GUAVA PARTE SECONDA:
Curiosità: in molti paesi viene venduta come cibo di strada con una spruzzata di peperoncino macinato. Il frutto era già conosciuto dagli Aztechi che lo chiamavano Xalxocotl, cioè prugna di sabbia.
Storia della guava: I botanici ritengono che il frutto della guava sia originario di un'area che va dal Brasile ai Caraibi; qui fu trovato dagli europei che, dato la sua altissima percentuale di vitamina C, ne percepirono il valore e cominciarono a portarselo dietro nei viaggi in mare per scongiurare lo scorbuto. In questo modo raggiunse le colonie asiatiche e l'Africa, dove ha trovato un ambiente ideale alla propria crescita.
Come si mangia la guava: La buccia è edibile, ma molti preferiscono tagliare in due il frutto per mangiarne la polpa col cucchiaino. I semi sono particolarmente duri ed è meglio evitare di masticarli per non rischiare di danneggiare i denti.
È un ingrediente ideale per molte ricette: succhi, gelati, mostarde, creme, dolci.
GUAVA O GUAIAVA
ho scoperto questo frutto di origine dell'america del sud, ma coltivato in Sicilia e con agricoltura biologica.
Quello che ho assaggiato al suo interno è di colore bianco.
La Psidium guajava è una sempreverde di modeste dimensioni che offre frutti variabili nel colore a seconda delle varietà: la buccia, che generalmente è verdognola, può essere anche gialla o, più raramente, violetta; mentre la polpa, che il più delle
volte è bianca, può essere anche rosata o violacea.
ha un profumo che ricorda il cedro e che si sente anche a frutto acerbo.
ho fatto alcune ricerche e ho scoperto che è una vera e propria miniera di vitamina C (quattro volte quello delle arance), seguita da moderati livelli di tutta la gamma delle vitamine del gruppo B, e da minerali quali rame, fosforo, manganese e potassio.
A seconda del colore del frutto, la pigmentazione è data da carotenoidi, antociani, retinoidi. Ha buoni livelli di fibra, caroidrati, omega-3.
È usata da sempre come pianta medicinale: contro il vomito, la diarrea, gastroenteriti, mal di denti, infezioni.
Studi del 2013 hanno dimostrato un'ottima azione specifica contro il diabete mellito, mentre nel 2012 è stata dimostrata la sua capacità di agire contro le cellule tumorali.Inoltre ha proprietà antivirali ed è in grado di lenire l'ulcera e le malattie della pelle.
La polpa è burrosa e può ricordare la pera o il melone, mentre il sapore è aromatico, dolce ed esotico: può ricordare una pesca con toni di vaniglia e mentolo.
TOPINAMBUR 2
In cucina, il miglior modo per consumare il topinambur e godere di tutte le sue proprietà benefiche è a crudo, magari unito all’insalata o tagliato a fettine sottili e condito con un filo d’olio e qualche goccia di limone. In questo caso non dovrà essere pelato, ma semplicemente lavato e spazzolato delicatamente.
Un’altra ricetta col topinambur crudo può essere una insalata con carote, invidia, avocado e prezzemolo. Grattugiate il topinambur crudo, unitelo agli altri ingredienti e condite con olio di oliva. Se volete, arricchite ulteriormente con frutta secca, come noci o arachidi.
Se consumato cotto, il topinambur deve essere privato della sua cuticola esterna e si presta a tutte le preparazioni tipiche delle patate.
Può essere saltato in padella, cotto al vapore e condito con spezie e olio, arrostito al forno, fritto, trifolato oppure ridotto in purea per preparare gustose zuppe di verdura.
In Piemonte è considerato una delle migliori verdure da intingere nella bagna cauda. E per una conservazione ottimale, si consiglia di riporlo in un luogo fresco e buio oppure in frigorifero, avvolto in un sacchetto di carta.