Cristina Passarani
La danza può rallentare l’invecchiamento cerebrale: Con l’arrivo della Terza Età l’essere umano è soggetto a declino fisico e mentale che può essere aggravato anche dalla presenza del Morbo di Alzheimer. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Frontiers in Human Neuroscience”, si è dimostrato come le persone anziane che praticano abitualmente esercizio fisico possono rallentare i segni dell’invecchiamento cerebrale. L’attività fisica più efficace tra tutte sembra essere la danza. “L’esercizio fisico ha l’effetto benefico di rallentamento o addirittura contrasto del declino legato all’età rispetto a capacità fisiche e mentali” afferma la Dott.ssa Kathrin Rehfeld, autrice principale dello studio in Germania. “In questo studio, mostriamo che due diversi tipi di esercizio fisico (danza e allenamento con resistenza) portano ad un rallentamento del declino cerebrale in aree specifiche. E’ stato dimostrato però che solo la danza porta a significativi cambiamenti comportamentali in termini di miglioramento dell’equilibrio. Gli anziani volontari, con un età media di 68 anni, sono stati inseriti in un corso settimanale di danza (o resistenza) per una durata di 18 mesi. Entrambi i gruppi hanno riportato un aumento della regione dell’ippocampo nel cervello. Risultato importante dato che questa area può essere soggetta a declino legato all’età e viene coinvolta nella malattia di Alzheimer. Questa è una area che svolge un ruolo chiave per quanto riguarda la memoria e l’apprendimento, oltre che nel mantenimento dell’equilibrio. La Dott.ssa Rehfeld spiega: “Abbiamo cercato di fornire agli anziani del gruppo danza vari training di ballo con differenti generi musicali (Jazz, Latin-America e Line Dance). Passi, schema di braccia, formazioni, velocità e ritmi sono stati cambiati gradualmente per consentire un apprendimento costante. L’aspetto più difficile per loro è stato quello di memorizzare i passi in tempi prestabiliti e senza alcun suggerimento da parte dell’istruttore”. La dott.ssa Rehfeld afferma: “Credo che tutti vogliano vivere una vita autonoma e sana, il più a lungo possibile. L’attività fisica è uno dei fattori che contribuisce a questo, contrastando diversi rischi di declino legato all’età. Penso che ballare sia un potente strumento per sottoporre il corpo e la mente a nuove sfide, soprattutto in età avanzata”.
Cristina Passarani
Francia sempre più green perché bandisce i cinque pesticidi responsabili della morte delle api, insetti impollinatori che permettono la sopravvivenza del Pianeta. E’ ufficiale: la Francia è il primo paese europeo a vietare i cinque pesticidi che uccidono le api accogliendo l’allarme delle Nazioni Unite che annunciavano che il 40% degli impollinatori rischia l’estinzione globale per diversi fattori, tra cui l’uso smodato di pesticidi. Come sappiamo nell’Unione Europea sono vietati tre dei cinque pesticidi neonici usati dagli agricoltori (clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam, thiacloprid e acetamiprid), mentre la Francia li mette tutti al bando. Una buona notizia per insetti, api e farfalle che si nutrono proprio del raccolto trattato con i pesticidi e rischiano, dunque, di essere esposti a livelli nocivi di neonicotinoidi. Polline e nettare sono intaccati così come le piante vicine alla zona in cui i pesticidi vengono spruzzati. Diversi studi hanno dimostrato che i pesticidi neonicotinoidi attaccano il sistema nervoso centrale degli insetti, portando alla perdita di memoria e alla riduzione della loro fertilità. Le api che non riescono a trovare la via per tornare all’alveare muoiono rapidamente. Negli anni Novanta, i pesticidi sono stati testati per la prima volta sui campi francesi, così gli agricoltori hanno assistito in prima persona agli effetti che si sono verificati sugli insetti. Nel 1994, 400mila colonie di api sono morte in pochi giorni, eppure la vicenda è stata sottaciuta per interessi delle lobby. Adesso però la Francia dice basta, grazie anche all’impegno delle organizzazione ambientaliste e animaliste che in questi anni non si sono mai arrese. In Italia invece la situazione è diversa,la strada? Tutta in salita. Sono vietati solo tre dei cinque pesticidi e il glifosato è ancora salvo.
Cristina Passarani