Cristina Passarani
L' Aloe è la pianta medicinale per eccellenza: impiegata da secoli come rimedio salutistico tuttofare, si presta a molti utilizzi. è somministrata con successo per curare disturbi interni (come le patologie intestinali) ed esterni, come le scottature, le abrasioni superficiali e anche le ferite profonde. Questa pianta "miracolosa", venduta ormai normalmente in erboristeria e farmacia sotto forma di succo o di gel, trova impiego nelle terapie per cani, gatti, uccelli, cavalli e animaletti da gabbia, e risulta di particolare utilità soprattutto per affrontare i disturbi tipici dei mesi estivi e delle faticose trasferte vacanziere. Il prodotto da utilizzare per gli animali è lo stesso che è venduto per gli uomini. Purifica l'intestino e rende lucido il pelo - Assunta per via orale il succo di aloe combatte la stanchezza cronica e migliora la funzionalità dell'intestino agendo come purificante e disintossicante. È anche adatta nelle convalescenze, negli animali anziani, quando ci sono pelo opaco e cute alterata (troppo secca o troppo grassa). - è un ottimo integratore quando è necessario un "cambio di marcia" che dia la sveglia a un metabolismo fiaccato da stanchezza e alte temperature. Aloe li aiuta a sopportare il caldo e l'afa: in estate una integrazione quotidiana con l'aloe è estremamente utile in quanto in questo periodo gli animali tendono a nutrirsi poco o niente a causa del grande caldo: essa fornisce quelle sostanze che vengono a mancare a causa della scarsa alimentazione. L'aloe oltre ad avere azione immunostimolante, contiene in alta percentuale vitamine, aminoacidi e minerali che agiscono come ricostituenti. Al palato umano non ha un buon sapore, però generalmente gli animali la gradiscono per cui non è difficile da somministrare. Come si utilizza: Versare 10 gocce di succo d'aloe nel beverino o nel biberon degli animali da gabbia; basta un cucchiaino per il gatto e per il cane piccolo, e somministrarne un cucchiaio da tavola per il cane di taglia grande, 2/3 cucchiai per il cavallo. Per uso esterno il gel di aloe è ottimo per curare piaghe, eczemi e ferite. PRIMA DI QUALSIASI SOMMINISTRAZIONE CHIEDERE IL PARERE DEL PROPRIO VETERINARIO.
Cristina Passarani
Sembrano piccoli colibrì ma sono le infiorescenze della crotalaria, pianta leguminosa originaria dell’Australia e conosciuta anche con il nome di green birdflower. Non si tratterebbe però di mimetismo: saremmo noi a scambiare i fiori di questa pianta per colibrì, a causa di un fenomeno chiamato pareidolia. I fiori che somigliano a colibrì Qualche giorno fa un utente ha postato su Reddit l’immagine di questi singolari fiori verdi, simili a piccoli colibrì. Si tratta dei fiori della Crotalaria cunninghamii, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae. La pianta è originaria dell’Australia e vive in terreni aridi e dune di sabbia. La fotografia ha incuriosito migliaia di altri utenti e ha scatenato un dibattito che si è sviluppato nel corso di oltre 400 commenti, nei quali in molti hanno chiesto se si trattasse di mimetismo. Il mimetismo nelle piante è un fenomeno grazie al quale un organismo vegetale si modifica per ottenere un vantaggio, come quello difendersi da animali erbivori o di attirare insetti impollinatori. Alcune piante si sono evolute per fare in modo che i loro fiori somigliassero alle femmine di alcuni insetti, così da poter attirare i maschi della stessa specie, oppure hanno modificato le loro foglie facendole somigliare a quelle di specie tossiche, per scoraggiare i predatori.
Cristina Passarani