Luisa Cascarano

Parco di Sigurta' - Valeggio sul Mincio - Verona -

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Luisa Cascarano

Gli scienziati hanno dipinto le mucche come zebre per inquinare di meno Potrebbe sembrare alquanto bizzarro, ma un nuovo studio ha scoperto che può essere utile dipingere le mucche a strisce, facendole somigliare a delle zebre. Ricerche precedenti avevano già dimostrato che la striatura tipica delle zebre può proteggere questi animali dai morsi di tafano e altri insetti che si nutrono del sangue dei mammiferi. Da alcuni esperimenti era infatti emerso che mosche e altri insetti tendono a evitare di posarsi su superfici a strisce bianche e nere, forse perché il pattern disturba la loro visione come accade a noi umani con le illusioni ottiche. Un team di scienziati ha così deciso di provare a dipingere le mucche per renderle simili alle zebre e ha scoperto che le mucche-zebra hanno il 50% in meno di probabilità di essere morse dagli insetti rispetto alle mucche non dipinte. Durante l’esperimento, i ricercatori hanno notato che nelle mucche-zebra i movimenti compiuti normalmente per allontanare gli insetti erano inferiori del 20%, segno che meno mosche si stavano posando sulle mucche dipinte. Secondo gli scienziati, dipingere le mucche a strisce potrebbe essere il modo migliore per tenere lontani gli insetti dal bestiame, apportando benefici all’ambiente. I colori utilizzati per il bodypainting delle mucche sono infatti atossici, economici, più salutari per il bestiame e meno inquinanti per l’ambiente. “Tafani e insetti sono gravi parassiti del bestiame e causano perdite economiche nella produzione animale” hanno spiegato gli autori dello studio “Abbiamo scoperto che dipingere strisce simili a quelle delle zebre sulle mucche può ridurre del 50% l’incidenza delle punture delle mosche. Questo lavoro fornisce un’alternativa all’uso di pesticidi convenzionali per mitigare gli attacchi dei tafani sul bestiame, migliorando il benessere degli animali e la salute umana, oltre a contribuire a risolvere il problema della resistenza ai pesticidi nell’ambiente”. Chiaramente se non esistessero gli allevamenti non dovremmo nemmeno lavorare per trovare soluzioni a questo tipo di problematiche, ma poiché l’allevamento di bestiame a scopo alimentare è una realtà, è comunque utile cercare alternative meno inquinanti e dannose per l’ambiente, per gli animali e per l’uomo, anche se singolari.

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Luisa Cascarano

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