Cristina Passarani

L’afta e i suoi rimedi naturali: A tutti è capitato almeno una volta, soprattutto in periodi di stress, o quando un’alimentazione scorretta altera il nostro stato di salute, di provare la fastidiosa esperienza di un'afta: un’ulcera, all'interno della cavità orale, curabile con alcuni rimedi naturali I rimedi naturali per l’afta consistono in piante immunostimolanti, capaci di rinforzare il sistema immunitario e proteggere l’intero organismo da attacchi infettivi da parte di agenti patogeni. Anche l’impiego di fermenti lattici, diventa utilissimo, in quanto intervengono nei processi di guarigione dei disturbi infiammatori a carico della mucose, dovuti all’alterazione della flora batterica. Viene definita afta un’ulcera che si forma nel cavo orale, chiamata anche stomatite aftosa e ulcera aftosa (specialmente se la ferita è multipla o cronica). Spesso inizia con una sensazione di bruciore o pizzicore in un punto nella bocca che, dopo qualche giorno, si presenterà arrossato; o si svilupperà una bolla, che di solito lascia il posto a una piccola ulcera aperta. Quest’ulcera, se toccata o strofinata, provoca un dolore intenso e appare come un'apertura di forma ovale e colore bianco-giallastro, circondata da un anello rosso e infiammato, che nella maggior parte dei casi non supera i 3-4 mm. La parte chiara all'interno del cerchio è dovuta alla formazione di strati di fibrina, una proteina coinvolta nella coagulazione del sangue. Spesso si sviluppa in corrispondenza della base gengivale o nelle zone adiacenti alla chiusura della mandibola, sulla mucosa in prossimità delle labbra, e sul palato. Più in generale è possibile che la lesione si manifesti in ogni punto del cavo orale. Le cause dell’afta sono sconosciute, tuttavia è considerata come un sintomo di alterazione della flora batterica intestinale o un indebolimento del sistema immunitario. Tra i fattori che aumentano la possibilità di formazione delle ulcere si annoverano il contatto della mucosa orale con oggetti sporchi (per es. il mordere una matita o una penna) o con animali domestici; lo stress; l'affaticamento fisico e mentale; alcune malattie infettive; le ferite causate dal mordersi accidentalmente l'interno della bocca (il che aumenta l’ipotesi di un'infezione batterica), squilibri ormonali, intolleranze alimentari, e carenze di vitamina B12 e acido folico o ferro. La correlazione tra abbassamento delle difese immunitarie e l’insorgenza delle afte è anche dimostrata dal fatto che alcune cure immunosoppressive, come la chemioterapia, provocano queste ulcere come effetto collaterale. Quando prendere i fermenti lattici vivi? I rimedi naturali per le afte I fermenti lattici: sono dei microrganismi che svolgono un’azione di sostegno della flora batterica. Alcuni sono già presenti nel nostro intestino, i probiotici; mentre altri li assumiamo dall’esterno con lo yogurt o altri integratori naturali. Si utilizzano per l’intestino, in tutte le occasioni in cui viene meno la funzionalità e la salute di quest’organo: cattivo assorbimento dei nutrienti provenienti dall’alimentazione, digestione lenta, stitichezza, diarrea, assunzione di antibiotici, stress. I probiotici sono batteri vivi ed attivi, che hanno un ruolo fondamentale nella sintesi e nell’assorbimento di alcuni gruppi vitaminici importanti per il nostro organismo quali vitamine B1, B2, B12, PP, K, Acido Pantotenico, acido folico, ferro, vitamina C e A. I fermenti lattici, infine, concorrono alla risoluzione di patologie legate all'alterazione della flora batterica come la dermatite atopica, le intolleranze alimentari, allergie respiratorie e attacchi infettivi come le malattie da raffreddamento, candida e cistite. L'Echinacea: per uso esterno, è impiegata per la preparazione di pomate e lozioni per la pelle, ad azione immunostimolante, protettiva, antinfiammatoria, in caso di cicatrici, afte, ulcere e dermatiti in genere. La proprietà cicatrizzante, si basa sulla capacità della pianta di accelerare la rigenerazione tissutale e di localizzare l'infezione.

Cristina Passarani

I metodi per combattere l’inquinamento domestico: Per combattere l’inquinamento domestico, è necessario arieggiare gli ambienti ogni giorno, in particolare le stanze da letto, utilizzare la cappa aspirante quando si prepara da mangiare e pulirla adeguatamente. Utilizzare tessuti antiallergici e rimuovere la polvere che si accumula sulle superfici evitando l’uso massivo di detergenti aggressivi. Anche la corretta manutenzione degli impianti di riscaldamento e raffreddamento aiuta a prevenire problemi di salute, così come l’utilizzo parsimonioso di prodotti per la pulizia e deodoranti. Nella stagione fredda è possibile favorire un’aria casalinga salubre mantenendo negli ambienti riscaldati un grado di umidità ottimale, cioè compreso tra il 50 e il 60%. A tale scopo si può installare un apparecchio elettrico in grado di vaporizzare l’acqua, il cosiddetto umidificatore con cui è possibile rendere l’aria casalinga meno secca. Il vapore caldo, infatti, aiuta a liberare il naso dal muco e a idratare le mucose, questo offre un sollievo in più per tutti quelli che in inverno sono colpiti dai classici malanni relativi al troppo freddo. Inoltre, nell’umidificatore a caldo il vapore, 100% privo di batteri poiché proveniente da bollitura, può essere aromatizzato attraverso l’aggiunta di sostanze balsamiche o oli essenziali. Inquinamento domestico: le piante che purificano l’aria Le piante si presentano come buone alleate nel filtraggio delle sostanze dannose presenti nell’aria. Tra le più indicate per combattere l’inquinamento domestico troviamo: Lingua di suocera (Sanseveria): una delle più consigliate per purificare l’aria e filtrare la formaldeide, presente in molti detersivi e in prodotti per la cura personale (lacca per capelli, deodoranti…), alcool e acetone. Prospera anche in caso di scarsa luce, indicata per la camera da letto, poiché di notte rilascia una maggior quantità di ossigeno nell’aria. Aloe Vera: alleata per combattere formaldeide e benzene, oltre ad avere svariate proprietà per il benessere della pelle. Ficus: filtra molte sostanze tra cui formaldeide, tricloroetilene e benzene; in casa ha bisogno di abbondante luce e innaffiatura regolare. Crisantemo: utile contro il benzene presente nei collanti e nelle vernici, per far sbocciare i suoi colorati fiori richiede abbondante luce. Dracena Fragrans (tronchetto della felicità): è tra le piante con la maggior capacità di assorbire anidride carbonica, inoltre, depura l’aria da benzene e xilene, presenti in oli e vernici. Azalea: i suoi bellissimi fiori riempiono le case di colore, ideale per contrastare la formaldeide. Pothos: semplice da far prosperare in casa, questa pianta rampicante è ottima contro la formaldeide. Orchidea: depura l’aria dallo xylene, ha bisogno di molta luce e di cure costanti. Edera: utile contro molti prodotti contenenti sostanze dannose per la casa. Le piante ornamentali da interno rappresentano un alleato minore per combattere l’aria poco sana dei luoghi chiusi. Pare, infatti, che per combattere efficacemente l’inquinamento domestico sia necessaria una pianta ogni 1,8 metri quadrati. Il metodo più funzionale a tal scopo resta sempre la corretta areazione degli spazi anche più volte al giorno.

Cristina Passarani

Alternative al caffè, il the verde giapponese matcha, trova la tua carica mattutina enza caffè al mattino non riuscite ad affrontare la giornata? Le alternative al caffè ci sono e sono buonissime. Scopriamo con quali prodotti possiamo trovare la carica mattutina senza rinunciare al gusto. Consumo di caffè “Prendiamoci un caffè”; “passa da me per un caffè”; “un caffè e una brioche”… Queste sono solo alcune delle frasi che diciamo, o che sentiamo comunemente, in una qualsiasi giornata. Quante volte, in un giorno, ci viene voglia di un caffè o ci invitano a prenderne uno? Il caffè infatti è una bevanda energizzante, che aiuta a svegliarci e che assumiamo più volte – magari troppe? durante il giorno. È un prodotto che ci invita ad essere più conviviali e che, nella nostra giornata, non può mancare. Senza rendercene conto l’assunzione di caffè può facilmente superare la dose giornaliera consigliata, che non dovrebbe superare i 300 mg, che equivalgono a circa tre tazzine, e questo non è un bene per la salute. La caffeina in dosi elevate può dare problemi di bruciore di stomaco e reflusso esofageo, provocare tremori e insonnia, aumentare gli stati d’ansia e di eccitabilità e può essere responsabile di problemi alla pressione e al cuore, causando aritmie. The matcha, l’alternativa migliore al caffè Una delle migliori alternative al caffè è il the matcha, una varietà di the verde giapponese dalle famose e nobili proprietà. Le proprietà del the verde giapponese matcha sono numerose: è ricchissimo di catechine, un gruppo di sostanze antiossidanti che, si stima, siano più di 100 volte quelle contenute nel the verde tradizionale; contiene vitamine, sali minerali, polifenoli, clorofilla e betacarotene e anche caffeina. Vista la gran quantità di antiossidanti, è un ottimo alleato contro l’invecchiamento (infatti i giapponesi sono un popolo estremamente longevo). L’assunzione costante di the matcha ha ottimi effetti anche sulla pelle, che rimane giovane e resistente anche grazie alla presenza dei polifenoli, che hanno un’azione protettiva nei confronti del fotoinvecchiamento. È un alimento che aiuta l’apparato digerente a lavorare al meglio, contrasta l’iperacidità gastrica e vista la sua azione calmante, ha effetti benefici anche su ansia, stress e sui disturbi di origine infiammatoria e nervosa. Il the matcha è utile anche nei regimi dietetici ipocalorici perché stimola il metabolismo, diminuisce la sensazione di fame e la clorifilla favorisce l’azione detosinnante e stimola la diuresi. Non dimentichiamoci che contiene anche la caffeina quindi un abuso potrebbe determinare gli stessi effetti negativi dell’assunzione di quantità elevate di caffè. Preparazione del the matcha Il the matcha si presenta sotto forma di una polvere verde, intensa (merito della gran quantità di clorofilla), che deriva dalle foglie cresciute al riparo dal sole, raccolte, fatte cuocere al vapore, poi asciugate e infine macinate in mulini a pietra: in questo modo tutte le proprietà rimangono preservate. Per poter assimilare al meglio tutte le sue proprietà, è importante che il the matcha venga preparato come da tradizione, seguendo un rituale ben specifico e con l’utilizzo di strumenti in bambù che non alterano il sapore del the. Il the matcha è il protagonista della “cerimonia del the” che tanta importanza ha nella cultura giapponese e si presenta sotto forma di polvere a cui va aggiunta l’acqua calda (non bollente). E’ quindi una sospensione, non un infuso e questo conferisce alla bevanda una concentrazione di sostante benefiche molto superiore a quella presente nei classici infusi. Si consiglia di assumere il the matcha quotidianamente e può essere anche inserito in ricette per la preparazione di dolci, gelati e biscotti.

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