Cristina Passarani
L'olio di melaleuca - meglio noto come Tea Tree Oil - è un olio essenziale che si estrae Molto conosciuto e apprezzato per le sue proprietà antimicrobiche, l'olio di melaleuca viene impiegato con successo per il trattamento di diversi disturbi cutanei ma è usato anche come antiparassitario: è impiegato come rimedio efficace contro le infestazioni di pidocchi, che possono colpire adulti e bambini in età scolare e i parassiti degli animali.
Cristina Passarani
Cosa s'intende per erbe e piante officinaliIn passato, conoscere le piante e le loro virtù era fondamentale per la terapia medica antica, in quanto corrispondeva all'unica soluzione possibile per la cura delle malattie. Nel tempo, vennero chiamate "officinali" tutte le erbe (specie annuali o perenni le cui parti aeree sono per lo più verdi e di consistenza non legnosa) e le piante (alberi e arbusti) impiegate nelle "officine" (laboratori farmaceutici) degli speziali. Questi artigiani conoscevano le tecniche di lavorazione delle piante, le procedure di preparazione (oli, unguenti, profumi, tisane ecc.) e di conservazione, e se ne servivano per realizzare rimedi medicamentosi, prodotti cosmetici e profumi. Oggi le "erbe e le piante officinali" sono quelle utilizzate per preservare la salute e il benessere di uomini e animali; che possono essere impiegate tali e quali in cucina, come spezie per aromatizzare alimenti; nella preparazione di tisane; oppure lavorate con procedure chimiche, nella produzione di liquori, integratori alimentari, cosmetici, farmaci e altri prodotti per la casa.Secondo l'Organizzazione Mondiale dalla Sanità (OMS), tra le erbe e piante officinali sono definite "medicinali" quelle che "contengono in uno o più organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi o che sono precursori di emisintesi chemiofarmaceutiche", da cui derivano preparati farmacologicamente attivi. È quindi chiaro che una pianta può essere "officinale" in un paese e non in un altro, a seconda delle regolamentazioni, in quanto è un termine esclusivamente procedurale e indica quelle piante inserite all'interno di elenchi ufficiali (farmacopea), utilizzabili dai laboratori farmaceutici, a prescindere dal fatto che queste piante abbiano o meno proprietà di tipo medicinale. Eventuali restrizioni a tale possibilità nascono dalla compatibilità della pianta, o del suo derivato, al suo specifico modo d'uso; e dalla conformità del prodotto finito, rispetto alla legislazione di riferimento.Per ogni erba o pianta officinale, la parte utilizzata (foglie, fiori, semi, corteccia, radici ecc.) è chiamata "droga". La droga contiene il fitocomplesso cioè l'insieme dei principi attivi che caratterizzano le proprietà del vegetale, non riproducibili per sintesi chimica. Il lavoro sinergico dei principi attivi all'interno del fitocomplesso garantisce alla pianta una serie di azioni contemporanee, che il singolo componente risulta non possedere, oltre all'abbassamento della soglia di tossicità , controindicazioni ed effetti collaterali. Ecco perché in campo erboristico si cerca di mantenere la pianta nella sua integrità (in toto) per la preparazione di prodotti naturali.
Cristina Passarani