Cristina Passarani
Piantando, comprare piante per aiutare il Pianeta Per cambiare in meglio il nostro futuro possiamo partire da piccoli gesti. Come comprare una pianta, nella consapevolezza di aver sostenuto un progetto sociale o ambientale. Cos’è PiantandoPiantando è una startup fondata nel mese di aprile del 2019 da Andrea Evangelista e Chiara Riente, entrambi laureati al Politecnico di Milano. La mission dichiarata è quella di avvicinare una fetta sempre più larga della popolazione ai temi ambientali e sociali, trasformando la sensibilità in azione concreta. L’idea escogitata dai founder è efficace nella sua semplicità: mettere in vendita un catalogo di piante, ciascuna delle quali è collegata a un progetto di riqualificazione ambientale, sociale e tutela della biodiversità. Il cliente finale, così, ha una nuova piantina di cui prendersi cura, per abbellire il giardino o il terrazzo. Al tempo stesso, sa che una percentuale della somma che ha speso verrà devoluta a favore di un progetto specifico, che rispetta precisi canoni in termini di trasparenza e gestione. Come funziona PiantandoAgli occhi dell’utente, il meccanismo è molto semplice: acquista online una pianta, che gli viene recapitata direttamente a casa. Al momento sono disponibili l’albero di giada, il cactus e l’haworthia: sono tutte piante succulente, che non richiedono cure troppo impegnative. Per chi proprio non ha il pollice verde, nel pacchetto vengono consegnate anche le istruzioni da seguire; una volta ricevuta la piantina, inserisce un apposito codice nel sito web di Piantando, per registrare la donazione al progetto scelto e ricevere il certificato via email; nella migliore delle ipotesi, questo semplice gesto è solo un punto di partenza. Ogni membro della community di Piantando è quindi caldamente invitato a coinvolgere gli amici, diffondere una maggiore consapevolezza sugli stili di vita sostenibili e dare il buon esempio in prima persona. I progetti sostenuti da PiantandoAd oggi Piantando sostiene tre progetti: Fundación Reforestemos, un movimento impegnato nel recupero delle foreste della Patagonia cilena. A guidare il progetto è Conaf (National Forestry Corporation), che insieme a Patagonia Sur seleziona le aree dove intervenire, sceglie l’approccio adeguato alle loro caratteristiche e si incarica della piantumazione. In parallelo, Fundación Reforestemos lavora anche per diffondere sensibilità sui temi ambientali. Il Pozzo Dei Desideri, che costruisce pozzi nei remoti villaggi del Malawi. Un Paese in cui più del 51 per cento della popolazione vive in uno stato di povertà conclamata e otto persone su dieci si sostentano tramite l’agricoltura, fortemente vulnerabile all’impatto dei cambiamenti climatici. In un contesto del genere, costruire un pozzo significa dare un contributo fondamentale alla sussistenza e all’igiene, evitando che le persone siano costrette a bere acqua da pozzanghere e altre fonti improvvisate e malsane. L’isola di Amantani, una cooperativa che ha costruito una casa-laboratorio nell’omonima isola nel lago Titicaca, in Perù. Nella struttura è stato allestito un ambulatorio medico, ginecologico e odontoiatrico, con un’équipe che si mette gratuitamente a disposizione della popolazione che ha bisogno di cure o semplicemente di indicazioni, consigli e visite periodiche di prevenzione. Lo spazio è anche a disposizione come laboratorio tessile per le donne e offre assistenza agli anziani. La ricerca di progetti validi è sempre attiva: chiunque può proporre al team di Piantando una nuova iniziativa da valutare.
Cristina Passarani
I 9 cibi salutari con il più alto contenuto di vitamina D Ecco un elenco di 9 fra gli alimenti più ricchi di vitamina D, un micronutriente alleato della salute di ossa, muscoli e sistema immunitario. Quest'ultima è presente in dosi pari a 13,9 μg ogni 100 grammi di parte edibile. Essendo un grande predatore, il pesce spada porta con sé un possibile rischio: la contaminazione da metalli pesanti che accumulandosi nell'organismo possono portare a seri effetti collaterali. Il mercurio, per esempio, è neurotossico. Questo problema riguarda anche altri pesci contenenti di vitamina D, come salmone e tonno. Per questo il consiglio generale è di non mangiare più di 150 grammi alla settimana di queste tipologie di pesce. 3. SgombroCon i suoi 13,8 μg ogni 100 grammi è un'altra buona fonte di vitamina D associata ad acidi grassi polinsaturi omega 3. Rispetto a salmone, pesce spada e tonno presenta un vantaggio: non accumula dosi preoccupanti di metalli pesanti. Per questo può essere portato a tavola più spesso. 4. Aringa e sardineIl contenuto di vitamina D di aringa e sardine è simile: 4,2 μg in 100 grammi per la prima, 4,8 μg per le seconde. Anche in questi casi alla vitamina D si aggiungono preziosi acidi grassi omega 3. E anche queste specie, come lo sgombro, non portano con loro il rischio di contenere dosi pericolose di metalli pesanti. 5. UovaSono necessarie 2 uova intere per assumere un po' più di 2 μg di vitamina D. A contenerla è solo il tuorlo, dove è presente in concentrazioni pari a 5,4 μg ogni 100 g. Purtroppo le uova contengono dosi significative di grassi saturi e di colesterolo. Questo non significa che siano da mettere al bando dalla propria alimentazione, ma che è meglio non eccedere con il loro consumo. Secondo i principi della Dieta Mediterranea se ne possono mangiare da 2 a 4 alla settimana. 6. TonnoRispetto ad altri pesci contiene dosi di vitamina D decisamente inferiori, pari a 1,7 μg ogni 100 grammi nel caso in cui si tratti di tonno fresco. Per chi ama la praticità di quello in scatola, la buona notizia è che questa vitamina non viene persa nei processi di lavorazione. 7. Il latteIn 100 grammi di latte intero sono presenti 1,3 μg di vitamina D. Non si tratta, quindi, dell'alimento più ricco di questa preziosa vitamina, ma può dare un contributo al suo apporto quotidiano. Anche alcuni formaggi e latticini ne contengono una certa quantità. Ce n'è un po', per esempio, nello yogurt intero e nella feta. 8. Fegato di bovinoIl contenuto di vitamina D nel fegato di bovino brasato non è molto diverso da quello del latte intero: 1,2 μg ogni 100 grammi. Insieme fornisce anche vitamina A, in dosi pari a circa 9,4 mg di retinolo. 9. Funghi, cacao e cioccolatoA seconda della varietà presa in considerazione, 100 grammi di funghi apportano circa 0,2-0,4 μg di vitamina D sotto forma di vitamina D2. Proprio come la vitamina D3 nella pelle, anche la vitamina D2 nei funghi viene sintetizzata in seguito all'esposizione ai raggi ultravioletti. Un tempo si pensava fossero l'unica fonte alimentare di origine vegetale di vitamina D. Recenti ricerche hanno però rilevato la presenza di vitamina D2 anche nel cacao e nel cioccolato. Infatti le fave di cacao contengono l'ergosterolo, precursore della vitamina D2, e quantità significative di quest'ultima sono state ritrovate sia nella polvere e nel burro di cacao, sia in diversi tipi di cioccolato: fondente (1,90-5,48 µg/100 g), bianco (0,19-1,91 µg/100 g) e spalmabile alla nocciola (in media 0.15 µg/100 g). L'ipotesi è che l'ergosterolo venga convertito in vitamina D2 durante l'essiccazione al sole delle fave. Il caso dell'olio di fegato di merluzzoInfine, anche l'olio di fegato di merluzzo è un'ottima fonte di vitamina D, con una concentrazione di 250 µg/100 g. Ad essa si aggiunge una buona dose di vitamina A, pari a 30 mg ogni 100 g, accompagnata da dosi
Cristina Passarani