Tisana al luppolo e tiglio: l'aiuto in più per una notte serena
Una tisana è la calda coccola che ti regala un buon sonno anche nei periodi burrascosi: preparala con questo mix di calmanti naturali che rilassano corpo e mente
Il luppolo (Humulus lupulus) contiene principi sedativi perfetti per alleviare ll'agitazione e favorire un buon riposo notturno ed è il rimedio elettivo se la qualità del sonno risente dell'impatto di eventi traumatici o stressanti. Il tiglio (Tilia tomentosa) è un potente calmante naturale da preferire quando l’ansia e la preoccupazione compromettono la possibilità di godere di un profondo e benefico rilassamento.
Sorseggia il mix dopocena
Fatti preparare in erboristeria (oppure acquista on line i prodotti base) il mix con 30 g di infiorescenze di luppolo e 30 g di fiori di tiglio essicati. Alla sera, metti un cucchiaino della miscela in infusione in 180 ml di acqua calda per 10 minuti, tenendo la tazza coperta. Poi filtra, lascia intiepidire e bevi l’infuso un’oretta prima di andare a dormire. Se lo desideri, per dolcificare delicatamente la bevanda puoi aggiungere mezzo cucchiaino di miele di tiglio. Per un effetto antiansia il mix può essere arricchito con 4o g di fior di biancospino.
Il consiglio in più – Per fronteggiare i momenti di tristezza, di agitazione o di sconforto prova il decotto dirodiola, pianta dall’effetto antistress e antiansia. Prepara la tua bevanda del benessere lasciando sobbolire per 10 minuti un cucchiaino di radice essicata. Filtra e poi bevi il decotto che aiuta sopportare meglio la fatica.
Coronavirus e igiene della casa: le regole base: igienizzare la casa è un’abitudine preventiva fondamentale: ecco cosa fare per bloccare le infezioni virali come il coronavirus ma anche quelle batteriche.
Assicurarsi una buona igiene della casa fa la differenza
Quando accidentalmente ci troviamo vicino a una persona malata istintivamente tendiamo a proteggerci tenendoci a distanza. Ma, più frequentemente di quanto si pensi, tendiamo a sottovalutare quanto sia altrettanto importante una buona igiene degli ambienti in cui viviamo per abbassare il rischio di contagio indiretto. Anzi, occuparsi dell’igiene degli ambienti, e in particolare degli oggetti di uso più comune, può rivelarsi davvero una mossa decisiva per contrastrare ogni genere di infezione, soprattutto in questo momento in cui dobbiamo rimanere tutti in casa a causa della pandemia da coronavirus in atto.
Metalli e plastiche sono i materiali che meritano più attenzione
I numerosi test effettuati dai ricercatori segnalano che i germi patogeni si trovano più facilmente sulle superfici di metallo e di plastica. Quindi il primo consiglio è trattare tutte le superfici d’appoggio, pavimenti compresi, con prodotti che contengono alcol denaturato, candeggina o acqua ossigenata in grado di garantire la migliore disinfezione. Allo stesso modo, e con gli stessi prodotti, si devono sanificare anche le maniglie delle porte, i rubinetti, i telecomandi e le tastiere dei computer, tutti oggetti che, sappiamo bene, essere più a rischio contaminazione.
Arieggiamo gli ambienti, la salute ci rigrazierà
A prima vista invitare ad aprire le finestre per cambiare aria può sembrare un suggerimento banale, ma in realtà sappiamo che non è un’azione così frequente. Si tratta di arieggiare gli ambienti in cui si soggiorna per tante ore: non è necessario farlo a lungo (bastano cinque minuti ogni ora), importante è farlo con regolarità e frequenza. Questa regola che vale in condizioni normali per dare ossigeno all’ambiente e diluire la concetrazione di eventuali germi non infettanti, diventa indispensabile per diminuire la concentrazione di germi nell’aria se in casa soggiorna una persona malata. Cogliamo questo suggerimento soprattutto in questo periodo in cui, complice lo stop forzato, le giornate sono limpide e l’aria, anche in città, è notevolmente migliorata come conseguenza indiretta del blocco forzato delle attività, forse l'unico effetto collaterale positivo del coronavirus...
Il consiglio in più: lo ionizzatore per purificare l’aria
Gli ionizzatori sono apparecchi che producono ioni ossigeno in grado di legarsi alle particelle in sospensione nell’aria e portarle a terra per effetto elettrostatico. I germi che possono legarsi alle particelle di pulviscolo nell’aria vengono così portati a terra…l’aria risulta così purificata dagli agenti patogeni.
Un approccio psicologico efficace all’emergenza covid-19 è necessario.
Per farlo occorrono alcune spiegazioni che aiutino anche a comprendere meglio certi comportamenti che a prima vista possono sembrare del tutto irrazionali.
Di fronte a un evento molto sgradevole e ansiogeno, la mente umana, a scopo di difesa, almeno inizialmente tende a negarlo, cancellarlo o quantomeno minimizzarlo. Questo spiega i comportamenti a rischio di tanti giovani – ma anche di molti adulti, di fronte al diffondersi di questo virus che azzera molte sicurezze psicologiche e rivoluziona gli stili di vita: ciò che fa paura viene "oscurato”, complice anche l’esuberanza vitale di chi, per età, fatica a immaginare la malattia o la morte e la quindi le ignora fin quando possibile.
La difesa psicologica, consiste nell'estraniarsi dalla realtà sgradevole e reiterare abitudini piacevoli, sottovalutando i rischi.
Ai più giovani va spiegato proprio questo: per loro è normale non avere paura, ma potrebbero affrontare questa situazione come una prova iniziatica, un salto veloce ma necessario verso un modo di comportarsi più adulto e responsabile.
Ne va della salute loro ma soprattutto dei genitori e dei nonni, i più fragili e bisognosi di protezione. Nei momenti eccezionali, occorrono risposte all'altezza, da parte di tutti!
Ansia e paura: conoscerle, accoglierle, superarle
Dopo la negazione, la seconda reazione psicologica automatica è naturalmente l'ansia. Com'è noto, questo disagio è contagioso: vedere una persona in preda a una sindrome ansiosa o al panico innesca una reazione a catena che può renderne vittima anche chi non ne stava soffrendo. I neuroni a specchio responsabili delle risposte emotive interpersonali vedono e apprendono comportamenti ansiogeni di cui si vorrebbe fare a meno...
Certo, paura e ansia non sono immotivate durante le epidemie; si tratta di emozioni inevitabili di fronte a un evento che minaccia direttamente la salute. Chi ha convinzioni solide e una buona fiducia in sé stesso ne sarà meno influenzato ma chi sta attraversando un periodo di fragilità emotiva, rischia di più. Inoltre, occorre ricordare che la psicologia delle masse si basa sulla sindrome del gregge: se un esemplare avverte un pericolo e scappa sarà imitato dal resto del gregge o dello stormo.
Anche al di là consistenza reale del pericolo, scatta la ricerca della sopravvivenza, a ogni costo. Vale anche per gli esseri umani e apre la strada a comportamenti egoistici dannosi: lo abbiamo ben visto con le repentine e controproducenti fughe dalle città del nord...
Esiste una capacità umana che torna particolarmente utili per rinforzare le proprie difese psicologiche (oltre a quelle immunitarie…) e non farsi travolgere dalle preoccupazioni: è l'immaginazione. Si tratta di una facoltà mentale che consente di trasformare in realtà percepibile i "suggerimenti" spontanei dell’inconscio, consentendoci di attingere a risorse psicologicamente salutari. Farlo è davvero semplice: si chiudono gli occhi, si libera la fantasia, si accolgono le immagini che giungono come fossero una "narrazione visiva"...
è l'immaginazione che ci consente in primo luogo di scrivere, dipingere, suonare o ascoltare musica.
Si tratta di una difesa formidabile dalle intrusioni psicologiche negative e dalle preoccupazioni di questi giorni: la mente si placa e questo ci renderà anche più saldi nell'affrontare di giorno in giorno la contingenza. Si può anche mettere in campo una tecnica solo apparentemente di segno opposto: la ricerca del vuoto interiore. Chiudere gli occhi, contemplare il nulla che si percepisce immediatamente, lasciar tramontare i pensieri, sono azioni che liberano la mente dalle tensioni e dalle ansie. Anche pochi minuti al giorno possono bastare a farci star meglio.
poiché viviamo in una "comunità psicologica" è utile e doveroso cercare di fare partecipi anche gli