Cristina Passarani
LA MALATTIA PROFESSIONALE: (detta anche "tecnopatia") è la patologia che il lavoratore contrae in occasione dello svolgimento dell'attività lavorativa a causa delle presenza di fattori presenti nell'ambiente nel quale presta servizio e si sviluppa nel tempo per l'esposizione ad un fattore di rischio. Cos’è? La malattia professionale (spesso definita anche “tecnopatia”) è una patologia che il lavoratore contrae in occasione dello svolgimento dell’attività lavorativa e che è dovuta all’esposizione nel tempo a dei fattori presenti nell’ambiente e nei luoghi in cui opera. Quando si parla di “occasione di lavoro” si intende che tra lo svolgimento dell’attività lavorativa in un determinato contesto e la patologia deve esserci un rapporto di causa-effetto, quello che viene tecnicamente definito come rapporto eziologico o nesso causale. l'ENTE preposto al riconoscimento della malattia professionale è l'INAIL. Per ottenere le prestazioni da parte dell’INAIL in caso di malattia professionale è necessario effettuare una denuncia. In particolare il lavoratore deve comunicare al datore di lavoro di avere contratto la malattia professionale entro 15 giorni dal momento in cui questa si manifesta. Il datore di lavoro, a sua volta, deve inviare all’INAIL la relativa denuncia entro i successivi 5 giorni. L’invio va effettuato alla sede INAIL competente per territorio, ovverosia quella in cui l’assicurato ha il domicilio. Alla denuncia va allegato il certificato medico che a sua volta deve specificare: il domicilio dell’ammalato il luogo dove si trova ricoverato una relazione dei sintomi della malattia. La denuncia può essere effettuata anche per via telematica e in questo caso il certificato medico deve essere trasmesso soltanto se viene richiesto dall’INAIL. Nel caso in cui il datore di lavoro non rispetti i termini per la denuncia va incontro a pesanti sanzioni amministrative. Una volta che l’INAIL ha ricevuto la denuncia prendono il via sia un procedimento amministrativo che quello sanitario con lo scopo di verificare l’effettiva sussistenza della malattia e se ci sono i presupposti per l’accoglimento della richiesta ed in particolare se la malattia rientra tra quelle tabellate o meno, perché nel secondo caso dovrà essere il lavoratore a dimostrare che esiste un rapporto di causa-effetto tra la lavorazione alla quale era assegnato e la malattia. Se vi sono i presupposti per l’accoglimento della domanda l’INAIL eroga le prestazioni che consistono principalmente nel pagamento di somme di denaro.
Cristina Passarani
LA QUALITA' DEL SONNO: - Addormentarsi in 30 minuti o meno - Non svegliarsi più di una volta durante la notte - Dormire per la gran parte del tempo trascorso a letto (almeno l'85%) - Stare svegli per 20 minuti o anche meno dopo essersi inizialmente addormentati. Queste le quattro regole d'oro, i quattro indicatori di un sonno di qualità. Ad identificarli la statunitense National Sleep Foundation, dedicata a promuovere la salute e il benessere attraverso l'educazione al sonno, che li ha inclusi in un report sulla rivista Sleep Health. Questi indicatori, che sono stati approvati anche da altre associazioni di specialisti, danno secondo gli esperti delle indicazioni importanti per analizzare la qualità del proprio sonno. "Le linee guida della National Sleep Foundation sulla durata del sonno, e ora sulla qualità, forniscono alle persone le risorse necessarie per comprendere il loro sonno", spiega Max Hirshkowitz, della National Sleep Foundation. "In passato, abbiamo definito il sonno dai suoi risultati negativi, tra cui l'insoddisfazione, che sono stati utili per identificare eventuali patologie sottostanti. Chiaramente questo non è tutto - osserva inoltre Maurice Ohayon, direttore dello Stanford Sleep Epidemiology Research Center - con questa iniziativa siamo ora in una rotta migliore verso la definizione di salute del sonno".
Cristina Passarani