Cristina Passarani
Cn occasione della pubblicazione in italiano dell'ultimo libro scritto dal Dott. Radko Tichasky, Fondamenti di agro-omeopatia, è bene far luce sul metodo agro-omeopatico e sulle basi scientifiche cui l'intero impianto metodologico proposto dall'autore si basa. L'Omeopatia è un metodo clinico-terapeutico messo a punto nell'800 dal medico tedesco Samuel Hahnemann. Può essere applicato, oltre che sull'uomo, anche sugli animali e sulle piante. Il metodo si basa su almeno tre grossi principi, ma il più importante dei quali è il principio di similitudine. Tale principio consiste nel somministrare sostanze diluite e dinamizzate, le quali, utilizzate in dosi ponderali, indurrebbero lo stesso sintomo che si vuol curare. L'applicazione del metodo omeopatico in agricoltura può avvenire solo a condizione che l'approccio sistemico messo a punto da Hahnemann venga trasferito con la dovuta accortezza. Cercare di applicare il metodo omeopatico, pensato primariamente per l'uomo, su sistemi vegetali, senza nessun tipo di adattamento, porta inevitabilmente a grossi insuccessi. Cercare di paragonare la sintomatologia e l'eziopatogenesi di patologie vegetali a quelle relative a patologie umane, con lo scopo di fare una anamnesi e una gerarchizzazione repertoriale per arrivare a una diagnosi di rimedio agro-omeopatico, è, a mio avviso, del tutto inappropriato. Organismi vegetali, umani e animali presentano morfologia, anatomia e fisiopatologia a volte molto distanti. Azzardare paragoni tra sistemi viventi filogeneticamente molto lontani, mette a rischio la validità di tutta la metodologia omeopatica. In ambito agrario un approccio del genere, che potremmo definire antropocentrico, deve per forza di cose essere sostituito da un approccio di più ampio respiro e maggiormente coerente, quale risulta essere quello agroecologico o olistico proposto dal Dott. Radko Tichasky nel suo ultimo libro. L'oggetto di analisi e di intervento non è più la singola pianta o il singolo impianto agrario, ma diventa l'intera azienda agricola, nelle sue componenti biotiche e abiotiche. Radko Tichasky definisce questa unità Olone. L'azienda agricola di fatto costituisce qualcosa che va ben oltre il sistema complesso sul quale il metodo Hahnemanniano può agevolmente essere applicato. L'azienda agricola è un sistema agroecologico aperto, in cui l'uomo interviene esercitando l'attività agricola. Se nell'applicazione del metodo omeopatico tali premesse non vengono rispettate, il rischio di banalizzare il metodo e fallire nella sua applicazione è altissimo. È bene però chiarire fin da subito che anche l'omeopatia applicata alle piante non può non basarsi sul principio di similitudine messo a punto da Hahnemann. Ad esso bisogna però affiancare il concetto di "similitudine metabolica", elaborato dal Dott. Radko Tichavsky sulla base delle evidenze scientifiche pubblicate nel Duke's database dell'USDA. La similitudine metabolica di Tichavsky si basa sulla presenza di sostanze chiamate metaboliti secondari, presenti sia nelle piante che negli animali superiori e inferiori. È interessante notare che la similitudine metabolica è indipendente sia dall'attuale tassonomia, sia dal DNA degli organismi di appartenenza. Tale similitudine può essere rilevata tra piante e piante, tra piante e animali superiori, tra piante e insetti, tra piante e funghi, etc. I metaboliti secondari (nei vari regni della natura) sono sostanze biologicamente attive ad altissime diluizioni. Sono sostanze utilizzate dagli organismi viventi in svariati modi: come strumenti di difesa, di comunicazione, di adattamento, etc. Per esempio, le molteplici interazioni allelopatiche pianta-pianta, sono tutte basate su questo principio.
Cristina Passarani
Il sogno di una Fata....Beatrice
Cristina Passarani