Deforestazione e incendi in Amazzonia: da Nestlè a Carrefour ecco le multinazionali con la coscienza sporca
Gli incendi stanno distruggendo la foresta pluviale amazzonica del Brasile. Ma che cosa hanno a che fare le maggiori aziende mondiali di fast food come McDonald’s, KFC e Burger King e ancora Nestlè e Carrefour, con questa situazione?
Quasi 2,5 milioni di ettari di terra sono finiti sotto le fiamme nel mese di agosto secondo i dati pubblicati dall’INPE, l’agenzia brasiliana responsabile del monitoraggio delle foreste dallo spazio. Le popolazioni indigene accusano Bolsonaro di questa situazione, ma della deforestazione e quindi indirettamente degli incendi non sono responsabili solo agricoltori e allevatori, ma anche le principali catene di fast food. Perché?
Il nuovo rapporto Might Earth
Gli ecosistemi dell’Amazzonia vengono decimati per allevamento di bovini e produzione di soia. McDonald’s, KFC e Burger King acquistano carne brasiliana e tutte e tre servono pollo alimentato con una dieta a base di soia. Ma non solo. Secondo un nuovo rapporto della ong Might Earth ci sarebbero tantissime altre aziende coinvolte nella deforestazione, ad esempio JBS, Bunge e Cargill, o ancora Stop & Shop, Costco, McDonald’s, Walmart/Asda, Nestlé, Burger King e Sysco.
“Queste società non solo finanziano direttamente la deforestazione, ma hanno ripetutamente esercitato pressioni sui governi per fermare le protezioni ambientali di base. Nessuno che fa affari con Cargill e JBS può dire in modo credibile di essere preoccupato per la deforestazione”, spiega Glenn Hurowitz, ceo di Mighty Earth.
Per fare un quadro della situazione, denunciata anche a più riprese da Greenpeace, diciamo che McDonald’s è il maggior cliente di Cargill che serve manzo proveniente dal Brasile e pollo che mangia soia. Burger King segue esattamente la stessa policy, arriviamo a Nestlè che da anni prende impegni contro la deforestazione, che effettivamente non compra più olio di palma ma si serve di soia e acquista da Cargill, gli alimenti per animali domestici. Ancora Carrefour: la società francese è una delle più grandi catene di supermercati del mondo e si rifornisce da Cargill e JBS. Carrefour si è impegnata a non utilizzare prodotti che incrementano la deforestazione dal 2020,ma ciò non vale per prodotti di carne bovina trasformati o congelati.
“KFC, McDonald’s e Burger King sono tra i più grandi nomi del fast food. I loro ristoranti si trovano in tutto il mondo. Se queste aziende di fast food si dichiarassero contrarie alla distruzione delle foreste e cambiassero strada, l’intera industria potrebbe cambiare”, dice Greenpeace.
In generale, la domanda interna e internazionale di carne bovina ha alimentato la rapida espansione dell’industria del bestiame in Amazzonia. Dal 1993 al 2013, il bestiame nell’Amazzonia si è espanso di quasi il 200% raggiungendo 60 milioni di capi.
Cinque anni fa, aziende come Cargill, Unilever e Yum Brands erano sul palco del Summit sul clima di New York e hanno proclamato il loro impegno a rimuovere la deforestazione dalle loro catene di approvvigionamento entro il 2020. Anche il Consumer Goods Forum, i cui membri includono Walmart, Marte e Danone.Tutti devono ancora mantenere questo impegno.Queste aziende devono assumersi la responsabilità degli impatti dei loro prodotti. Devono eliminare gli incentivi del mercato che promuovono questa spericolata distruzione ambientale”, scrive la ong.
PERCHE’ LE PERSONE GRIDANO? (LEGGETELA E’ BELLISSIMA)
Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” disse uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: “allora non è possibile parlargli a voce bassa?”
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò:
“Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo:
“Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”
(Gandhi)
Quando gli altri ti criticano, in realtà stanno criticando loro stessi e non te.
I nonni dicevano: prima di giudicare una persona, commina per tre settimane nelle sue scarpe.
Questo loro detto sta a farci capire che dare giudizi è semplicissimo, ma riuscire realmente a comprendere una persona lo è molto meno. Si può riuscire a capire un individuo solo se si sono vissute le stesse esperienze.
Ci capita spesso di fare cose che mai, fino a quel momento, ci saremmo sognati di fare, cose che nel farle non ci rendono felici, ma allora perchè le facciamo? Semplice, per compiacere gli altri. Cerchiamo in continuazione di essere accettati dagli altri a tal punto che la paura di non essere compiaciuti ci porta a fare azioni che prima di quel momento neanche ci sognavamo di fare.
Dobbiamo smetterla di ricercare l’approvazione degli altri perchè, quando qualcuno ci critica, in realtà è come se si specchiasse e criticasse se stesso, ascoltare le critiche degli altri, ci fa conoscere meglio chi abbiamo davanti e non chi noi siamo o cosa dovremmo fare.
Chi ci critica senza conoscerci, in realtà ci sta soltanto mostrando se stesso. A voce ci insulta dicendo che non siamo buoni, in realtà con il suo modo di fare ci mostra soltanto che in realtà è un soggetto molto insicuro e pieno di pregiudizi.
Chi ci critica in modo nefasto, in realtà mostra solo la sua ignoranza, sono soggetti che non si sono messi nelle nostre scarpe, non capiscono le nostre prese di posizione, non capiscono il perchè viaggiamo in una determinata direzione, si credono gli unici possessori della saggezza.
Chi ci critica, vede in noi ciò che vorrebbe essere ma che non ha il coraggio di ammettere neanche a se stesso.
Come rendersi indifferenti alle critiche?
A nessuno piace essere giudicato, soprattutto quando i giudizi ci vanno a colpire nel vivo come una lama tagliente.
Ecco alcuni consigli che ci aiuteranno a sopportare meglio le critiche:
1) Quando qualcuno ti giudica, cerca sempre di metterti nei suoi panni, cerchiamo di capire il suo stato d’animo, se ci impersonifichiamo in lui, sarà difficile arrabbiarsi. Mettendoci al suo posto, capiremo che in realtà si tratta di una persona che non ha vissuto la tua stessa vita e che nella sua di vita, si è caricato di amarezze ed insuccessi. Non ci si può arrabbiare per le parole di un individuo come questo.
2) Accetta le sue parole come una semplice espressione del suo pensiero. Ciò che gli altri pensano della tua vita e del tuo modo di comportarti, in realtà è lo specchio della loro vita. Pensa che i giudizi che ti fanno, sono solo pensieri, cerca di capire se accettarli o rimandarli al mittente facendone però esperienza per il futuro.
3) Quando ti fanno una critica devastante, proteggiti facendo finta di non sentire. Se proprio non riesci a schivare i colpi, rispondi in modo deciso e che non lasci modo al tuo aggressore di replicare.
Quando si risponde ad una critica, cercare sempre prima di ragionarci sopra. Giudicare solo per il gusto di farlo sta a significare che la nostra bocca è dissociata dal cervello.