Il super yacht italiano che ha una cascata al suo interno
Siete pronti a sognare? Scopriamo il superyacht Elle D. by Gabriele Teruzzi, imbarcazione luxury con cascata a bordo.
Siete pronti a sognare?
L’occasione ce la regala l’incredibile e lussuoso Superyacht di 42 metri “Elle D.“, il nuovo arrivato nella linea di imbarcazioni luxury disegnate dal designer Gabriele Teruzzi.
Elle D. è il nuovo concept di superyacht di 42 metri, svelato dal designer italiano in occasione del primo anno come studio indipendente del “Gabriele Teruzzi Yacht & Design”.
Gli interni e gli esterni sono stati progettati da Teruzzi mentre Andrea Agrusta di NavalHEAD ha contribuito all’ingegneria tecnica del lussuoso superyacht.
Dopo aver catturato l’attenzione del pubblico grazie a Shaddai, yacht di 150 metri presentato nel 2016, che aveva l’obiettivo di offrire al suo armatore e agli ospiti viste mozzafiato da una cabina elevata rispetto al resto dell’imbarcazione, Teruzzi sceglie di rimodellare la vita a bordo di uno yacht con il nuovo concept Elle D., ispirato a un “grattacielo metropolitano“.
Le incredibili viste panoramiche sul mare e la perfetta integrazione degli interni e degli esterni creano un accogliente e prestigioso ambiente che ben si sposa con il paesaggio che lo circonda. Gli esclusivi e spaziosi interni donano un’ampia e ininterrotta visuale sull’azzurro del mare che evoca una sensazione simile a quella di essere in cima a un grattacielo metropolitano.
Spiega il designer: “Con Shaddai 150, ho mostrato al mondo in cosa si traduce l’onnipotenza. Elle D. 42 mostra che è possibile trasporre la stessa esperienza ad altri ambiti, offrendo un’esperienza di vita integrata attraverso design innovativi“.
Lo spettacolare superyacht include un beach club di 79 metri quadri impreziosito da una piscina al centro alimentata da una suggestiva cascata.
Altre due piscine Spa sono collocate al ponte di prua dove si trova anche una terrazza di ben 108 metri quadrati dove distendersi a prendere il sole cullati dalle onde.
La terrazza prendisole ospita inoltre un American bar, una zona pranzo e un’area salotto con due divani a L. La zona perfetta per un drink in totale relax osservando la distesa blu del mare, tramonti mozzafiato e la bellezza della costa.
Nell’area interna del ponte principale, fa bella mostra di sé la sala da pranzo con tavolo per 10 persone.
Il salone principale, descritto come “cuore del progetto”, comprende una sala panoramica “a cielo aperto” grazie a una zona circolare in vetro sul soffitto.
“La vista libera è evidenziata dalla perfetta integrazione sia interna che esterna, superando i tradizionali confini della navigazione su un 42 metri“, ha aggiunto Teruzzi.
Tutti gli interni sono decorati con toni chiari e comprendono pannelli affiancati da specchi che rendono l’ambiente ancora più luminoso.
Il superyacht con cascata può accogliere 10 ospiti in quattro cabine VIP e nella suite armatoriale di 67 metri quadri e 7 membri dell’equipaggio. Ha, inoltre, spazio sufficiente per ospitare un tender di 5,1 metri accanto a due Jetskis.
Barrea, il borgo d’Abruzzo abitato dai cervi
Meta perfetta per gli escursionisti, immerso nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il borgo di Barrea è un luogo decisamente insolito
Poco più di 700 abitanti in provincia dell’Aquila, Barrea è noto tra i turisti per il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in cui è immerso.
Arroccato su di uno sperone roccioso, appartenente alla Comunità Montana Alto Sangro e all’Altopiano delle Cinque Miglia, è circondato da montagne, boschi di faggio e piccoli fiumi dalle acque cristalline. Sede nel 2019 della decima festa nazionale dei Borghi autentici d’Italia, questo borgo d’Abruzzo è il punto di partenza perfetto per gli escursionisti dal momento che, proprio da qui, partono sentieri alla scoperta di numerosi punti di interesse: i laghi Vivo, Pantaniello e di Barrea al rifugio Resuni.
Di fondazione antichissima, Barrea conserva tracce del suo passato nel centro storico. Così come lo conosciamo è stato fondato attorno all’anno da Mille da un gruppo di monaci, per regalare agli abitanti della vallata una sistemazione più sicura. A influenzare la sua storia, fatta di momenti prosperi e di profond crisi, furono sostanzialmente tre eventi: la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, la creazione del lago artificiale e il terremoto che – nel 1984 – causò al borgo diversi danni.
Tuttavia, sono diverse le cose che nel suo territorio ancora oggi si possono visitare. Dalla necropoli arcaica di Colleciglio (i cui ritrovamenti sono conservati nell’Antiquarium della Civilità Safina) al centro storico fatto di case in pietra, stradine di ciottoli e antiche chiese come la parrocchiale di San Tommaso Apostolo coi suoi dipinti del Settencento, la chiesa della Madonna delle Grazie e – poco fuori dall’abitato – lo straordinario Studio, un convento-fortezza unico nel suo genere. Per finire col castello, sede di numerosi eventi culturali.
Ma, è a una manciata di chilometri di Barrea, che si trova un luogo a dir poco affascinante: a Villetta di Barrea, proprio sulle rive del lago, si può assistere ad una singolare invasione. Qui, infatti, vive un piccolo insediamento di cervi guidati dal “cervo pioniere” che gli abitanti del luogo hanno battezzato Oreste.
E, che si scelga di passeggiare per le vie del borgo, di andare a prendere il pane o di rilassarsi in uno dei suoi angoli verdi, non è difficile essere avvicinati da cervi o cerbiatti che hanno scelto proprio Villetta di Barrea come loro casa. Dove è più probabile vederli? Lungo il fiume Sangro (dove è stata realizzata una bella pedonale), presso la Villa Comunale oppure sulle sponde del lago Barrea. Per un faccia a faccia divertente ed emozionante.
La cattiveria altrui ci fa ammalare, difendiamoci con il sorriso
Sono tante le persone che giudicano e offendono soltanto per rovinare la vita di chi non ha fatto nulla per meritarsi tutto ciò
Nel mondo in cui viviamo è innegabile che esista sia il bene che il male. La differenza, però, è che per fare del bene serve cuore e fatica, invece, il male è commesso senza alcun sforzo.
Ognuno di noi, almeno una volta nella vita ha dovuto fare i conti con la cattiveria gratuita di persone rabbiose e frustrate, perlopiù piene di invidia, che ci mandano energie negative che ci contagiano rendendoci stressati e negativi.
Ammalarsi emotivamente a causa della cattiveria altrui è sempre più frequente, in quanto, ogni giorno tantissime persone, piccole d’animo, diffondono pettegolezzi inventati o basati su ipotesi soltanto per rovinare la vita di coloro che non tessono le loro lodi.
In un mondo in cui si è sempre connessi e in cui la tecnologia ci permette di condividere informazioni con chiunque, l’invidia, l’odio e l’egoismo vanno di pari passo e hanno preso il posto dei sentimenti, dell’affetto, della gentilezza e dell’empatia.
Sui social network, poi, ognuno si sente libero di offendere, di dire la propria, soltanto perché dietro a un computer o ad uno smartphone, non curandosi minimamente di ferire la persona che si trova dall’altro lato. Sono i cosiddetti “leoni da tastiera” che agiscono in questo modo semplicemente perché protetti da uno schermo.
Sono davvero tante le persone che giudicano e sputano sentenze senza avere la minima conoscenza della situazione. Sono le stesse persone che non sanno amare. Nessuno ha insegnato loro il significato della parola “amore” e a causa dei loro comportamenti e della loro cattiveria gratuita, molte altre si ammalano emotivamente.
Le persone emotive e sensibili, però, soffrono anche per le situazioni che non le riguardano personalmente ma che feriscono le persone a loro vicino. Ad esempio quando un loro familiare, un amico o il partner sta male per qualcosa che è stato detto o fatto, queste soffrono con loro. Si fanno carico delle loro sofferenze che pesano come macigni sulla propria anima.
Bisognerebbe imparare a lasciarsi scivolare addosso tutte le negatività e le cattiverie, non vale la pena farsi condizionare troppo e ammalarsi a causa delle frustrazioni altrui. Il nostro sorriso è troppo prezioso per lasciarcelo cancellare.