Luisa Cascarano
A Dublino apre il MoLI, il primo museo interattivo tutto dedicato ai grandi scrittori irlandesi Apre i battenti il MoLI, il Museum of Literature Ireland dedicato a chi è appassionato della grande cultura letteraria d’Irlanda. A Dublino, alla Newman House, un meraviglioso edificio settecentesco che fu la prima sede dell’University College, si celebrano finalmente James Joyce ed Oscar Wilde, Samuel Beckett e George Bernard Shaw, e poi William Butler Yeats, Bram Stoker e Jonathan Swift. Spazi moderni e installazioni interattive, tutto in salsa irlandese. In origine, il nome proposto per il museo fu The Ulysses Centre, ma non avrebbe dato l’importanza che meritava. Poi, lavorando in collaborazione con il direttore del museo, Simon O’Connor, è nato MoLI, nome liberamente ispirato alla musa di Joyce, Molly Bloom, il più celebre personaggio femminile dell’“Ulisse”, parodia della Penelope dell’Odissea. Dopo 2 anni di lavori e un investimento di 11 milioni di euro, oggi Dublino, città patrimonio Unesco della letteratura, può degnamente celebrare il suo primo avveniristico museo: il MoLI, frutto della collaborazione tra l’University College Dublin e la National Library of Ireland, con il sostegno della Naughton Foundation e di Fáilte Ireland, l’agenzia turistica nazionale. In mostra, quindi, una serie di tesori letterari della ricca tradizione della scrittura irlandese, a partire dalla prima copia della prima edizione di Ulisse, pubblicata nel 1922, presentata alla National Library of Ireland nel 1952 da Harriet Weaver, amico e benefattore di Joyce. Da vedere ora “A Riverrrun of Language”, un’installazione audiovisiva che include selezioni dalla National Folklore Collection di UCD ed estratti che vanno dall’antico irlandese alla scrittura contemporanea in inglese e irlandese di Paula Meehan e Doireann Ní Ghríofa. E poi la mostra “The State and Irish Writing”, che esamina il ruolo della letteratura e della cultura nella formazione del nuovo stato e comprende prestiti delle collezioni speciali UCD, tra cui una prima stampa della “Pasqua, 1916” di Yeats donata a UCD dal dottor Joseph Hassett. E non solo: c’è anche la “Dear, dirty Dublin”, che mappa la città di Joyce attraverso sculture e film, mentre altre mostre si concentrano su singoli scrittori, a partire dal pioniere letterario Kate O’Brien, a cura di sua nipote, attrice Kathy Rose O’Brien. MoLI è aperto dalle 10 alle 18 7 giorni su 7. I biglietti possono essere acquistati su moli.ie, al prezzo di € 6.
Luisa Cascarano
Parigi vieta l’uso di animali selvatici nei circhi dal 2020 Gli animali selvatici non potranno più essere sfruttati nelle esibizioni nei circhi parigini. Il Consiglio di Parigi ha deciso così ieri sera, votando una delibera che vieta il permesso a occupare il suolo pubblico per i circhi che utilizzano animali selvatici durante gli spettacoli. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 2020 e non saranno valide per il Cirque d’Hiver Bouglione e per il Cirque Arlette Gruss, poiché proprietari dell’area occupata o titolari di concessioni già in essere. Gli altri circhi potranno continuare a lavorare ma dovranno convertirsi a spettacoli che non prevedano l’uso di animali selvatici. Per facilitare la conversione, i titolari dei circhi potranno contare sull’aiuto economico delle istituzioni, con incentivi pari a circa 50mila euro in tre anni. Verrà inoltre fornito un sostegno finanziario alle strutture francesi senza scopo di lucro che decideranno di prendersi cura degli animali selvatici. Secondo i sondaggi, due terzi dei francesi sono contrari alla presenza di animali selvatici nei circhi e il divieto era in discussione da due anni a Parigi. “Possiamo congratularci con noi stessi per questa decisione, che corrisponde a un progresso sociale desiderato da tutti i francesi”, ha dichiarato Pénélope Komitès, assistente per gli spazi verdi di Parigi. Ora che finalmente è stata presa una decisione, questa è stata accolta con entusiasmo e gioia dalle associazioni animaliste e ambientaliste e sollevato polemiche da parte dei proprietari dei circhi. Secondo questi ultimi, eliminare gli animali dai circhi è come eliminare i clown e riduce la spettacolarità delle esibizioni. Greenpeace France appoggia invece la decisione e spera che tutto lo Stato prenda posizione sull’argomento. Il ministro per la transizione ecologica Elisabeth Borne ha recentemente promesso “annunci importanti nelle prossime settimane”, in merito all’uso di animali selvatici nei circhi. Sono sempre di più le città e i Paesi che decidono di vietare l’uso di animali selvatici nei circhi. Ci auguriamo che anche in Italia si arrivi presto a un divieto che riguardi non solo gli animali selvatici ma tutti gli animali sfruttati negli spettacoli.
Luisa Cascarano