Shiatsu (指圧 da shi = dito e atsu = pressione)
Diffusosi in Giappone nel dopoguerra, è una pratica manuale di digitopressione, effettuata tramite pressioni costanti e perpendicolari sul corpo del ricevente utilizzando polpastrelli, ma anche di gomiti, piedi, ginocchia e palmi delle mani, è una tecnica che stimola la vis medicatrix naturae, la forza di autoguarigione presente in ogni essere vivente.
Tramite la digitopressione, lo Shiatsu sblocca punti bloccati, stimola i processi di autoregolazione del corpo, generando così una miglior qualità della vita.
Le pressioni vengono quindi effettuate sui canali energetici (meridiani), in particolare quelli codificati come meridiani dell’ agopuntura cinese.
Nel nostro corpo ci sono dei canali in cui fluisce continuamente l’energia vitale (ki), ma a volte quest’energia si blocca, per problematiche psicosomatiche o traumatiche, creando così uno squilibrio che deve essere ribilanciato per poter guarire così anche il corpo.
Quando il suo flusso si blocca parzialmente, per motivi di scorrettezza posturale, o per problemi emotivi, oppure per danni fisici indipendenti dalla volontà, si crea uno squilibrio e, se non si adottano le dovute contromisure, la guarigione del corpo risulterà rallentata o addirittura peggiorativa.
Il massaggio Shiatsu tende a stimolare l’energia interna in modo da riequilibrarne il flusso, rimuovendo di conseguenza il malessere in modo naturale con un processo di auto guarigione.
Benefici
Gli effetti dello shiatsu si evidenziano particolarmente sul sistema nervoso. Le pressioni vengono ricevute dalla pelle, ove vi sono i recettori che a loro volta inviano segnali ben precisi al cervello.
Lo shiatsu, come altre discipline di digitopressione, stimola altresì la produzione delle endorfine, sostanze prodotte dal sistema nervoso centrale e da altre ghiandole (surrenali, ipofisi, ecc), che, a loro volta, influenzano diversi aspetti biologici tra cui la termo-regolazione, la produzione ormonale, la reazione allo stress, il controllo dell’appetito, la funzionalità del tratto gastrointestinale e, in assoluto intervengono nella sedazione del dolore.
il frutto maturo è lassativo (i tannini degradano in zuccheri) e diuretico.
E’ ricco di vitamine del gruppo B, potassio e magnesio, ottimo quindi per reintegrare i sali minerali persi dopo intensa attività sportiva e contiene anche caroteni, antiossidanti. Il suo contenuto in fibre, molto alto, lo rende adatto nelle diete ipocaloriche.
Il Trifolium pratense detto comunemente Trifoglio dei prati, Trifoglio rosso o Trifoglio violetto è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Fabaceae, geograficamente molto diffusa, appartenente alla stessa famiglia dei legumi.
Le parti della pianta che contengono i principi attivi sono le sommità fiorite, che possono essere utilizzate nella preparazione di estratti per capsule ma anche in infusione come tisana.
E’ un rimedio molto utilizzato perché ricco di isoflavoni, composti fitonutrienti con effetto antiossidante. Gli isoflavoni fanno parte della categoria di fitoestrogeni, ovvero sostanze di origine vegetali simili agli estrogeni. Il trifoglio di prato contiene ben 4 tipi di isoflavoni (fitoestrogeni naturali): daidzeina, genisteina, formononetina e biochanina A.
Questi fito-ormoni sono in grado di svolgere un’azione benefica sui più comuni sintomi della menopausa come le vampate di calore, la sudorazione e la secchezza vaginale. Inoltre prevengono l’osteoporosi e possono contribuire a contrastare l’aumento di peso e il gonfiore tipico della menopausa.
In passato, questa pianta veniva utilizzata come rimedio soprattutto per problemi respiratori come bronchite, asma e pertosse.