Cristina Passarani
Grazie al suo elevato contenuto in vitamine e minerali può essere usata con successo per stimolare il sistema immunitario: L’acerola (Malpighia glabra) è una pianta arbustiva, rampicante originaria delle aree tropicali e subtropicali dell’America, che può raggiungere anche i 5 metri di altezza. Predilige i terreni argillosi ricchi di humus e richiede temperature che non scendano sotto i 15 °C. I frutti, drupe del diametro di uno-due centimetri, somigliano molto alle ciliegie e per questo l’acerola è nota anche come ciliegia delle Barbados o del Brasile. Al suo interno il frutto è però suddiviso in spicchi. Il frutto ha un contenuto elevatissimo di vitamina C, circa quindici volte superiore a quello del kiwi e 20 volte a quello del succo d’arancia. Le attività Oltre all’elevatissimo tenore di vitamina C, circa 1.600 milligrammi per etto, contiene anche buoni quantitativi di provitamina A (all’incirca quanto le carote), di vitamine del gruppo B (in particolare acido pantotenico) e di bioflavonoidi e tannini. Tra i sali minerali sono ben rappresentati calcio, ferro e magnesio. Grazie alla sua composizione stimola le difese immunitarie, aumentando l’attività di fagocitosi dei globuli bianchi e favorendone la maturazione. Sviluppa inoltre un’azione antiossidante inattivando i radicali liberi. Ha effetti antianemici grazie alla stimolazione della flora batterica intestinale a produrre acido folico, che favorisce a sua volta l’assorbimento del ferro. Svolge un’azione protettiva sui capillari. Perché si usa: È particolarmente indicata per prevenire e combattere le sindromi influenzali, il raffreddore e le riniti, ma anche in tutti i casi di astenia, carenze vitaminiche, convalescenza. Per le sue proprietà astringenti è utile in caso di diarrea. Combatte il sanguinamento gengivale. Come si usa: Le preparazioni di acerola si presentano come capsule o compresse di estratto secco del frutto nebulizzato e titolato in vitamina C (fino al 25%). Il dosaggio giornaliero va da 5 a 7 mg per chilogrammo di peso corporeo, da assumersi preferibilmente in due somministrazioni giornaliere, meglio se lontano dai pasti. Abbinala con altra frutta: così aggiungi anche fibre e pectine L’acerola ha una speciale affinità con alcuni frutti come anguria, mela, limone, melagrana: Acerola e anguria per prolungare l’abbronzatura: Se hai la pelle delicata e irritabile ma non vuoi rinunciare alla tintarella, bevi una volta al giorno un frullato preparato con una fetta di anguria e 2 capsule di acerola (o un cucchiaio di succo). Questo drink rinforza l’epidermide e migliora il colorito. Diluita in acqua e limone aiuta gli ex fumatori a depurarsi Non fumi più e vuoi ripulire l’organismo dalla nicotina? Al mattino, per cicli di 3 mesi, assumi a digiuno una spremuta di limone allungata con acqua in cui avrai sciolto una dose di acerola (polvere o succo) Mescolata con succo di melagrana rinforza le arterie: Per tonificare cuore e arterie e tenere sotto controllo il colesterolo, abbina l’acerola a un bicchierino di succo di melagrana: fai scorta di tannini, flavonoidi e di ferro, che “nutre” i globuli rossi. Insieme a sedano e mela è l’alleata di chi fa sport L’acerola contiene tanto magnesio e tanto potassio e compensa le perdite di sali provocate dall’attività fisica: polverizzane una capsula in un centrifugato di sedano (un gambo) e mela verde (un frutto), e sorseggialo dopo aver fatto sport. La spossatezza dovuta allo sforzo fisico sparirà subito! Effetti collaterali: L’assunzione di acerola è sconsigliata a quanti soffrono di calcolosi renale, perché un eccesso di vitamina C favorisce la formazione degli ossalati che danno origine ai calcoli. Un altro disturbo che sconsiglia l’assunzione dell’acerola è l’acidità gastrica. Interazioni: Le elevate dosi di vitamina C contenute nell’acerola contrastano l’attività disinfettante delle vie urinarie dei glucosidi idrochinonici contenuti in preparati erboristici a base di uva ursina, corbezzolo, rosmarino.
Cristina Passarani
AURICOLOTERAPIA: È Il ricorso all’agopuntura praticata nell’area dell’orecchio esterno, tale tecnica cominciò ad essere utilizzata nell’antica Cina. Per comprendere appieno questa tecnica è necessario chiarire che il nostro orecchio racchiude un microsistema che riflette tutti gli organi, le strutture ossee ecc. presenti nel corpo umano in cui si osservano diverse mappature cerebrali evidenziate dal neuroscienziato canadese Wilder Penfield. Tali mappature sensoriali si proiettano su diverse aree del nostro organismo, in particolare nell’orecchio. Un trattamento auricoloterapico consiste nella punturazione di diversi punti dell’orecchio esterno e di altre parti del corpo utilizzando aghi chirurgici monouso o sfere magnetiche metallizzate. Pertanto, tutte le patologie che sono legate ad uno squilibrio organico, possono essere trattate con questa metodologia. L’auricoloterapia apporta sempre un beneficio. Sia che si tratti di curare, fermare il progredire della patologia, od ottenere un semplice miglioramento dei sintomi, ecc. Tali condizioni dipenderanno sempre dalla gravità e dalla cronicità della stessa nonché dalle precedenti condizioni di salute del paziente. Patologie che possono essere trattate mediante auricoloterapia L’effetto terapeutico dell’agopuntura praticata sull’orecchio esterno è stato documentato nel trattamento di patologie come: Stati d’ansia e stress. Emicrania e cefalee. Paralisi facciale. Rinite e sinusite. Fischio all’orecchio (acufene). Sindrome di Ménière. Alcune tipologie di sordità. Dolori cervicali. Asma bronchiale. Ipotensione essenziale. Patologie del colon. Disturbi mestruali. Malpresentazione fetale. Prostatite cronica. Disfunzione erettile. Eiaculazione precoce. Infertilità maschile e femminile. Malattie dermatologiche. Supporto in materia di tossicodipendenza da droghe, alcool e tabacco. Si potrebbero aggiungere ulteriori patologie a questo elenco, in quanto ogni giorno, si registrano nuovi risultati positivi dell’auricoloterapia sulla nostra salute i quali vengono pubblicati sul sito web dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’agopuntura è una componente della medicina tradizionale cinese che non distingue tra patologie, ma piuttosto tra diversi tipologie di pazienti. In altre parole, ogni caso deve sempre essere valutato individualmente e in modo personalizzato, al fine di trovare la migliore soluzione al problema.
Cristina Passarani