Luisa Cascarano
L’albero di Natale fatto all’uncinetto conquista le piazze italiane (e non). Ecco dove è possibile ammirarlo Vi ricordate il coloratissimo albero di Natale interamente realizzato all’uncinetto che l’anno scorso era stato installato con grande successo a Trivento (CB)? Ebbene torna anche quest’anno ma stavolta si potrà ammirare anche in altre località italiane (e non). Lo scorso Natale Trivento è diventato un paese famoso in tutto il mondo grazie all’originale albero qui realizzato da un gruppo di donne del paese, guidate da Lucia Santorelli. Si tratta dell’albero fatto all’uncinetto, la cui fama ha varcato il confine nazionale suscitando l’interesse e l’apprezzamento dei creativi di ogni nazionalità . Sempre grazie alla Santorelli, è stata ideata quest’anno l’iniziativa ‘Un filo che Unisce da Trivento A…’ che prevede che l’albero venga realizzato non solo, ancora una volta, a Trivento ma, grazie a 36 alberi gemelli, anche in altre 33 località italiane e 3 estere: Genk (Belgio), Mora (Svezia) e Nova Prata, Rio Grande do Sul (Brasile). Della realizzazione dell’albero si stanno occupando tantissime associazioni ma anche singole persone appassionate di lavori fai da te e in particolare di uncinetto, unite in una speciale comunità in cui le parole chiave sono creatività e manualità . In occasione del Natale 2019, l’originale albero verrà esposto in 4 località della Puglia. Precisamente a Barletta, Lucera, Meledugno e Poggio Imperiale si potrà ammirare quest’albero, considerato il più bello del 2018, alto ben 6 metri e formato da più di 1300 granny square. A Poggio Imperiale è già stato inaugurato, mentre a Barletta si potrà ammirare dal 6 dicembre presso l’Associazione Culturale ‘Imparare a Creare’. A Lucera, invece, l’appuntamento è per il 7 dicembre in Piazza Duomo e infine a Meledugno la festa di accensione è prevista per il 13 dicembre in piazza Sandro Pertini. Tra le altre città o paesi dove è prevista la realizzazione dell’albero fatto di uncinetto ci sono: Palestrina, Casteltermini, Oderzo, Susa, Pentone, Cavriago, Ceccano, Tivoli (villa Adriana), Telese Terme, Miglianico, Caponago, Varano e Consuma.
Luisa Cascarano
Bambini e metacognizione: sintomi, metacredenze e attention control in presenza o assenza di disturbi d’ansia Modelli recenti, come il modello metacognitivo, individuano nei processi automatici e riflessivi il cuore dei disturbi d'ansia I disturbi d’ansia sono fra i disturbi più comuni nei bambini e negli adolescenti, con una prevalenza stimata tra il 3 e il 20% (Costello et al., 2005); sono associati a numerosi problemi di sviluppo, psicosociali e psicopatologici come un cattivo rendimento scolastico e difficoltà con il gruppo di pari (Beesdo, Knappe & Pine, 2009). Inoltre, tendenze ansiose in giovane età possono predire lo sviluppo di patologie psichiatriche in età adulta Le teorie cognitive sullo sviluppo dei disturbi d’ansia ipotizzano che l’individuo interpreti e processi le informazioni recepite dall’ambiente in maniera errata, associandole a emozioni ed eventi negativi (Beck et al., 1985). I modelli più recenti invece, come il modello metacognitivo, individuano nei processi automatici e riflessivi il cuore dei disturbi ansiosi. Nella teoria proposta da Wells & Matthews (1994), vi sono diversi fattori che influiscono sui bias tipici di questo genere di disturbi, tra i quali troviamo le credenze metacognitive (positive e negative), le strategie utilizzate dall’individuo per autoregolare le proprie emozioni e l’attention control (letteralmente controllo dell’attenzione), ovvero la capacità di inibire una risposta automatica dominante a favore di una meno accessibile ma presumibilmente più funzionale (Derryberry & Reed, 2002). L’importanza dei processi attentivi e delle strategie di autoregolazione, viene esplicata nel Self-Regulatory Executive Function model (S-REF; Wells & Matthews, 1994), modello di riferimento della teoria e della terapia metacognitiva, all’interno del quale i disturbi psicologici sono associati allo stile di pensiero definito cognitive attentional syndrome (CAS). Il CAS rappresenta un pensiero caratterizzato da rimuginio, ruminazione e preoccupazione che fanno sì che il soggetto adotti strategie di coping maladattive per gestire le proprie sensazioni e i propri pensieri (Wells, 2009). Diversi studi (Spada et al., 2010; Fernie et al., 2016) hanno confermato l’influenza dei processi attentivi e delle credenze metacognitive disadattive nell’esordio e nel mantenimento dei disturbi d’ansia e depressivi negli adulti e l’obiettivo dello studio qui riportato, era quello di indagare il ruolo di questi processi in bambini e adolescenti con questi disturbi (Reinholdt-Dunne et al., 2019). La ricerca cross-sectional condotta dagli autori ha preso in considerazione 351 bambini (169 bambini con diagnosi di disturbo d’ansia come gruppo sperimentale e 182 bambini come gruppo di controllo) tra i 7 e i 14 anni. A tutti i partecipanti sono stati somministrati il Revised Child Anxiety and Depression Scale – Child version (RCADS) per misurare i sintomi ansiosi e depressivi, l’Attentional Control Scale for Children (ACS-C) per avere una misura dell’attention control e il Metacognitions Questionnaire for Children (MCQ-C30) per indagare le credenze metacognitive positive e negative. I risultati hanno mostrato che il gruppo sperimentale riportava un numero elevato di credenze metacognitive disfunzionali e punteggi più bassi di attention control rispetto al gruppo di controllo. In entrambi i gruppi, è stata individuata una correlazione positiva tra gravità dei sintomi e numero di credenze metacognitive disadattive, in particolar modo con le credenze positive sull’utilità della preoccupazione (Reinholdt-Dunne et al., 2019). In conclusione, nonostante i limiti dello studio come la mancanza di dati sul rapporto di causalità tra le variabili e la predominanza di un solo disturbo nel campione (Disturbo d’Ansia Generalizzata), i risultati suggeriscono che il modello metacognitivo potrebbe essere utilizzato per concettualizzare le caratteristiche psicologiche e i fattori del mantenimento della patologia in bambini e adolescenti con disturb
Luisa Cascarano