QUESTA MACCHINA TRASFORMA LA BUCCIA D'ARANCIA IN BICCHIERI DI BIOPLASTICA
Il benessere dell’ambiente sta diventando sempre più importante, tanto che ci sono sempre più imballi alternativi e innovazioni ecofriendly. L’ultima, in ordine cronologico, è una macchina per spremute che trasforma la buccia d’arancia in bicchieri di bioplastica.
L’apparecchio è stato progettato dall’azienda Carlo Ratti Associati e contiene al suo interno circa 1500 arance. Quando si ha voglia di bere un succo, basta schiacciare un tasto e la polpa viene spremuta. La buccia è invece depositata sul fondo, insieme alle altre, ed è ridotta prima in polvere e poi in filamenti utilizzati nella stampante 3D per creare bicchieri di bioplastica.
Il risultato finale è quindi una spremuta d’arancia il cui recipiente è ricavato dallo stesso frutto.
Le prestazioni cognitive e la funzione cerebrale, in generale, possono essere potenziate tramite la luteina e la zeaxantina. Tali prerogative sono state recentemente dimostrate da ricerche sulle proprietà di entrambi i carotenoidi; queste sostanze sono naturalmente presenti in alcuni alimenti. Esaminiamo ora le loro funzioni e i benefici apportati alla salute.
Proprietà della luteina e della zeaxantina
La luteina è un pigmento di colore giallognolo presente in alimenti come alghe, alcuni frutti, verdure e ortaggi. L’assunzione regolare di una dieta ricca di luteina aiuta a proteggere la vista dalle aggressioni ambientali e dalla luce solare.
Anche la zeaxantina è una sostanza di colore giallognola. È un carotenoide presente nelle alghe e in alcune piante o verdure (spinaci, bietole, mais, zucca, tuorlo d’uovo, ecc.) La sua assunzione contribuisce inoltre a proteggerci da malattie oftalmologiche come, ad esempio, la cataratta.
Come si relazionano tali sostanze all’accresciuta rapidità relativa ai processi mentali? Molte persone non si rendono conto della stretta correlazione tra il cervello e gli occhi. Quando un medico esamina la retina e il nervo ottico, sta contemporaneamente analizzando anche le cellule cerebrali. Pertanto, i livelli di luteina e zeaxantina nella retina sono strettamente correlati ai livelli presenti nel tessuto cerebrale.
Miglioramento delle funzioni cerebrali grazie alla luteina e alla zeaxantina
Si definisce come funzione neurologica di una persona la capacità del cervello di elaborare segnali e stimoli provenienti dall’esterno, nonché di svolgere attività di elaborazione delle informazioni. Una ricerca condotta nel 2017 ha dimostrato che le persone con livelli più elevati di luteina e zeaxantina hanno una maggiore efficacia neuronale in termini di memoria e apprendimento.
Successivamente, nel 2019, altre ricerche hanno dimostrato concretamente in quali aree si stava registrando tale accresciuta rapidità relativa ai processi mentali:
Percezione spazio-visiva.
Elaborazione delle informazioni.
Processo decisionale.
Coordinazione motoria.
Ciò ha infine determinato anche un miglioramento delle condizioni uditive delle persone coinvolte nella ricerca.Coloro che presentavano livelli più elevati di luteina e zeaxantina sono riusciti a rilevare i segnali acustici in modo più accurato ed efficiente.
Quali sono le quantità necessarie consigliate di luteina e zeaxantina?
Per ottenere un’accresciuta rapidità relativa ai processi mentali si consiglia di assumere quotidianamente 10 mg di luteina e 2 mg di zeaxantina. I gruppi esaminati, a cui sono state somministrate luteina e zeaxantina, hanno evidenziato un miglioramento del flusso sanguigno cerebrale rispetto agli individui non sottoposti a tale integrazione.
In conclusione, entrambi i carotenoidi evidenziano un miglioramento delle prestazioni cognitive e un aumento dell’efficienza neuronale.
Il consumo di bevande alcoliche così come una cattiva alimentazione costituiscono i principali nemici dello stato di salute del fegato. L’obesità è una delle patologie che ha assunto connotazioni epidemiche nei paesi maggiormente sviluppati. Di fatto, secondo una ricerca effettuata su tale condizione patologica, si prevede che entro il 2030 in Spagna ben 27 milioni di persone saranno affette da obesità o in condizioni di sovrappeso, in Italia si calcola che per tale data almeno il 20 % della popolazione sarà affetta da obesità e le persone in sovrappeso rappresenteranno il 50 % della stessa. Per tale motivo, è necessario addentrarsi maggiormente nella problematica denominata fegato grasso (steatosi epatica) e nel rapporto che intercorre tra questa patologia e l’obesità.
In cosa consiste la steatosi epatica non alcolica?
La steatosi epatica non alcolica, comunemente nota come fegato grasso, è determinata dall’accumulo in eccesso di grassi (in particolare i trigliceridi) nell’addome. Le aree epatiche possono accumulare lipidi in persone che consumano poco o affatto bevande alcoliche. La ragione di tale fenomeno è riconducibile essenzialmente alla cattiva alimentazione. Un’abitudine non salutare che può essere altrettanto pericolosa quanto il consumo eccessivo di bevande alcoliche.
Nella nostra società, le epatopatie lipidiche non alcoliche sono abbastanza comuni. Il 20 % delle persone colpite è costituito da adulti e il 5 % da bambini. Questi dati sono alquanto allarmanti se si considerano le possibili conseguenze per la salute di questa condizione patologica.
Quali sono le cause delle epatopatie lipidiche non alcoliche? Si tratta principalmente di una sindrome metabolica caratterizzata dalla comparsa del diabete (insulino-resistenza), del colesterolo, dell’obesità e dell’ipertensione. I medici specialisti hanno identificato le principali cause della steatosi epatica:
Lo stress ossidativo. In altri termini, è il disequilibrio tra le sostanze chimiche che può danneggiare le cellule epatiche.
La produzione da parte delle cellule epatiche del paziente di proteine flogistiche tossiche.
L’apoptosi o la morte delle cellule epatiche.