Cristina Passarani
RiVending: riciclare bicchieri e palette del caffè Aggiungere al piacere di un caffè, anche bevuto di fretta a un distributore automatico, la consapevolezza di fare la cosa giusta per l'ambiente? Con RiVending è oggi realizzabile perché accelera e ottimizza il processo di riciclo e riuso delle plastiche di bicchieri e bastoncini delle macchinette. L'obiettivo è quello di riciclare completamente i contenitori in polistirolo e le paletta di plastica erogate dai distributori automatici di uffici, negozi, edifici pubblici e self. Città pilota di questo ambizioso progetto è la città di Parma, coinvolgendo aziende e uffici sia pubblici che privati: la Barilla, ad esempio, e l'università del territorio. Si stima che in città, l'erogazione dei prodotti dei distributori automatici del caffè sia superiore alle 40 mila unità l'anno. Il progetto ha coinvolto anche Iren, l'azienda locale che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, e alcune tra le maggiori aziende di distribuzione di bevande tramite macchinette automatiche. Economia circolare per i recipienti di caffè e bevandeIl materiale utilizzato per la fabbricazione di palette e bicchieri distribuiti tramite il RiVending è costituito da un unico polimero plastico, facilmente riciclabile. Spesso, infatti, il riciclo della plastica diventa molto difficoltoso, o di elevati costi e quindi poco sostenibile, a causa della commistione di diversi materiali all'interno di un unico prodotto. L'attività di riciclo, dunque, non sempre può risultare efficace. Nel caso dei questi recipienti per caffè e bevande calde, ci troviamo in presenza di una plastica di qualità tale da permettere un riciclo completo e il riutilizzo dello stesso per i medesimi scopi di partenza: da bicchiere a bicchiere, insomma. In questo modo si crea quello che viene definito “economia circolare”, che chiude in un cerchio la vita di questi contenitori. Il lungo procedimento della raccolta e del riciclo della plasticaRispetto alla classica raccolta differenziata, questo processo risparmia alcune fasi, e quindi in costi, tempi e risorse. Selezionare le plastiche per un corretto smaltimento richiede molte energie e specializzazione in quanto la raccolta domestica non tiene conto dell'esatta composizione chimica dei rifiuti e della tipologia di scarto: tutto finisce nello stesso contenitore. Bicchieri, palette cartacce borse contenitori di varia natura e imballaggi. Ancora, molto spesso gli imballaggi e i contenitori sono voluminosi, con elevati costi di trasporto versi gli impianti. Con RiVending il processo viene snellito e semplificato, anche sotto il punto di vista dei costi ambientali: insieme ai distributori automatici vengono infatti forniti speciali raccoglitori che hanno il compito di impilare esattamente i bicchierini e le palette, perché tutti dello stesso stampo. Dopodiché avviene la raccolta, lo stoccaggio, il lavaggio e il conferimento diretto al riciclatore che creerà nuovi bicchieri con qualità identiche a quello di partenza. Fare del caffè un circolo virtuoso, e non vizioso, è possibile.
Cristina Passarani
Mangiato pesante? Evita pisolino e ammazza caffè! Ci sono abitudini dure a morire: quelle dell’amaro o della pennichella dopo un pasto troppo sostanzioso sono tra queste. Ci sono alcune abitudini dure a morire: quelle dell’amaro o della pennichella dopo un pasto troppo sostanzioso sono tra queste. Niente di più errato. Ecco invece che cosa fare. C’è chi spera di alleggerire la digestione finendo un pasto luculliano con caffè e ammazzacaffè e c’è chi, preso dalla sonnolenza postprandiale, si accascia inerme su una poltrona o, peggio ancora, va a farsi un pisolino a letto. Due abitudini da dimenticare: al posto di aiutare, non fanno che peggiorare la sensazione di pesantezza allo stomaco e rallentano la digestione. Caffè e digestivo Sebbene sia una consuetudine molto diffusa e possa gratificare il palato, chiudere il pasto con il caffè non è la miglior cosa da fare, specie se si è mangiato molto. Il caffè, infatti, non aiuta una digestione già difficile e, anzi, favorisce eventuali sintomi da reflusso acido. Lo stesso può dirsi del bicchierino di “digestivo”, specie se abbiamo accompagnato i piatti con il vino. L’alcol aumenta l’acidità gastrica, già abbondante per l’eccesso di cibo, aumentando quella sensazione di bruciore che va su e giù. Quattro passi invece di sonnecchiare È vero che dopo aver esagerato con il cibo ci si sente insonnoliti e privi di energie, ma stare a oziare semisdraiati, o addirittura dormirci sopra, rallenta il transito nello stomaco. In più, la posizione orizzontale favorisce la risalita di acido verso l’esofago. La cosa più salutare è, al contrario, fare una passeggiata a passo tranquillo. Oltre a favorire lo svuotamento gastrico, l’attività fisica aiuterà anche a smaltire tutte le calorie in eccesso che abbiamo introdotto. E, in ogni caso, prima di andare a dormire è sempre meglio attendere due/tre ore, tempo necessario perché la maggior parte degli alimenti ingeriti passino dallo stomaco all'intestino. E il giusto rimedio in farmacia Se oltre a sentirci un bel mattone sullo stomaco abbiamo gonfiore e una sensazione di bruciore, allora possiamo aiutarci anche con alcuni efficaci rimedi da automedicazione. Quando i bruciori compaiono sporadicamente, in occasione di pasti troppo abbondanti o a base di cibi speziati, o per aver mangiato troppo in fretta, e non sono presenti altri disturbi, gli antiacidi costituiscono un pronto rimedio. Neutralizzano l'iperacidità gastrica facendo scomparire il bruciore e, spesso, anche i rigurgiti. Tra i rimedi disponibili quelli a base di bicarbonato hanno un effetto rapido e alleviano presto i disturbi, lasciandoci più disponibili a fare quattro passi che, comunque, non andrebbero tralasciati.
Cristina Passarani