Luisa Cascarano
Il mondo ha un disperato bisogno di gentilezza, facciamola tornare di moda Se siete soliti navigare e informarvi su internet, avrete probabilmente notato un dettaglio molto allarmante: sembra che la gentilezza stia andando fuori moda. Fino a pochi anni fa, quando le persone erano ancora abituate a parlarsi a voce, ad abbracciarsi e a sorridere, era normale assistere ad episodi in cui dei perfetti sconosciuti potevano trovarsi a scambiarsi un aiuto reciproco o a condividere momenti di socialità . Un tempo, quando l'idraulico entrava in casa per riparare la doccia, era normale chiedergli se gradisse un caffè; quando c'era una persona in strada in difficoltà , era normale fermarsi per controllare che fosse tutto a posto... Oggi sembra che tutti si stiano chiudendo in nuclei sempre più ristretti e autosufficienti, al di fuori dei quali non vi è spazio per alcuna forma di solidarietà e comprensione. Come siamo arrivati a questo? Negli ultimi anni il mondo dell'informazione e della comunicazione sembra aver diffuso il messaggio sbagliatissimo che essere aggressivi equivalga ad essere forti. Se diamo uno sguardo ai social, ce ne rendiamo subito conto: essere gentili non è "figo", mentre chi insulta, chi è sarcastico e chi riesce a ferire in maniera pungente sembra essere il vincente. In realtà è vero proprio il contrario: serve una grande dose di coraggio e di forza interiore per essere gentili e comprensivi con gli altri! Questo perché l'aggressività deriva spesso da un malessere che abbiamo dentro. Infierire sul più debole o trattarlo con indifferenza è l'espressione di un malessere interiore che abbiamo bisogno di sfogare... e attaccare gli altri è il modo migliore per farlo - soprattutto se siamo nascosti dietro una tastiera! La debolezza degli altri ci dà fastidio perché in realtà non sopportiamo la nostra; non riusciamo a vedere la bellezza nelle altre persone perché in realtà siamo noi i primi che si sentono brutti dentro. Senza parlare dell'invidia, che è causa di moltissima cattiveria gratuita... Mostrare comprensione e gentilezza equivale invece ad aprirsi, a mettersi in gioco, e questo richiede molto più coraggio rispetto all'essere aggressivi. Quando facciamo un sorriso o offriamo la nostra solidarietà , ci stiamo ponendo come un pilastro a cui quella persona deve poggiarsi, e possiamo farlo solo se percepiamo ed apprezziamo la nostra stessa forza. Il mondo oggi ha un estremo bisogno di gentilezza. Lo capiamo da come ci commuoviamo di fronte al salvataggio di un cane in difficoltà , davanti a un ragazzo che aiuta una donna ad attraversare una strada o davanti a qualcuno che decide di comprare un pasto caldo a un senzatetto. E abbiamo un disperato bisogno di sorrisi! Quando andiamo al bar ad ordinare un caffè, quando incontriamo la vicina per le scale, quando cediamo il posto alla fila del supermercato... Tutti questi momenti sono delle occasioni perfette per diffondere altruismo e gentilezza, e se tutti cominciassero a farlo, il mondo diventerebbe - o meglio tornerebbe ad essere - un luogo decisamente migliore. Stacchiamo gli occhi dal telefono, disconnettiamoci dai social, e torniamo a sorridere... il mondo ne ha davvero bisogno!
Luisa Cascarano
La scuola finlandese un modello educativo internazionale Manca ormai pochissimo all’inizio del nuovo anno scolastico e allora ne approfittiamo per fare un salto in Finlandia a conoscere meglio come funzione il sistema educativo più all’avanguardia d’Europa. Lo facciamo con l’aiuto di Anna Pokrovskaya, insegnante presso la Kindergarten Purje di Helsinki, Department of early childhood education Anna Anna Pokrovskaya, 33 anni, è nata e cresciuta a Petrozavodsk in Russia, una delle città più popolate della Carelia. In Finlandia, nella cittadina di Jyväskylä, si è trasferita 12 anni fa per intraprendere un corso di finlandese e poi, dopo la laurea, ha scelto di viverci. Ha trascorso in vacanza qualche settimana a Gaiba. L’abbiamo incontrata li Il sistema educativo scolastico finlandese è considerato il numero uno al mondo secondo le statistiche dell’ONU e di altri organismi internazionali. Il percorso della scuola elementare è diventato un modello internazionale. Partiamo da un dato: la Finlandia è uno Stato piuttosto giovane, indipendente dal 1917. Il suo sistema educativo esiste dagli anni ’60 del secolo scorso e comprende quattro fasi: educazione della prima infanzia (Varhaiskasvatus), scuola elementare (Ala-aste), scuola secondaria superiore (Yläaste), istituti di istruzione superiore (Instituutti). Ogni fase di formazione si svolge in due lingue nazionali: il finlandese e lo svedese. L’anno scolastico inizia a metà agosto e si conclude solitamente alla fine di maggio. Durante questo periodo, gli studenti vanno in vacanza ben quattro volte: vacanze autunnali (Syysloma), vacanze natalizie (Joululoma), vacanze sciistiche (Hiihtoloma), vacanze pasquali (Pääsiäisloma). Tutte le scuole del Paese sono in funzione cinque giorni a settimana. Il venerdì l’orario scolastico è ridotto. In generale, l’istruzione scolastica in Finlandia dura 9-10 anni e si compone di due livelli. Il primo livello è la scuola elementare. I bambini iniziano la scuola elementare a 7 anni e la frequentano per sei. Le classi junior (7 e 8 anni) della scuola primaria lavorano in un’unica aula con un insegnante permanente. I primi due anni i bambini imparano quattro argomenti principali: matematica, lettura, lingue e storia naturale. Altre materie di studio sono l’educazione fisica e lo sviluppo creativo dei bambini. E’ proprio lo sviluppo creativo ad essere oggetto di particolare attenzione: i bambini sono educati a suonare strumenti musicali, cantare, disegnare, scolpire. Ogni anno si aggiungono nuovi elementi, e al termine della scuola primaria gli alunni hanno una conoscenza di base su tutti i principali ambiti di formazione in lingua finlandese, svedese oltre ad aver posto le basi per la conoscenza di altre due lingue straniere. Interessante è il metodo di valutazione degli alunni. Nei primi tre anni della scuola elementare non esiste la valutazione. Nei tre anni successivi, gli studenti ricevono valutazioni orali con questa scala: soddisfacente, buono, eccellente. Solo dalla scuola secondaria superiore, si inizia ad utilizzare una scala di valutazione numerica su base dieci. Non esistono i registri cartacei o i diari. Ed i progressi del bambino vengono monitorati dai genitori attraverso la rivista elettronica WILMA. Qui dentro si trovano le annotazioni relative ai i progressi degli studenti, i commenti dello psicologo, del medico, degli insegnanti. Particolare attenzione è rivolta all’educazione inclusiva fin dall’età prescolare. Per tutti i finlandesi in tenera età con difficoltà di linguaggio, ritardo dello sviluppo, esiste la possibilità di un piano educativo paritario. I bambini con bisogni speciali ricevono tutto ciò di cui hanno bisogno per un processo di apprendimento di successo: attrezzature, assistente personale, traduttore e così via. Un’altra caratteristica della gestione del tempo scuola è che gran parte della giornata è trascorso con attività all’aria aperta, anche quando il termometro scende sotto zero.
Luisa Cascarano