Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2023-08-24 14:11:28

Il noto divulgatore scientifico Alberto Angela ha cenato ai piedi del castello di Sanluri

Alberto Angela il paleontologo, conduttore televisivo, giornalista, scrittore italiano e figlio del tanto amato dal pubblico divulgatore scientifico e conduttore della trasmissione SuperQuark Piero Angela,  scomparso appena poco più di un anno fa. ha fatto visita alla cittadina sarda di Sanluri dove ha cenato in un noto ristorante locale e non si è sottratto alla foto ricordo: è scontato il fatto che, tra una pietanza e l’altra,  il noto divulgatore scientifico non ha trascurato il fascino e il mistero che custodisce Sanluri con i suoi monumenti storici e i musei.Tra tante località rinomate e famose per il candore della sabbia e le acque cristalline del mare, il noto Alberto Angela ha prediletto uno dei fulcri che conserva pressoché intatte e altamente valorizzate le memorie dell’antico passato isolano.

Fonte : Casteddu Online

La fotografia ritraente Alberto Angela a Sanluri è tratta dalla pagina web "Casteddu Online"

Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2023-08-22 16:14:37

La pluripremiata chef Marame Cissè e quanto è successo nei giorni scorsi ad Agrigento  Part. 2.

So che non ti farà piacere sapere che sebbene anche alcuni

operatori turistici locali, magari per miseri interessi di bottega,

alimentino lo stigma che portiamo sulla nostra pelle, viene a

trovarci tanta gente da varie parti d’Italia e del mondo, molti ci

dicono che hanno prolungato la permanenza in città solo per

venire a conoscerci. Ci invitano continuamente in Italia e all’estero

per presentare il nostro progetto o far conoscete la nostra cucina,

alcune università e giornalisti italiani e stranieri ne hanno fatto

un esempio di buone prassi. Tutti ci fanno la stessa domanda: ma che

ci fate qui? Beh, certamente ci siamo perché questa è la nostra

città e per le tante persone che qui ci adorano, ma devo

ammettere che adesso cominciamo ad interrogarci anche noi.

Certamente non stiamo riuscendo a cambiare il lato nero

dell’anima di quelli come te ma forse stiamo facendo emergere

quello, più subdolo e profondo, dell’anima di quegli altri”.

Cari amici e membri della community diciamo un NO alla discriminazione razziale.

Fonte : condivisione della gentile Raffaella Martello sulla pagina web “Il RUGGITO DEL CONIGLIO”

Immagine tratta dalla condivisione della gentile Raffaella Martello sulla pagina web “Il RUGGITO DEL CONIGLIO”

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Cucina Italiana e Regionale

Founder Junior

2023-08-22 16:11:03

La pluripremiata chef Marame Cissè e quanto è successo nei giorni scorsi ad Agrigento  Part. 1 

Al ristorante “Ginger People & Food” di Agrigento nei giorni scorsi è successo che due clienti sulla sessantina, una volta scoperto che la pluripremiata chef Marame Cissè è di colore, si sono alzati e se ne sono andati indignati.

Ad essi ha risposto il titolare del locale, il signor Carmelo Roccaro, e lo ha fatto con una lettera meravigliosa, provocatoria e che funge da esempio, una lettera la sua che desidero condividere con voi cari amici e membri di Cam.TV.

“Sei entrata di fretta, con il tuo compagno, capelli brizzolati,

tagliati cortissimi “alla Sinéad”, donna nostrana sulla sessantina circa. Sei stata accolta con il sorriso dalla nostra Karima, addetta di sala,

giovane ragazza di seconda generazione, grande lavoratrice,

che ti ha fatto accomodare dove volevi tu.

Dopo qualche minuto ti ho visto alzare da tavola, disturbata,

e dirigerti verso l’uscita. Ti sono venuto incontro per capire

cosa stesse succedendo, ma non mi hai degnato di uno sguardo e,

alquanto seccata, non hai neanche risposto al mio saluto e sei

andata via, così.

Karima mi guardava con gli occhi sgranati e a bocca aperta

dicendomi “Dopo avere visto il menù la signora mi ha chiesto se

per caso la proprietaria del ristorante fosse una signora neg… di

colore. E alla mia conferma si è alzata dicendo che non voleva più

cenare qui…”.

Io sono uscito e ti ho seguito mentre risalivi in macchina e

andavi via, evitando di guardarmi, mentre costringevi il tuo compagno

ad una improbabile inversione ad “U”.

Io non conosco chi sei, la tua storia, i tuoi problemi e non

oso nemmeno giudicarti. So solo che ho sentito una grande tristezza

nel cuore. Ieri sera ho preso consapevolezza di quanto profondo e

radicato sia questo sentire che emerge dal lato oscuro delle

persone.

Ma, ti sembrerà strano, ieri io ti ho anche ammirato. Ti ho

ammirato perchè hai avuto la coerenza di dire quello che tante

persone, concittadini, amici pensano, ma non hanno il coraggio

di ammettere. Non importa se si tratta di spazzatura, ma lo hai detto,

hai fatto uscire quello che si nasconde dentro di te, sei stata,a tuo

modo, sincera.

Perché, vedi, noi ci siamo proprio perché esistono persone come

te, e non ci disturbano i commenti del tipo “u vidisti? Dintra

a cucina su tutti nivuri” o i “negri!” urlati dalle auto in corsa davanti

al nostro ristorante. Non ci disturbano e ci fanno sorridere perché

li avevamo messi in conto e sapevamo che sarebbe stato difficile

costruire una comunità diversa da questa in cui viviamo.

Quello che ci sorprende e ci addolora davvero è l’assenza

della rete che doveva sostenere questo progetto rivoluzionario, degli

intellettuali e di gran parte degli attivisti delle associazioni culturali

di impronta progressista o del mondo cattolico, della

cooperazione, degli “amici”.

Perché frasi come “Non vi montate la testa, volate basso”, “Avete

i prezzi troppo alti, i più cari della città”, “Fate porzioni

troppo scarse”, ”Una cucina neanche minimamente paragonabile alla

nostra” “Tutto troppo piccante” in fondo vogliono dire quello che tu

hai detto, senza peli sulla lingua: la cuoca è nera, voi tutti siete

neri, avete oltrepassato il limite. E tutto questo, tra

disinformazione e misinformazione, alimenta un immaginario

comune che trae linfa dall’incorporazione di aspetti oscuri e

nascosti nel nostro inconscio profondo, innegabilmente

colonialista e suprematista.

Il “povero nero” è bravo e fa bene alla coscienza attraverso

le opere di carità “inclusive e antirazziste” dell’uomo bianco italico fin

quando fa il lavapiatti o si occupa delle pulizie, cioè rimane al suo

posto e non aspira a migliorare la sua condizione sociale. Ma se

il nero, grazie al genio che la Natura, per fortuna, dispensa a caso e

senza distinzione di sesso o di colore della pelle, diventa uno

chef, un capo, diventa più bravo di me o di mio figlio, allora questo non

va più bene. Diventa, appunto, troppo.

Fonte : condivisione della gentile Raffaella Martello sulla pagina web “Il RUGGITO DEL CONIGLIO”

Immagine tratta dalla condivisione della gentile Raffaella Martello sulla pagina web “Il RUGGITO DEL CONIGLIO”

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