Creme solari Naturali e Biologiche:
stare al sole dona molti benefici, sia al corpo fisico, che al corpo mentale e a tutti i nostri corpi energetici. Ma, se la pelle non è abituata ad un’esposizione graduale, esporsi al sole estivo può danneggiare l’epidermide portando scottature o altre problematiche. Scegliere una crema solare può essere d’aiuto a prevenire disturbi da esposizione prolungata al sole, ma è importante scegliere la crema giusta, che sia naturale e biologica.
Perché scegliere dei solari naturali:
le creme solari bio usano filtri naturali invece che chimici che sono:
- Inquinanti per l’ambiente
- possono avere effetti nocivi sulla salute
Al contrario le creme biologiche :
- sono biodegradabili e a impatto zero sull’ambiente
- sono sicure sull’epidermide, anche su quella dei bambini
Ma soprattutto non creano effetti nocivi sulla salute.
Il consumo regolare di succo di pomodoro, rigorosamente non salato, sembra essere un toccasana contro pressione e colesterolo alti e contribuirebbe pertanto alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. A rivelarlo è uno studio della Tokyo Medical and Dental University di Tokyo, Giappone. I risultati della ricerca sono stati pubblicati recentemente sulla rivista scientifica Food & Science nutrition.
Succo di pomodoro perché fa bene al cuore?
Gli autori del nuovo studio spiegano che il pomodoro “contiene una varietà di composti bioattivi, come il licopene, la vitamina A, il calcio e l’acido gamma-amminobutirrico, che possono svolgere un ruolo nel mantenimento della salute fisica e psicologica, compresa la prevenzione delle [malattie cardiovascolari] “. Già gli stessi ricercatori nel 2015, avevano scoperto che l’assunzione di succo di pomodoro non salato per 8 settimane, fosse in grado di ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue nelle donne di mezza età. Una metanalisi di 21 studi del 2017 sugli effetti di integratori a base di pomodoro e licopene (un carotenoide del pomodoro) sul rischio cardiovascolare affermava che: “Le prove disponibili sugli effetti dei prodotti a base di pomodoro [sui fattori di rischio cardiovascolare] supportano l’idea che aumentare l’assunzione di questi abbia effetti positivi sui lipidi del sangue, sulla pressione sanguigna e sulla funzione endoteliale.”
Aterosclerosi e malattie cardiovascolari
L’aterosclerosi inizia quando l’intima, la parete interna delle arterie di medio e grosso calibro, subisce dei danni su cui si instaurano delle lesioni, chiamate placche aterosclerotiche. Le placche sono formate dall’accumulo e l’ossidazione di lipoproteine e tessuto fibroso. Esse provocano un’infiammazione delle arterie, le quali si restringono e divengono più dure. Questa malattia vascolare cronica e progressiva si manifesta tipicamente nell’età adulta o avanzata ed è alla base di molte patologie cardiovascolari: infarto, aneurisma, ischemia cerebrale, disturbi vascolari periferici. Le cause dell’aterosclerosi sono davvero numerose, alcune delle quali non del tutto chiarite. Certo è che è favorita oltre che da fumo, alcool e invecchiamento, anche da ipertensione, diabete, colesterolo e trigliceridi alti.
Menopausa: vitamina D per prevenire la sindrome metabolica
La menopausa è una normale fase della vita di ogni donna. Essa ne segna la fine del periodo fertile e pur non essendo una malattia, le conseguenze del crollo degli estrogeni, gli ormoni femminili, si riflette, su vari aspetti della salute femminile. La vitamina D è indispensabile per promuovere la salute delle ossa e proteggere da una delle conseguenze più frequenti della menopausa, l’osteoporosi. Ma secondo uno studio cinese, pubblicato sulla rivista Menopause, alti livelli di vitamina D sarebbero anche in grado di prevenire la sindrome metabolica.
Sindrome metabolica e menopausa
La sindrome metabolica è una condizione che racchiude l’insieme dei fattori di rischio che predispongono al diabete di tipo 2, alle malattie cardiovascolari, all’ictus e ad altre patologie. Basta la presenza di tre di questi cinque fattori per definire la diagnosi di sindrome metabolica:
obesità;
ipertensione arteriosa (superiore a 130 la pressione massima e a 90 la minima);
colesterolo totale superiore a 200 mg/dl;
trigliceridi superiori a 150 mg/dl;
glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dl;
girovita superiore agli 88 cm (102 negli uomini).
La sindrome metabolica è una condizione tuttavia reversibile. Spesso cambiamenti nella dieta e nello stile di vita possono allontanare le conseguenze peggiori determinate dalle “malattie del benessere”. Ma in menopausa il calo degli estrogeni, i quali contribuiscono a regolare il metabolismo di grassi e zuccheri, si accompagna spesso all’aumento di peso, che tende ad accumularsi proprio sull’addome (il pericoloso grasso viscerale), del colesterolo e della glicemia. Occorrerà dunque adottare strategie specifiche per contrastare efficacemente tali effetti, come ad esempio l’aumento dei livelli di vitamina D.