CEFALEA TENSIVA: come affrontarla con rimedi naturali:
Chiariamo subito la differenza tra le due forme di dolore al capo, nel caso di emicrania nella maggior parte dei casi a dolere è solo una parte della testa e si manifesta con dolore pulsante, peggiora con il movimento e migliora con il riposo, specie lontano da stimoli sonori e luminosi.
La cefalea tensiva, invece, si manifesta con un dolore moderato che aumenta progressivamente e coinvolge tutta la testa come un cerchio, spesso si irradia fino al collo.
Il dolore è continuo, non pulsante e comunque non eccessivamente forte. Una “crisi” può durare anche 30 minuti o perdurare per una settimana.
Le cause in genere sono lo stress ma anche la carenza di sonno o il sovraffaticamento. I medici sottolineano l’importanza di correre subito ai ripari assumendo i classici farmaci (ibuprofene o acido acetilsalicilico) stroncando così la crisi sul nascere; la naturopatia invece propone tutta una serie di rimedi naturali che, se adottati nella maniera corretta, possono risultare davvero efficaci evitando così di ricorrere ai farmaci di sintesi.
Vediamo quali sono.
La cefalea tensiva: come affrontarla in modo naturale
La fitoterapia, che si avvale delle erbe per trattare i vari disturbi, propone rimedi antinfiammatori e analgesici:
artiglio del diavolo
spirea ulmaria
estratto di salice
melissa
Tutti questi rimedi possono essere assunti sotto forma di compresse oppure gocce di tintura madre o ancora sotto forma di tisana. Quest’ultima può essere preparata anche miscelando diversi tipi di piante e può essere assunta anche due o tre volte al giorno.
Per quel che riguarda le compresse o le gocce di tintura madre possono essere presi nella misura di due o tre compresse al giorno oppure trenta gocce sempre per tre volte al dì e comunque salvo diversa prescrizione del terapeuta.
Rimedi naturali per cefalea tensiva: l’omeopatia
L’omeopatia, che si basa sull’utilizzo dei rimedi del mondo vegetale, animale e minerale, diluiti e dinamizzati, disponibili sotto forma di gocce, globuli o granuli propone:
belladonna: utile quando il dolore compare anche a causa del freddo
cyclamen, quando la cefalea si accompagna a vertigini e umore instabile
La rabbia fa male:
Una discussione sul lavoro, una corsa folle per prendere la metro, qualche incomprensione con gli amici, una situazione tesa a casa e…bam, la rabbia è servita. Bastano un paio di contrattempi, un po’ di traffico e un messaggio male interpretato per farci vedere letteralmente rosso? Possibile? Ci carichiamo di sentimenti negativi e arriviamo a scoppiare malamente. Ci ritroviamo vittime di quel sentimento (molto, troppo) forte che si manifesta quando ci sentiamo frustrati, quando sentiamo che le nostre convinzioni e i nostri valori siano minacciati o quando ci sentiamo vittime di un’ingiustizia - piccola o grande che sia. A volte è un sentimento più che giusto da provare, a volte invece prende il sopravvento: se la rabbia è forte, costante e si manifesta anche senza motivo sta per rovinarci la vita.
Perché accade? È tutta colpa della corteccia prefrontale - quell'area del cervello che si occupa di regolare le emozioni - che a volte non riesce a ridurre l’intensità di quello che proviamo. Cosa ci succede quando siamo troppo rabbiosi? La nostra salute ne risente.
A forza di lasciare che il corpo vada in sovraccarico e in ‘sovralimentazione’, sprechiamo un mare di energie che servirebbero al corpo e al cervello. Imparare a controllare questo processo è fondamentale perché è abbastanza pericoloso per l’uomo
Le varici (vene varicose) sono un disturbo , dovuto ad un aumento della pressione venosa, che interessano principalmente gli arti inferiori.
I sintomi più comuni sono:
dolore in corrispondenza delle vene dilatate;
senso di calore costante;
facile affaticamento;
edemi alle caviglie.
Spesso, nella fase iniziale, i sintomi tendono ad essere ignorati, comportando così la necessità di ricorre, a lungo termine, ad interventi chirurgici impegnativi.
Secondo la visione psicosomatica, ove il corpo funge da lavagna atta a palesare il nostro modo di concepire e relazionarci con il mondo circostante, vi sono due gruppi caratteriali predisposti alle varici, così contraddistinti:
coloro i quali assumono un atteggiamento rigidamente e costantemente attivo; senso di calore costante;
coloro che, dopo aver sacrificato la loro innata vitalità in nome del “quieto vivere”, si arrendono e cedono.
Indicazioni per chi è troppo attivo:
- Essere costantemente attivi e produttivi, soprattutto in una società come la nostra, è considerate una virtù ma, così come il giorno segue la notte, è importante trovare o ritrovare quella dimensione passiva ed accogliente ove riposare mente e corpo.
Sul fronte pratico cominciare ad imporsi una pausa per assaporare una tisana di melissa, oppure per osservare un tramonto o, ancora, sedersi in poltrona a leggere un buon libro è il primo passo per uscire dal circolo vizioso dell’attività costante.
Indicazioni per chi sente “sfiancato dalla vita”:
L’idea del “sacrificio per un bene futuro e/o per il bene comune” è concetto piuttosto diffuso e culturalmente radicato.
La figura della donna/mamma (ma sempre più anche dell’uomo/papà) sempre prodiga ed in costante attesa di soddisfare i bisogni altrui e che ha dimenticato I propri bisogni/interessi è l’esempio più comune.
Ma quando lo sforzo/sacrificio non porta più I risultati sperati (il plauso di amici/collaboratori/familiari per I quali tanto si è sacrificato) il corpo comincia a manifestare con gonfiori alle caviglie e cedimenti.
La stasi esistenziale in cui si ritrova questa persona porta, via via, ad una perdita di vitalità generale.
Rimedi naturali per le varici:
Achillea (lenitiva, astringente)
Fate bollire 2 cucchiai di achillea in 300 ml d’acqua ed utilizzare il decotto per fare degli impacchi tiepidi sulla zona interessata, almeno due volte al giorno.
Prima di coricarsi applicare qualche goccia di Olio di Achillea massaggiando delicatamente.
Argilla (disinfiammante)
Le proprietà dell’argilla sono note da tempo e, in questo caso, verrà utilizzata per ridurre gli edemi alle caviglie.
Impacchi
Per gli impacchi miscelate 1 o 2 cucchiaini d’argilla con un pò d’acqua fino ad ottenere un impasto denso e cremoso e spalmate il composto tutt’attorno alle caviglie; fasciate e mantenete l’impacco per 30 minuti. Sciacquate ed applicate due gocce d’olio di riso.
Lo stesso tipo d’impacco è possibile applicarlo direttamente sulla vena infiammata e/o in presenza di capillari.