Cristina Passarani
La curcuma è un rimedio naturale efficace contro dispepsia, problemi del fegato e delle vie biliari, decadimento cognitivo e dolori reumatici, ma perché è preferibile assumere la curcuma con il pepe nero? Vediamolo insieme. Cos’è la curcumaLa curcuma è il rizoma della Curcuma longa L., erba perenne della famiglia delle Zingiberaceae originaria dell’Asia meridionale e oggi coltivata in diverse zone, in particolare in India.La pianta della curcuma ha grandi foglie ellittiche e produce fiori gialli riuniti in spighe. In erboristeria e fitoterapia della curcuma si utilizza il rizoma raccolto quando la parte aerea si è disseccata. I rizomi tuberizzati vengono privati delle radici, cotti in acqua ed essiccati.Il rizoma della curcuma ha un odore aromatico e un sapore leggermente amaro. La curcuma è di colore giallo per la presenza di sostanze dette curcuminoidi, la cui quantità varia in base al cultivar e può arrivare all’8%.Tra i curcuminoidi, il più rappresentato è la curcumina, una molecola che ha dimostrato attività antinfiammatoria.Il rizoma della curcuma contiene anche olio essenziale, monosaccaridi e polisaccaridi: oltre a una notevole quantità di amido, nella curcuma sono presenti arabino-galattani e fruttosio.La curcuma è utilizzato anche nell’industria alimentare come colorante poiché non presenta tossicità e risulta stabile alle variazioni di temperatura e pH.La curcuma è inoltre il principale ingrediente del curry, una miscela di spezie che comprende anche coriandolo, zenzero, pepe, noce moscata e peperoncino. La curcuma è stata ampiamente studiata e vanta numerose proprietà per la salute. In particolare il rizoma della curcuma ha dimostrato proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, colagoghe e coleretiche e un’azione protettiva sul deterioramento cognitivo lieve.La curcuma è dunque efficace nel trattamento dei disturbi digestivi, epatici e delle vie biliari poiché aumenta la produzione e il flusso della bile e ha azione carminativa e antispastica.Le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti della curcuma sono invece date dalla sua capacità di inibire fattori coinvolti nell’infiammazione e aumentare la produzione di steroidi.Grazie alle sue proprietà, la curcuma è impiegata nel trattamento della dispepsia e della flatulenza, dei disturbi del fegato e delle vie biliari e dei dolori reumatici. Altri possibili impieghi della curcuma riguardano il decadimento cognitivo lieve e la depressione.La curcuma è un rimedio naturale sicuro ma non deve essere assunta in caso di ostruzione delle vie biliari e, ad alte dosi, può provocare ulcere. Perché assumere curcuma e pepe neroLa curcuma è un rimedio naturale straordinario poiché la curcumina è una molecola che possiede numerosi target nel nostro organismo. La curcumina è però caratterizzata da instabilità molecolare, è scarsamente solubile in acqua, viene rapidamente coniugata nel fegato ed escreta dalla bile sotto forma di coniugati ed è poco assorbita a livello intestinale: questi fattori incidono negativamente sulla biodisponibilità della curcumina.Per aumentare la biodisponibilità della curcumina, i prodotti a base di curcuma sono spesso associati al pepe nero poiché si è visto che la piperina interferisce con la coniugazione della curcumina a livello del fegato, migliorando appunto la biodisponibilità di questa molecola.Spesso, dunque, viene consigliata l’assunzione di curcuma insieme al pepe nero e da diverso tempo sono reperibili integratori che contengono sia estratti di curcuma sia pepe nero, così da avere un prodotto più biodisponibile e di conseguenza più efficace.
Cristina Passarani
Le ortensie sono piante resistenti, molto adattabili a diversi terreni e climi e che regalano fioriture magnifiche, in tanti colori diversi. Esistono molte varietà di ortensie che differiscono per portamento e caratteristiche delle infiorescenze. Ad esempio, alcune varietà hanno portamento arbustivo, come nella arborescens, mentre altre varietà sono rampicanti. Per quanto riguarda i fiori delle ortensie, questi sono composti da sepali colorati: nella varietà paniculata i fiori sono fiori bianchi o rosa, mentre la serrata ha fiori blu. In alcune specie di ortensia, tra cui la macrophylla e la serrata, i fiori sono in grado di cambiare colore in base al pH del terreno e alla presenza di minerali come l’alluminio e il ferro, mentre altre varietà hanno fiori bianchi, rossi o di altre sfumature e non cambiano colore. In ogni caso le ortensie producono fioriture splendide e generose che dall’estate all’autunno rendono meravigliosi giardini e terrazzi. Come coltivare le ortensieLe ortensie non hanno bisogno di particolari cure, dunque sono semplici da coltivare sia in giardino in piena terra sia in vaso, purché all’aperto. Il periodo ideale per piantare le ortensie corrisponde con l’autunno e con la primavera, dunque le piante di ortensia vanno messe a dimora nei mesi di ottobre e novembre oppure tra marzo e aprile. In genere si scelgono piantine già formate, ma è possibile anche partire dai semi di ortensia, che vanno seminati durante i mesi di novembre e dicembre oppure si possono ottenere nuovi esemplari di ortensia dalla divisione delle radici o per talea di piante adulte. Le ortensie non vanno collocate in pieno sole: per farle prosperare, meglio scegliere una sistemazione all’ombra o a mezz’ombra. Si tratta di piante rustiche e resistenti che sopravvivono senza difficoltà ai mesi freddi, ma nelle zone in cui gli inverni sono particolarmente rigidi si consiglia di proteggere le radici dal gelo attraverso la pacciamatura e riparare la parte aerea con appositi teli di tessuto non tessuto. Esistono comunque specie di ortensia, come la paniculata e la arborescens e le varietà rampicanti petiolaris e quercifolia, che resistono bene anche alle gelate. Il pericolo maggiore si ha in primavera, poiché le gelate possono bruciare germogli e i boccioli inibendo la fioritura. Il terreno in cui le ortensie crescono più facilmente è un terreno acido, umido ma ben drenato, ricco di sostanza organica, leggermente argilloso ma non sabbioso. Se si coltiva l’ortensia in vaso, si dovrà scegliere un terriccio adatto a piante acidofile a cui aggiungere argilla espansa, pomice o altri materiali drenanti. Le ortensie hanno bisogno di irrigazioni frequenti e abbondati, soprattutto durante la fioritura, ma temono i ristagni d’acqua che vanno accuratamente evitati per prevenire danni alle radice.
Cristina Passarani