si svolge ogni anno nella città di Bergamo.
I pastori sardi utilizzano, come antica tradizione, questo formaggio anche come caglio per il latte, da cui il nome che letteralmente in sardo significa “caglio di capretto”. Il " CALLU ‘E CRABITTU " non necessita di un ingrediente che invece è diffusissimo in quasi tutti i formaggi che troviamo in circolazione: il caglio animale. Per fare il formaggio, dal Parmigiano alla mozzarella, serve infatti aggiungere il caglio, e il caglio può essere di origine animale, vegetale o microbico. Il caglio di origine animale è l’unico oggi ammesso per la produzione dei formaggi DOP e risulta il più utilizzato. Esso si estrae dall’abomaso, ossia dallo stomaco di alcuni animali ruminanti, prevalentemente vitelli e agnelli, ma anche da capretti e suini.
Il formaggio quindi se non diversamente indicato non sarebbe adatto ad una dieta vegetariana, perché seppur in minime quantità, contiene particelle di origine animale.
Fonte : RICETTE DI SARDEGNA
LA CUCINA ITALIANA
Immagine del formaggio " SU CALLU ‘E CRABITTU" tratta dalla pagina web
" Sardinianlove*2 - LA MIA Sardegna "