Gli sbalzi termici e il cambio di stagione portano spesso il rischio di tossi stizzose, mal di gola, raffreddore o addirittura bronchite. Esistono piante che hanno azioni specifiche in base al tipo di problematica e che in alcuni casi possono essere utilizzate anche a scopo preventivo.
1. Semi di Lino
Il cataplasma di farina di semi di lino è in grado di rilassare la muscolatura della trachea e dei bronchi e di fluidificare il catarro.
Quando vogliamo facilitare l’espettorazione possiamo procedere come segue:
In una pentola si diluiscono con acqua calda 8-10 cucchiai di farina di semi di lino. Mescolando con un cucchiaio di legno si fa cuocere il tutto a fuoco basso per qualche minuto: l’impasto deve essere spalmato tra due teli di cotone di mezzo centimetro di spessore e applicato a caldo sul petto o sulla schiena. Una volta applicato, il cataplasma va coperto con un panno di lana in modo da mantenere la temperatura e va tolto quando non viene più percepito il calore.
2 Rosa canina
Previene gli stati influenzali e il raffreddore da colpo d’aria grazie all’alto contenuto di vitamina C. L’utilizzo in forma di integratore è utile per la prevenzione delle malattie infiammatorie del tratto respiratorio, in particolare nei soggetti recidivanti. L’estratto di Rosa canina contiene molta vitamina C, carotenoidi e flavonoidi che, rispetto alla vitamina C pura, migliorano la sua capacità antiossidante. La sinergia con l’ Uncaria Tomentosa è in grado di aumentare le difese immunitarie ed è quindi indicata nei soggetti anziani, cardiopatici, con bronchite cronica.
3. Il Papavero rosso
E’ in grado di alleviare la tosse, in particolare quella secca che spesso si acutizza durante la notte. Anche nella medicina tradizionale popolare il decotto di papavero rosso è utilizzato per contrastare tosse e febbre catarrale. In fitoterapia la parte maggiormente utilizzata è rappresentata dai petali da cui si ricavano degli sciroppi in grado di favorire l’espettorazione, ridurre la tosse e inibire gli spasmi.
4. La Piantaggine
Le parti utilizzate sono le foglie ricche di mucillagini, tannini e flavonoidi in grado di fornire proprietà espettoranti, antinfiammatorie ma soprattutto decongestionanti. Questa azione avviene grazie al suo meccanismo di inibizione dei mediatori che scatenano l’infiammazione ed è per questo motivo che viene inserita in molti prodotti antiallergici. Il suo effetto calmante e tonificante, in grado di armonizzare e rendere fluida la respirazione, la rende utile nei casi di stress e tensione che toglie il respiro.
5. Latte e Curcuma
E’ una bevanda utile ad alleviare la tosse in particolare la sera prima di andare a dormire. Particolarmente adatto per gli adulti ma anche per i bambini, riduce la tosse stizzosa e allo stesso tempo la curcuma agisce come anti-infiammatorio contrastando anche le infezioni batteriche e virali.
6. olmo
Furono i nativi americani a scoprire le sue proprietà curative in caso di tosse e mal di gola. E’ in grado di produrre una sostanza, simile al muco, in grado di rivestire le mucose irritate della gola. Questa patina è in grado di rinfrescare e proteggere le mucose ma nello stesso tempo di ridurre il dolore ed il prurito. Basta versare dell’acqua bollente con un po’ di corteccia di olmo in polvere, mescolare e poi bere il tutto.
Il vischio è stato considerato fin dall’antichità una pianta sacra e rimane tutt’oggi legato ad immagini positive ed in particolare alla beneaugurante usanza di baciarsi sotto un suo ramo per salutare l’anno nuovo.
Questa credenza deriva dal fatto che esso sia la pianta sacra alla dea anglosassone Friggia, protettrice degli innamorati. Ma esso è altresì simbolo d’inganno o d’attrazione fatale, per cui si dice di rimanere “invischiati” in qualche situazione, o nell’amore per un uomo o per una donna.
Nella cultura celtica il vischio è descritto come una pianta donata degli dei ed utilizzata dai Druidi per tenere lontano disgrazie e malanni. Effettivamente la scienza moderna conferma l’attribuzione di proprietà fitoterapiche al vischio, suggerendone l’impiego come rimedio naturale a problemi cardiocircolatori e gastrointestinali. Recenti ricerche gli attribuiscono anche proprietà immunostimolanti ed antitumorali.
Biologia
Dal punto di vista biologico il vischio (Viscum album) è un arbusto aereo sempreverde comune nelle zone boscose di America ed Europa. Esso porta foglie coriacee, carnose, oblungo-lanceolate, attraversate da tre a sei nervature. I suoi fiori sono gialli e compaiono intorno a marzo-aprile e fruttifica nei primi mesi invernali producendo piccole bacche di colore biancastro contenenti un liquido lattiginoso potenzialmente tossico, che conserva al suo interno un singolo seme dal guscio verde per ogni bacca.
Il suo fusto corto molto ramificato di colore verde intenso dà corpo ad una forma tondeggiante di dimensioni variabili da 20 a 50 cm che si può apprezzare soprattutto in inverno, quando gli alberi su cui il vischio cresce sono spogli.
E’ definito emiparassita
Questo perchè mantiene la capacità di produrre zuccheri attraverso la fotosintesi clorofilliana ma adotta il parassitismo nei confronti di numerose specie di alberi tra cui quercia, pioppo, melo, betulla, biancospino, abete e pino. Per fare provvigione di acqua e sali minerali, infatti, il vischio si serve di grosse propaggini che si insinuano nella corteccia degli alberi ospiti fino ad arrivare alla loro linfa.
Vivere aggrappato ai rami degli alberi è un sistema ingegnoso per assicurarsi l’esposizione alla luce solare, elemento essenziale per la sua sopravvivenza specialmente dei primi anni di vita.