Cristina Passarani
Superare un trauma emotivo è una sfida che ognuno di noi dovrà affrontare nella propria vita. Chi più chi meno, tutti noi durante il corso della nostra esistenza avremmo a che fare con eventi traumatici pronti a mettere in discussione il benessere della nostra psiche. Eventi che avranno ripercussioni sul nostro benessere emotivo ma anche su quello fisico. Eventi che metteranno a dura prova la nostra esistenza. Come possiamo superare un trauma emotivo? Oggi vi indichiamo i 4 passi da fare per riprendere in mano la vostra vita dopo un’esperienza traumatica. 4 passi per riuscire a superare un trauma emotivo Come detto, che sia per amore, per amicizia, per lutti o chi più ne ha più ne metta, gli eventi traumatici capitano a tutti. E tutti, con il tempo, dobbiamo provare a rialzarci e ad andare avanti. La prima cosa da fare è darsi la possibilità di guarire. A volte capita che dopo un evento traumatico ci si senta sbagliati, come se la colpa fosse nostra. Non c’è niente di più sbagliato di questo. Per guarire e per ricominciare ad essere felici dobbiamo iniziare ad accettare che c’è un evento che ci ha colpito, ma che non per forza lo ha fatto per colpa nostra. Basta darsi la colpa per tutto. In secondo luogo, non allontaniamo le persone che ci vogliono bene e alle quali vogliamo bene. Durante i periodi bui della nostra vita, capita di frequente che si cerchi di allontanare i nostri cari. Non c’è niente di più sbagliato! Teniamo vicino chi ci fa star bene e ci accetta per ciò che siamo. Anche la meditazione è un’arte da non sottovalutare. Può infatti insegnarci a vivere nel presente, piuttosto che lasciarci incatenati al passato o troppo preoccupati del futuro. E a proposito di questo. Ecco i benefici della meditazione e perché ci fa così bene. In ultimo, non sottovalutate neanche il potere dell’attività fisica. Fare esercizio fisico, infatti, fa bene sia al nostro fisico che alla nostra mente. Aumenta la sicurezza e rilascia serotonina e dopamina, due neurotrasmettitori utilissimi contro lo stress e le preoccupazioni.
Cristina Passarani
Il cervello addominale: perché come tutti saprete il nostro stomaco non si fa carico solo di funzioni vitali, ma anche di stati emotivi. C’è un motivo se esistono detti come “digerire un boccone amaro” oppure “avere un macigno sullo stomaco”. Proprio perché il nostro stomaco è anche il contenitore di tutte le nostre emozioni, positive e negative. Proprio per questo oggi parliamo del cervello addominale, ovvero la parte del nostro organismo in cui si accumulano ansie, stress, preoccupazioni, tensioni e tutto ciò che rientra in questa categoria di emozioni. Vediamo insieme di che cosa stiamo parlando e quali sono i segnali che il nostro organismo ci invia quando stiamo “esagerando“. Il cervello addominale è il contenitore di ansie, stress e tensioni Quando abbiamo un carico emozionale pericolosamente tendente dalla parte dei sentimenti negativi, il nostro organismo inizia ad inviarci alcuni segnali. Primo tra tutti, la pancia gonfia. Nel momento in cui ansia e stress non sono scaricate nel modo giusto, entrambe vengono interiorizzate. E vanno proprio a finire nella pancia. Ma non solo, perché quando l’ansia inizia a prendere possesso di noi, anche il nostro respiro si fa più pesante. E tutta questa indigestione di aria resta proprio nella nostra pancia, che dunque si gonfia. Anche la sindrome del colon irritabile è un altro disturbo che non dobbiamo sottovalutare mai. Come vi diciamo spesso, alcuni nostri malesseri fisici sono da ricondurre proprio ad uno stato emotivo particolare. Emozioni che, come detto, si accumulano nel nostro stomaco o nel nostro intestino. A volte magari perché non riusciamo ad esprimere ciò che vogliamo, altre volte perché le nostre preoccupazioni invadono il nostro cervello. Ed anche se non esiste un nome vero e proprio per descrivere questo meccanismo umano, è sempre importante non sottovalutare i sintomi che il nostro organismo ci invia. E a proposito di questa parte del corpo, ecco quali sono le cose da non fare a stomaco vuoto.
Cristina Passarani