TUTTI invecchiamo ogni giorno della nostra vita. Ma ognuno in modo unico. Sono diversi, infatti, i fattori che influenzano tale processo e lo stile di vita sembra avere un grande peso nella rapidità di un declino biologico inevitabile. In particolare, un nuovo studio - pubblicato sul Journal of Applied Physiology - mette in luce come l’attività fisica potrebbe alterare il modo in cui invecchiamo. I ricercatori della Ball State University di Muncie, Indiana (Usa) hanno preso in considerazione un gruppo di anziani - uomini e donne - che per decenni hanno svolto regolarmente attività fisica. Le capacità aerobiche dei settantenni attivi sono risultate significativamente migliori rispetto a quelle dei loro coetanei. E questo, hanno osservato i ricercatori, li rendeva di circa 30 anni biologicamente più giovani.
Spezia immancabile nella cucina asiatica, la curcuma riveste un ruolo importante in campo nutrizionale, soprattutto se associata allo zenzero.
La sua polvere gialla veniva definita “zafferano d’Oriente” e, oltre che in cucina, l’utilizzo della curcuma era assai diffuso per la tintura di fibre tessili. Originaria dei Paesi con clima tropicale e largamente diffusa in Asia, fu celebre come medicamento nel XVI secolo quando, per il suo colore giallo come quello della bile, la si riteneva utile (come ha poi confermato la scienza) nel trattamento di tutte le affezioni del fegato e delle vie biliari.
Usata da secoli nella tradizione ayurvedica, da tempo anche l’Occidente ha imparato ad apprezzare e utilizzare la curcuma, poiché sostiene la digestione e la corretta funzionalità del sistema digerente, e supporta le funzioni epatiche. Grazie ai principi vegetali che apporta, si dimostra un eccellente antiossidante oltre a favorire la corretta funzionalità articolare. Il rizoma di curcuma contiene una preziosa sostanza biologicamente attiva, la curcumina, appartenente al gruppo dei curcuminoidi, dal caratteristico colore giallo e alla quale sono attribuite le principali attività medicamentose.