Luisa Cascarano
Arriva il Super Cerotto ispirato alle Lumache La notizia pubblicata su Science, arriva dagli scienziati dell’istituto Wyss dell’università di Harvard per l’ingegneria ispirata alla biologia. super cerotto il team di ricercatori guidato dal dottor Jianyu, stava cercando e studiando un adesivo che potesse resistere anche alle superficie umide e bagnate, e hanno trovato spunto proprio dalle lumache comuni; ( le Arion subfuscus, quelli che comunemente vengono chiamati “lumaconi”). Questa specie infatti produce un particolare muco estremamente appiccicoso quando si sente minacciata; muco che permette agli animali di restare “incollati” ad una superficie in modo così resistente, che i predatori faticano a staccarle. Ispirandosi alla struttura del loro muco, i ricercatori hanno creato un cerotto adesivo estremamente resistente, in grado di resistere ad una grandissima gamma di circostanze. super cerotto credits : Wyss Institute/PA Questo è composto da una superficie adesiva ottenuta grazie a grandi molecole polimeri caricati in modo elettrostatico e capace di aderire a tessuti biologici asciutti e umidi, ( quali organi interni, cartilagini, pelle, arterie e vene). La sua struttura reticolare dissipando energia rende il super cerotto flessibile e molto resistente. Attualmente la colla è stata prodotta in uno stato di Gel, che va iniettato nel corpo e successivamente indurito tramite l’utilizzo dei raggi UV; ma per il futuro gli scienziati prospettano che questa “colla” potrà essere prodotto anche il fogli e andrà a sostituire le graffette e i punti di sutura (che in alcuni casi possono creare danni agli organi e lasciare cicatrici). Si è iniziato a testare l’efficacia dal super cerotto con i ratti e su cuore di maiale, in entrambi i casi il cerotto è riuscito a bloccare le emorragie ed ha aderito al 100% con i tessuti danneggiati. fonti theguardian.com – wyss institute
Luisa Cascarano
Le tende italiane che depurano l’aria grazie alla luce del sole Photo.Synth.Etica Ecco il nome delle tende italiane che depurano l’aria sfruttando il sole Sono state progettate dallo studio londinese ecoLogicStudio fondato da due italiani, Marco Poletto e Claudia Pasquero il futuro spesso, è più vicino di quanto possiamo immaginare e quelle che possono sembrare apparecchiature descritte in un film di fantascienza, sono già realtà: Photo.Synth.Etica Sono tende estremamente innovative che proprio come un albero, possono eliminare CO2 e produrre ossigeno, questo perchè sono dotate di cianobatteri che come in una foresta, purificano l’aria dall’anidride carbonica rimettendo ossigeno in circolo Una tenda viva, pensata come una foresta formata da microroganismi che, come in natura, sfruttano l’energia solare per realizzare la fotosintesi, infatti grazie all’utilizzo di microalghe, una volta posta sulle facciate degli edifici questa tenda hi-tech è in grado di eliminare un chilogrammo di CO2 al giorno, praticamente ogni pannello, può eliminare ogni giorno lo stesso quantitativo di anidride carbonica di 20 alberi,e per farlo utilizza proprio i batteri. L’aria entra dal basso della tenda e mentre sale verso l’altro incontra una fascia di cianobatteri, che sono dei batteri acquatici, che a livello terreste producono la maggior quantità di ossigeno. i batteri appena entrano in contatto con l’aria, grazie all’aiuto della luce solare, catturano la CO2 presente, di cui si nutrono, liberando ossigeno, un meccanismo semplice, ma efficace. le super tende italiane che depurano l’aria per il momento sono vendute in moduli da 2×7 Metri, non sono pensate, almeno come primo lancio per le finestre delle case, ma come copertura esterna di tutti i tipi di palazzi, si possono infatti applicare sulle facciate degli edifici le linee verde che le attraversano sono le tasche in cui sono contenuti le alghe e il substrato che gli permette di sopravvivere, queste tasche di trovano tra due strati di bioplastica in mezzo a cui circola l’aria, le tasche, come dei tubi permettono il passaggio delle microalghe e quindi di regolare la loro azione e la loro concentrazione inserendo più o meno liquido organico in base ai diversi microclimi o al maggiore o minore livello di inquinamento questa invenzione ha anche un occhio per la sostenibilità e il riciclo, infatti oltre ad essere formate da bioplastiche, i prodotti di scarto dall’attività delle microalghe possono essere rivenduti per realizzare tessuti sostenibili, bioplastiche o la cellulosa microbica usata per imballaggi alimentari un ulteriore punto di forza di queste tende è il prezzo, a seconda della complessità della tenda e dei materiali usati le tende possono costare da 300 a 2000 euro al metro quadrato, che è un prezzo relativamente basso per uno strumento così tecnologico, inoltre i due inventori stanno già studiando soluzioni più economiche e con diverse dimensioni, che magari possano essere accessibili anche a singole famiglie per la proprio casa un’idea estremamente tecnologica che si propone come semplice nel suo funzionamento ed in grado di purificare l’aria che respiriamo ogni giorno , che è sempre più inquinata e piena di CO2. Fonti: Corriere.it
Luisa Cascarano