Cristina Passarani

Ha le dimensioni di un limone, un profumo intenso e un gusto acidulo e dolce allo stesso tempo. Il passion fruit è un frutto esotico dalla buccia coriacea marrone-porpora. L’interno, cavo, contiene una polpa gelatinosa verde-arancione, quasi fosforescente, ricchissima di piccoli semi supersazianti. Il frutto è simile a un uovo e si può anche mangiare come tale, incidendo la calotta superiore e bevendone il dolce contenuto. Passion fruit, il suo nome deriva dalla passione di Gesù Il passion fruit proviene da una varietà commestibile dell’albero della passiflora detta anche maracuya o granadilla, piccolo melograno, a causa della ricchezza di semi. Nella maggior parte dei Paesi il nome è legato al simbolismo cristiano, per via del fiore che evoca la corona di spine, i chiodi e il martello. In alcuni luoghi è chiamato “fiore dell’orologio”, per via dell’infiorescenza in qualche modo simile a un quadrante. Il passion fruit è prezioso per i disturbi di stomaco e intestino, è un calmante naturale e un antifame grazie ai semini che vanno masticati a lungo. Il passion frutit contiene un tris formidabile di antiossidanti Il passion fruit contiene molti antiossidanti e fibre, indispensabili per il benessere dell’apparato digerente. Apporta ferro, zinco, magnesio, selenio, Omega 6, acido citrico, tracce di acido ascorbico, amido e sostanze aromatiche. È ricco di potassio, che regola la pressione e fa bene al cuore: in 100 g ce ne sono 348 mg. Un frutto della passione ha il potassio di 2-3 piccole banane! Il passion fruit contiene buone quantità di betacarotene e licopene. Il primo previene le neoplasie, protegge pelle e mucose e fa da scudo contro infezioni e danni degli agenti atmosferici inquinanti. Inoltre, rinforza ossa e denti ed è benefico per gli occhi. Anche il licopene è prezioso per pelle, cuore e occhi (che difende da cataratta e maculopatia senile) e protegge la prostata. Infine la vitamina C rende questo frutto utile per mantenere elastica la pelle, per favorire l’assorbimento di ferro, prevenire le infezioni e combattere lo stress ossidativo.

Cristina Passarani

La salute dei piediAvere piedi sani e curati non è semplicemente un vezzo estetico, ma una esigenza di salute. I piedi trascurati, infatti, oltre ad essere poco piacevoli alla vista, sono fonte di diversi disagi. Quando si cammina male ne risente tutta la struttura ossea: ginocchia, gambe, bacino, schiena, collo, compreso il sistema digestivo e anche la struttura dentale. Tra i problemi che concorrono a forzare la postura e il contatto del plantare a terra ci sono calli, duroni, micosi, che producono dolore e quindi un modo di camminare innaturale. Cura dei piedi fai da tePrendersi cura dai piedi a casa è facile, bastano pochi accorgimenti tutti i giorni, e qualche attenzione in più una o due volte a settimana. Si possono inserire nella propria routine igienica questi gesti di amore per se stessi e per quello che sono le nostre radici e il nostro contatto con la terra: scrub: preparate un semplice scrub esfoliante con miele, zucchero, olio e limone, e usatelo una volta a settimana per eliminare la pelle morta che ispessisce la pianta e i talloni e creare dolorosi duroni e tagli; automassaggio plantare: delle semplici manipolazioni sulla pianta dei piedi stimolano la circolazione periferica, migliorano l'aspetto della pelle, e hanno benefici indiretti su tutto il corpo; massaggio con oli essenziali: cosa c'è di meglio di usare degli oli essenziali mentre eseguiamo il nostro automassagio plantare? Scegliete oli che facciano bene ai piedi, ma anche fragranze che vi appaghino l'olfatto, in questo modo vi starete prendendo cura non solo delle vostre estremità, ma di tutto il vostro benessere; camminare a piedi nudi: a casa o nei prati, oppure su pietre levigate, camminare a piedi nudi permette di eseguire un massaggio sulla muscolatura plantare, e di riappropriarsi di un appoggio della pianta del più naturale e allineato con la propria struttura fisica; pediluvi con alternanza caldo e freddo: queste docciature alternate, se abbinate alle passeggiate e piedi nudi su ciottoli arrotondati e levigati, simulano l'effetto benefico del percorso Kneipp, benefico per la salute dei piedi e anche utile contro la cellulite; impacchi di argilla verde ventilata: l'argilla verde ventilata ristabilisce la giusta idratazione della pelle, diminuisce i gonfiori e disinfiamma i piedi affaticati, ed è antibatterico naturale. Contrasta la proliferazione di micosi e lo sviluppo di cattivi odori. Basta mescolare un poco di argilla con dell'acqua, posarla sui piedi, avendo cura di trattare anche lo spazio interdigitale, e lasciarla agire per almeno 15 minuti, o almeno finchè non si sarà asciugata. Si può prolungare il trattamento coprendo i piedi con un asciugamano umido e caldo. Una volta asciutta rimuovetela sotto acqua corrente tiepida, e concludete tutto con un getto di acqua fredda, e un massaggio con oli essenziali.

Cristina Passarani

Stanchezza eccessiva, difficoltà di concentrazione, senso di debolezza generale: molte persone, specialmente a ridosso dei cambi di stagione, si sentono costantemente scariche e demotivate, come se mancasse loro il carburante necessario a portare avanti le tante incombenze della vita. La stanchezza del resto è uno dei malesseri più frequentemente riferiti al medico di base, ma essendo un sintomo generico, è altrettanto spesso trascurata. Si tratta di un errore, perché l'affaticamento costante può avere pesanti ricadute sulla qualità della vita e sul livello delle nostre prestazioni lavorative, specie con l'avanzare dell'età: basti pensare che, secondo numerose indagini, una percentuale rilevante della popolazione Che cosa causa questa condizione di disagio tanto diffusa? Alla sua base c'è sempre uno squilibrio fra la richiesta energetica del corpo e la sua capacità di produrre e utilizzare l'energia stessa. Questo deficit può dipendere da diversi fattori, come lo stress o qualche patologia in atto, ma spesso è dovuto alla mancanza, nel nostro organismo, di alcune sostanze tanto fondamentali quanto poco note al grande pubblico. Fra queste, la più importante è la carnitina, una molecola scoperta nel 1905 in un estratto di carne bovina, da cui il nome. La centralità della carnitina nei processi metabolici si spiega facilmente: questa sostanza è fondamentale per trasportare nei mitocondri gli acidi grassi dove vengono ossidati per produrre energia sotto forma di ATP (Adenosin trifosfato). I mitocondri sono vere e proprie fabbriche di energia e la carnitina una molecola essenziale per la nostra salute, poiché permette la trasformazione dei cibi nelle sostanze che ci fanno sostenere tutti gli sforzi quotidiani.

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