Cristina Passarani

Benefici delle fragole, i principi attivi e le proprietà Le fragole sono un cibo bruciagrassi e possiedono numerose proprietà. Ecco gli impieghi per la salute e come sfruttare i benefici delle fragole nella dieta sana e naturale. Benefici delle fragole: utilizzale per la tua salute e il benessere Lafragola (Fragaria vesca) è il “falso frutto” (in quanto si forma sulla base del fiore e non dall’ovario) dell’omonima pianta. I veri frutti sono piccoli acheni, detti impropriamente semi, sparsi sul ricettacolo fiorale trasformato in un corpo carnoso e rosso. Le fragole attivano ilmetabolismo, proteggono i denti, contrastano cellulite, ipertensione e invecchiamento. Impara con gli esperti di Riza a conoscerle meglio. Che cosa contengono le fragole Questo frutto contiene molti importanti elementi nutritivi: una notevole quantità di acidi organici e flavonoidi antiossidanti, calcio e magnesio antigrasso, vitamina C antirughe e potassio diuretico. Le fragole sono state inserite tra i super cibi antietà nella speciale classifica ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) stilata dall’USDA (il dipartimento dell'agricoltura statunitense), per il contenuto record in sostanze antiossidanti benefiche per la salute. I valori nutrizionali per 100g di fragole Kcal 27 Grassi 0,40g Carboidrati 5,3g Proteine 0,9g Fibre alimentari 1,6g Fragole: un aiuto in più per dimagrire Gli antiossidanticontenuti nelle fragole (acido ellagico, vitamina C e flavonoidi) aiutano a dimagrire perché contrastano le infiammazioni che impediscono ad alcuni ormoni di stimolare il dimagrimento. Inoltre, questi antiossidanti presenti nelle fragole aumentano la produzione di un ormone chiamato adiponectina, che stimola il metabolismo e riduce l’appetito, e diminuiscono l’assorbimento di amidi. Inoltre, sono in grado di controllare il livello di zucchero nel sangue e quindi di prevenire il diabete e la formazione di grasso addominale. In pratica, consumate all’interno di una dieta equilibrata, consentono all’organismo di ristabilire la naturale capacità del corpo di perdere peso. Le fragole fanno bene al cervello Alcune ricerche hanno dimostrato che le fragole hanno un’elevata capacità di stimolare un meccanismo naturale che porta il cervello ad “autopulirsi, eliminando sostanze tossiche che favoriscono la riduzione delle funzioni cerebrali, come la memoria, e la comparsa di demenze,Alzheimer compreso, e del Parkinson. Con il passare del tempo, l’accumulo di scorie e tossine fa inceppare questo meccanismo e ciò provoca danni ai neuroni. Ecco allora che nella dieta sana ed equilibrata, le fragole non devono mancare! I frutti utili contro le rughe e la ritenzione idrica Il contenuto di vitamina C delle fragole ( cinque frutti contengono una quantità di vitamina C pari a quella di un’arancia) favorisce la produzione di collagene, una proteina che previene le rughe e rafforza i capillari riducendo ritenzione idrica e cellulite. Questa azione antiritenzione viene potenziata dal potassio, un minerale di cui le fragole sono ricche. Fragole: usale quando vuoi un sorriso smagliante Questi frutti contengono xilitolo, una sostanza dolce che previene la formazione della placca dentale e uccide i germi responsabili dell’alitosi. Inoltre, se strofini una fragola direttamente sui denti, gli acidi organici che contiene li sbiancano in modo apprezzabile già dopo qualche giorno di trattamento.

Cristina Passarani

Diventare arteterapeuta: arrivare dove non riesce la parola Mediante l’arteterapia è possibile attivare risorse che ognuno di noi possiede, ossia quelle capacità di elaborare il proprio vissuto conferendogli una dimensione e una forma trasmissibile agli altri. Diventare arteterapeuta consente di poter aiutare il prossimo in forme non verbali. L’arteterapiaPer definizione, l’arteterapia utilizza come mezzi terapeutici l’insieme delle tecniche e delle metodologie utilizzate dalle attività artistiche visuali in senso esteso. Musica, danza e teatro, ma anche spettacoli di marionette, ideazione e narrazione di storie. Il tutto finalizzato al recupero e alla crescita del soggetto, incentrandosi sulla sua sfera emotiva, affettiva e relazionale. Diventare arteterapeuta si caratterizza dunque come un approccio di sostegno non-verbale, mediante l’utilizzo di materiali artistici, basandosi sul presupposto secondo cui il processo creativo corrisponda a un miglioramento dello stato di benessere della persona, migliorandone la qualità del vissuto. L’utilizzo terapeutico dell’arte non ha tempo. Come disciplina, l’arteterapia nasce intorno agli anni Quaranta, grazie soprattutto ai contributi di Margaret Naumburg ed Edith Kramer, i cui testi rappresentano ancora oggi punti saldi nella letteratura sull’arteterapia contemporanea. La statunitense Margaret Naumburg, debitrice del pensiero di Freud e Jung, considerava le produzioni artistiche dei suoi pazienti quali comunicazioni simboliche di materiale inconscio poste in una forma diretta, utili nella risoluzione del transfert.Carl Gustav Jung spingeva i propri pazienti a disegnare le loro immagini oniriche: “Dipingere ciò che vediamo davanti a noi è un’arte diversa dal dipingere ciò che vediamo dentro”. Il grande studioso considerava l’arte come una via di accesso all'inconscio, serbatoio di emozioni che devono essere portate alla luce. Edith Kramer, invece, enfatizzava il potenziale terapeutico del processo creativo e il ruolo che il meccanismo di difesa della sublimazione giocava in tale esperienza. L’arteterapia, come una nuova scuola psicoterapeutica, è formata da tre componenti: l’uso delle tecniche artistiche a scopo terapeutico, l’approccio integrato con il training autogeno e la costituzione eclettica, che ricollega la disciplina a psicanalisi, psicologia analitica, psicologia della Gestalt e analisi transazionale. Professione arteterapeutaDiventare arteterapeuta consente di attivare risorse che ognuno di noi possiede, ossia quelle capacità di elaborare il proprio vissuto conferendogli una dimensione e una forma trasmissibile agli altri. Questo consente di incrementare la consapevolezza di sé, affrontare le difficoltà e controllare lo stress e le esperienze traumatiche. La creazione mediante materiale artistico permette al soggetto di esprimersi in modo non verbale, quindi senza utilizzare le barriere di difesa tipiche del linguaggio. L’arteterapia viene utilizzata oggi in prevalenza nell’ambito educativo e formativo, spesso per migliorare le abilità comunicative e relazionali delle persone (le sedute sono sempre di gruppo). Inoltre, in ambito sanitario e riabilitativo, l’arteterapia si rivela efficace quando praticata in parallelo alla terapia usuale. Il disagio di un soggetto spesso viene facilmente fuori mediante le forme artistiche, consentendo una rapida ripresa e un efficace decorso durante un ricovero ospedaliero o una situazione di isolamento. L’arteterapia viene utilizzata per la cura di diversi disturbi psichici e nel trattamento di portatori di handicap; risultati soddisfacenti si ottengono con il recupero dei tossicodipendenti e con i bambini o anziani per un miglioramento del rapporto mente-corpo. Infine, l’arteterapia è elettivamente indicata per coloro che soffrono di ansia e depressione.L’arteterapia per i bambini rappresenta una via per parlare, senza dover usare le parole, delle paure, abusi, traumi e segreti.

Cristina Passarani

I benefici della banana Questi frutti amidacei sono un ottimo spezza fame in grado di garantire un senso di sazietà quando si ha voglia di uno spuntino fuori orario. Attenzione, però, a non considerarle un alimento sostitutivo di un intero pasto. Le banane sono uno dei frutti più antichi mai coltivati, e tutte le parti della pianta hanno applicazioni medicinali: i fiori nelle bronchiti, nella dissenteria e nelle ulcere; i fiori cotti sono dati ai diabetici; la linfa astringente della pianta per i casi di isteria, epilessia, lebbra, febbri, emorragie e diarrea. Anche le foglie di banano possono essere usate come un impacco fresco per ustioni o ferite. Il sapore e la consistenza delle banane sono influenzati dalla temperatura in cui crescono e dal grado di maturazione: frutti esposti ad alte temperature e a lunghi tempi di maturazione sono più dolci e morbidi rispetto a quelli cresciuti in ambiente maggiormente fresco e ventilato. Il grado di maturazione è facilmente intuibile osservando il colore della buccia e della polpa. Esso tende al verde nei frutti acerbi, al giallo scuro con piccole chiazze marroni (corrispondenti ad accumuli di zuccheri) in quelli molto maturi, al giallo acceso in quelli pronti da gustare. Da un punto di vista nutrizionale, le banane contengono circa il 75% di acqua, il 23% di carboidrati, l’1% di proteine, lo 0,3% di grassi e il 2,6% di fibra alimentare (questi valori, tuttavia, variano a seconda delle diverse coltivazioni di banane, del grado di maturazione e delle condizioni di crescita). La polpa è ricca delle vitamine A, B1, B2, B6, C, PP e piccole quantità di E che, nell’insieme, contribuiscono a mantenere elastica la pelle, a stimolare le difese immunitarie e a favorire il metabolismo delle proteine. Le banane fanno ingrassare?Considerando che viviamo in una società caratterizzata dal consumo eccessivo di alimenti processati, bevande zuccherate, fast food e cibo spazzatura, focalizzare l’attenzione sul dubbio che questo frutto possa essere associato all’aumento di peso, non dovrebbe porci grossi problemi. Una sola banana contiene tra il 20 e il 30% del nostro fabbisogno giornaliero di potassio, il prezioso minerale che protegge cuore e sistema cardiovascolare, aiuta le ossa e i muscoli a non deperire, riducendo anche la comparsa di calcoli renali. Questi dati dovrebbero già farci stare tranquilli! La banana è uno dei pochi frutti amidacei: stando ai dati del Dipartimento americano dell’Agricoltura buona parte dei suoi zuccheri (48%) sono composti da amido. Quando il frutto è acerbo l’amido ha un’alta percentuale d’amido resistente (si comporta come una fibra alimentare), ha anche diversi antinutrienti (che chelano le sostanze nutritive). Più la banana è matura e più la parte di amido diventa biodisponibile ed assimilabile, come i suoi micronutrienti (potassio e magnesio in primis). La banana è così un frutto relativamente calorico, dato che generalmente pesa dai 150-200 g e la parte commestibile senza buccia pesa 100 -130 g. La banana ha così 65-95 calorie a seconda delle sue dimensioni (rispetto alla mela è, quindi, più calorica). Quante banane possiamo mangiare? La risposta è molto soggettiva e dipende da quanti carboidrati ci conviene introdurre al giorno. La banana, inoltre, ha un indice glicemico medio di 54, dato variabile a seconda del grado di maturazione del frutto. La scienza ha dimostrato da tempo che l’indice glicemico non è predittivo se un alimento farà ingrassare o meno (la differenza tra indice glicemico e carico glicemico è nettamente distinta). Pertanto si possono mangiare tranquillamente le banane se rientrano nella calorie e nei macronutrienti giornalieri. Attenione, mai pensare che mangiare la frutta sia la risposta all'esigenza di rimettersi in riga dopo aver sgrrato a tavola. Da sola la frutta non può certo sostituire un intero pasto che, per essere bilanciato, deve essere rappresentato da tutti i macronutrienti della dieta mediterranea

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