Cristina Passarani
La capsaicina è il principio attivo del peperoncino (piante del genere Capsicum). Presente nei frutti (bacche) e nei semi di queste piante, la capsicina è conosciuta ed apprezzata per la sua azione rubefacente. Termine che indica la capacità di una sostanza di stimolare l’afflusso di sangue nella zona con cui entra in contatto. Insieme alla diidrocapsaicina, è uno degli alcaloidi responsabili della maggior parte della “piccantezza” dei peperoncini, cui si aggiungono gli altri capsaicinoidi, meno piccanti. La capsaicina è un derivato del metabolismo di un acido grasso monoinsaturo, e la diidrocapsaicina lo è della versione satura. Sono metaboliti secondari delle piante, come gli altri capsaicinoidi. Vengono prodotti da ghiandole situate tra la parete del frutto e la placenta (il tessuto che sorregge i semi): soprattutto quest’ultima è ricca di capsaicina, mentre i semi, contrariamente all’opinione comune, sono ricoperti in superficie di capsaicinoidi ma ne sono internamente privi. Capsicina e capsaicinoidi sono alcaloidi incredibilmente stabili: restano inalterati per lungo tempo, anche dopo la cottura ed il congelamento. La stessa sostanza è contenuta in quantità inferiori anche nei peperoni dolci, botanicamente vicini al peperoncino. Sono sufficienti dosaggi infinitesimali di capsaicina per provocare una forte sensazione di bruciore. Tale stress causa un rapido rilascio di adrenalina, dando una sferzata di energia all’organismo. Questa prima scarica ormonale è seguita dalla liberazione di endorfine, oppioidi endogeni dotati di una potente attività analgesica ed eccitante.
Cristina Passarani
Dormire nel modo giusto è di fondamentale importanza per un buon vivere. 1. Dormire in orari naturali. Non dimentichiamoci che la luce elettrica è una scoperta degli ultimi decenni e che il nostro essere è predisposto sui sonno veglia dettati dalla luce e dal buio. Il sistema ghiandolare, il sistema immunitario (riparativo), sono tarati per funzionare secondo dinamiche dettate dalla luce e dal buio. A letto quindi presto e non attardiamoci a letto quando il sole è oramai alto. 2. A letto senza preoccupazioni. Lasciare fuori dalla porta della camera da letto tutto ciò che ci rende nervosi, ansiosi, arrabbiati. A letto si va tranquilli e rilassati. Evitare di vedere film che ci scuotono troppo a livello emozionale. 3. Dormire al buio e nel silenzio. Niente fonti di luci. Non sia mai che dormiamo con la TV o la radio accesa. Tutti gli stadi del sonno devono essere vissuti nel pieno. In questo modo ci rigeneriamo. 4. A letto a stomaco leggero. Non ci abbuffiamo ne affamiamo. Se abbiamo ancora tutto il processo digestivo da fare o in corso, perché abbiamo mangiato pesante il nostro organismo deve fare gli straordinari e di certo non potrà occuparsi di ripararsi e rigenerarsi, nel fisico e nella psiche. Ma anche con la fame non va bene in quanto il nostro ipotalamo è in allarme (se sentiamo la fame). Una cena sana e leggera entro le 20 ci permette di andare a nanna ad un orario decente. 5. Fare sport lontano dal riposo. I nostri ritmi sociali e lavorativi non ci lasciano tempo. Dedichiamo dei momenti per fare un po' di sport nelle ore tarde. In questo modo il corpo deve recuperare proprio mentre dovrebbe ripararsi. Se poi si aggiunge una cena tarda..........addio buon dormire..... Insomma diamo importanza a questo momento. Perché qualsiasi buona pratica igienista, naturista etc, senza un buon sonno frana. E quindi quando stiamo male la prima cosa da osservare è se facciamo un buon sonno.
Cristina Passarani