Luisa Cascarano

Disney dona 2 milioni di dollari per salvare i veri re leoni africani Pubblicato il: 6 Settembre 2019 In occasione dell’uscita de Il Re Leone La Walt Disney Company ha donato 2 milioni di dollari per salvare i leoni africani il film in pochi giorni ha fatto subito record d’incassi nei cinema di tutto il mondo, e la Disney in concomitanza con l’ottimo risultato ha portato avanti una grande iniziativa a sostegno della tutela ambientale lanciando l’iniziativa “The Lion King – protect the pride” che ha come obiettivo la protezione e il rinnovamento della popolazione dei grandi felini e dei loro habitat purtroppo ad un ottimo risultato cinematografico non corrisponde ad altrettanta salvaguardia e protezione nella vita reale, infatti negli ultimi 10 anni la popolazione dei leoni africani si è più che dimezzata, passando secondo i dati del WWF da 100.000 esemplari ad un numero attuale che si aggira intorno ai 20 mila esemplari così questa campagna a protezione dei grandi felini africani è pensata per operare su 3 diversi fronti: investire denaro per la conservazione della specie in natura, sviluppare campagne di sostegno al ristabilimento della popolazione dei leoni e creare una rete in grado di rafforzare gli sforzi dei vari soggetti coinvolti. la prima mossa è stata quella di elargire un’imponente donazione di 2 milioni di dollari al Lion Recovery Fund (LRF) della Wildlife Conservation Network (WCN) per proteggere i leoni e altri animali selvatici che vivono del continente africano, agendo anche sugli habitat di cui hanno bisogno per vivere. La Disney ha dichiaro che continuerà a donare per arrivare fino a 3 milioni di dollari nei prossimi anni con l’obiettivo di riuscire a raddoppiare la popolazione dei leoni africani entro il 2050 un obiettivo importante e difficile da raggiungere. Inoltre multinazionale statunitense ha coinvolto anche tutti i suoi fan nel progetto, infatti ognuno di noi può contribuire all’iniziativa acquistando i peluche di Simba e Nala in edizione limitata che sono disponibili sia sul loro shop online che in alcuni Disney store, con ogni acquisto verranno devoluti 5 dollari al Wildlife convervation networl e saranno lanciate molte altre iniziative nei corsi dei prossimi mesi Charles Knowles Presidente del Wildlife Conservation Network ha dichiarato: “Il Lion Recovery Fund intende riportare i leoni in tutta l’Africa, e le grandi storie raccontate da Disney sono lo strumento perfetto per sensibilizzare gli spettatori su questa crisi e spingerli a entrare in azione. Il Wildlife Conservation Network è fiero di portare avanti la storica collaborazione con Disney, che punta ad avere un impatto significativo sugli abitanti e sugli animali selvatici in tutta l’Africa” fonti : ilmattino.it

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Luisa Cascarano

Plastica Addio! Dal Veneto arriva la pellicola per cibi 100% naturale fatta dalle api Un’ idea ecologica ed alternativa La pellicola di cera d’api, portata in Italia da una cooperativa di Castelfranco Veneto sostituendola con un materiale ecologico 100% naturale, composto da fibra di cotone olio di jojoba e ingrediente speciale, la cera d’api, che a differenza della pellicola trasparente di plastica, non inquina e può essere riutilizzato 100 volte per singolo foglio. Apepak è fatto di cotone biologico certificato Global Organic Textile Standard, o riciclato dagli avanzi dei laboratori tessili italiani. La cera d’api, la resina di pino e l’olio di jojoba sono forniti da apicoltori e aziende italiane, con quindi una grandissima cura per i dettagli e le materie prime Questo super materiale di chiama Apepak e la realizzazione e la diffusione in Italia vengono dalla cooperativa sociale Sonda, che ha ripreso l’idea già diffusa a livello internazionale e che sta facendo parlare molto di sè grazie ai social, e Apepak si presenta come un panno di cotone, che lavorato con cera d’api e olio di jojoba diventa modellabile e resistente ad unto e perdite, così da poter essere utilizzato per ricoprire gli alimenti, Il vantaggio è quello di non usare la plastica, di avere un prodotto riutilizzabile e che alla fine del suo ciclo di vita non inquina è traspirante e permette quindi che il contenuto avvolto respiri, perfetto quindi per i prodotti come pane e prodotti di panificazione per evitare che l’umidità li renda molli. Perfetto anche per frutta e formaggi, per mantenerli freschi ed in buone condizioni a lungo, Apepak sostituisce gli involucri usa e getta di carta, plastica e alluminio, così da: Risparmiare 9 kmq di involucri di plastica all’anno Remunerare 30 minuti di lavoro di un socio svantaggiato di Sonda Società Cooperativa Sociale Onlus Remunerare 3 giorni di lavoro di api da miele italiane Sostenere l’agricoltura di cotone biologico e dare una nuova vita agli avanzi dei laboratori tessili italiani. La cooperativa ha un laboratorio a San Vito di Altovole, e li sta già producendo e sperimentando questa nuova pellicola, anche grazie all’aiuto di un gruppo di volontari che la sta testando per capire come migliorare il prodotto per renderlo unico nel suo genere, Francesca Amato, vicepresidente della cooperativa racconta a TribunaTreviso: “L’idea ci è arrivata da un nostro amico negli Usa che ha registrato il marchio Apepak. Per noi però ha anche un’altra valenza: quella che questa produzione si trasformi in posti di lavoro per persone svantaggiate, Ci sono già alcuni prodotti similari ma stiamo cercando di avere un prodotto più ecologico possibile.” l’idea della cooperativa non è solo quella di creare un prodotto completamente ecologico e buono per l’ambiente, ma anche quella di inserire e dare lavoro a persone in difficoltà Ecco cosa si legge sul sito internet di ApePak: L’ALTERNATIVA NATURALE AGLI INVOLUCRI DI PLASTICA Dopo una vita di sogni e un anno di sviluppo, eccovi la nostra idea: Apepak sostituisce gli involucri usa e getta, ​È durevole, multiuso, malleabile, antisettico, sigillante, biodegradabile… ​ Apepak è perfetto per portare un panino a scuola, la frutta in ufficio, far lievitare un impasto o sigillare il piatto degli avanzi. E tu, come lo userai? Bella idea, italiana, per tutti gli appassionati di sostenibilità e per chi vuole ridurre i consumi di plastica monouso!

Luisa Cascarano

Mozambico, il matrimonio precoce è finalmente illegale, niente più spose bambine Pubblicato il: 1 Agosto 2019 Niente più spose bambine in Mozambico finalmente il matrimonio precoce è diventato illegale Prima di questa legge i matrimoni erano ammessi a partire da 16 ani d’età, ma come riporta l’Unicef, moltissime bambine veniva fatte sposare anche ad età ben inferiore, si stima che in tutto il continente africano le spose bambine siano state 125 milioni, con un’incidenza altissima proprio in Mozambico, che si posiziona al 9 posto al mondo nella lista dei paesi in cui questa pratica viene più celebrata, sempre secondo i dati Unicef relativi al 2017, il 48% delle giovani donne di età compresa tra i 20 e i 24 anni si è sposata quando aveva meno di 18 anni. un quadro desolante per cui andava assolutamente fatto qualcosa a livello governativo, per fermare un malcostume generale e dare alle bambine il diritto di rimanere bambine, A presentare la richiesta che il parlamento emanasse una legge a tutele della bambine e delle giovani donne, sono state, due anni fa, più di 50 organizzazioni che lavorano nella Coalizione per l’eliminazione dei matrimoni precoci detta Cecap. Dopo due anni di attesa, finalmente 2 settimane fa, il 15 Luglio, il Parlamento del paese ha approvato, per la prima volta nella storia, all’unanimità la proposta di legge della Commissione affari sociali che vieta i matrimoni, e i rapporti sessuali, tra adulti e minori. La legge appena approvata, fortunatamente, prevede pene molto severe per tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione dei matrimoni precoci, probabilmente proprio con l’intento che la legge venga fatta rispettare e che non si trovino scappatoie di alcun genere. Chi contrae un matrimonio con una ragazza minorenne da ora in poi rischia dagli 8 ai 12 anni di carcere, mentre i funzionari pubblici che celebrano o autorizzano un matrimonio con un minore rischiano una condanna da 2 a 8 anni di carcere, Saranno puniti anche genitori, patrigni o parenti diretti del minore che organizzano il matrimonio per un qualche beneficio materiale, con una pena dai 2 agli 8 anni di carcere enilde Nhalevilo referente del Cecap commenta l’approvazione della legge : “È un momento storico. Aver approvato questa legge è un passo importante, lo Stato del Mozambico mostra che è impegnato nella difesa dei diritti dei bambini” L’approvazione della legge non è la fine, ma l’inizio del lavoro per tradurre la legge in pratica, che parte dal far conoscere la legge e in tutte le parti e a tutte le popolazioni dello stato, portandola nei villaggi, traducendola nelle lingue locali per raggiungere leader locali, organizzazioni e istituzioni pubbliche, un lavoro che le organizzazioni della società civile, afferenti al Cecap stanno già iniziando a pianificare per mettere in pratica il prima possibile, La legge adottata in Mozambico rappresenta un importante passo avanti per contrastare un fenomeno terribile e purtroppo particolarmente diffuso in Africa, speriamo che venga applica e che tutti gli altri paesi in cui questa pratica è ancora diffusa, seguano presto l’esempio del governo del Mozambico, per restituire alle bambine il diritto di rimanere bambine. fonti : terredeshommes.it

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