La Via delle Abbazie è un itinerario cicloturistico ricavato lungo strade secondarie che collega l’Abbazia di Santa Maria a Pie’ di Chienti a quella di San Claudio: pedalando lungo il percorso, con tanto di apposita segnaletica cicloturistica e di dissuasori per scoraggiare il transito veloce delle auto, si godrà di bellezze paesaggistiche e architettoniche davvero mozzafiato.
Tra colline, antiche fonti e casali tipici delle campagne marchigiane, si potrà sostare, perché no, anche nei borghi limitrofi, non a caso eletti tra i più belli d’Italia.L’itinerario inizia dalla pista ciclabile di Civitanova Marche, a Montecosaro, piccolo borgo medioevale le cui prime testimonianze di insediamento risalgono al 936. Da visitare il centro storico, da cui è ancora oggi chiaramente visibile la struttura fortificata. La piazza principale accoglie alcuni degli edifici più caratteristici dell’intero borgo, come la chiesa Collegiata, sorta nel ‘700 dalle ceneri dell’antica pieve di San Lorenzo, l’antico Teatro delle Logge, e il palazzo dei Priori.Da non perdere anche il parco del Cassero, che si raggiunge pedalando verso la parte più alta del borgo: un’ampia area verde sorta sui resti di un’antica rocca fortificata, da cui è possibile ammirare la vetta del Monte Conero che digrada verso il mare.Il monumento senza dubbio più suggestivo è proprio la Basilica romanica di Santa Maria a piè di Chienti, o Santissima Annunziata, situata nella frazione di Montecosaro Scalo, uno tra gli esempi più belli di architettura romanica e non solo nelle Marche.Proseguendo il percorso si giunge a Montelupone, Bandiera Arancione per l’offerta turistica di eccellenza e l’accoglienza di qualità. Nel centro storico, sorge il trecentesco Palazzetto del Podestà con la torre civica, il palazzo Comunale, che custodisce il Teatro Storico Nicola Degli Angeli, il Palazzo Emiliani, e la Chiesa di S. Chiara, sede dell’antico convento delle Clarisse. Tappa del percorso La via delle Abbazie è l’Abbazia benedettina di S. Firmano, a circa 4 chilometri dal centro.Sullo spartiacque tra le valli del Chienti e del Cremone, da visitare Corridonia con il suo centro storico ricco di molti esempi di architettura sacra: la chiesa di San Francesco, edificata verso l’anno Mille e acquistata dai Francescani nel 1225; la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, antecedente al XIII secolo e ricostruita nel Settecento da Giuseppe Valadier; la chiesa-convento di Sant’Agostino, eretta nel 1346. Nei pressi dell’abitato sorge l’abbazia di San Claudio al Chienti, costruita nel VI o VII secolo sulle rovine di una villa romana, dove sono stati trovati reperti attribuibili alla Tomba di Carlo Magno.Conclusa La via delle Abbazie, per i più arditi amanti del biking o per chi preferisce in macchina, sarà possibile raggiungere anche l’Abbazia di Rambona a Pollenza, una delle poche testimonianze rimaste in Europa dell’architettura carolingia. E poi l’Abbadia di Fiastra, una delle abbazie cistercensi meglio conservate in Italia. Con lo scopo di proteggere l’ambiente circostante, nel 1984 è nata la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra che abbraccia un’area di 1.800 ettari: un territorio ricco di campi coltivati, di vegetazione e di fauna protetta, con due corsi d’acqua e un lago. Un vero paradiso da percorrere in bici o a piedi con tranquillità per godere appieno della natura circostante.
Studenti distanziati in classe… dalle piante! L’idea che parte da Bolzano (e che vorremmo vedere in tutta Italia)
Le piante possono essere utili al distanziamento sociale nelle aule scolastiche? Sembra di sì e in Trentino Alto Adige stanno sperimentando proprio questa soluzione “green” per la ripresa della scuola a settembre.L’idea di distanziare le persone tra di loro separandole con delle piante non è del tutto nuova. Vi avevamo parlato della proposta di un’azienda vivaistica di Pistoia per mantenere il distanziamento sociale in bar e ristoranti.Anche a scuola potrebbe essere piacevole, per gli studenti di ogni età, essere circondati da un po’ di verde con lo scopo principale, non tanto di abbellire le aule, quanto di aiutare gli studenti a rimanere ad una distanza di sicurezza minima per evitare contagi.
A pensare a questa soluzione alternativa, basata sull’utilizzo di piante ornamentali nelle aule, è la professoressa Beate Weyland della Facoltà di Scienze della Formazione di Bressanone che sta per svolgere la simulazione in diverse scuole del Trentino Alto Adige.
Insegniamo ai bambini a guardare le nuvole
Comporta innumerevoli benefici ed è persino utile per trasmettere ai più piccoli conoscenze scientifiche.Non solo bambini però, molti adulti amano dedicarvi del tempo tant’è che anni fa è nata, in Inghilterra, la Cloud Appreciation Society, un gruppo di osservatori del cielo che negli anni ha attirato membri di tutto il mondo. L’osservazione di nuvole prende il nome di “cloudspotting” ed esiste persino una guida sull’argomento, “Cloudspotting. Una guida per i contemplatori di nuvole“, di cui è autore Gavin Pretor-Pinney, fondatore della società inglese.
A proposito dei benefici, a quanto pare guardarle favorisce in particolare il rilassamento, quasi come una forma di meditazione, dato che focalizza l’attenzione dell’osservatore stimolandone la concentrazione.
Inoltre, a forza di osservarle, i bambini possono imparare a distinguerle. Sapevate che ne esistono molte tipologie diverse? Scijinks spiega che ne esistono di alte, di medio livello, basse e di speciali, e ognuna di queste categorie include nuvole con specifiche caratteristiche, da quelle che portano neve a quelle della pioggia. Certo, non è il caso di trascorrere l’estate a memorizzarle ma, osservandole, i bambini possono imparare informazioni preziose e magari fare anche qualche previsione del tempo.
Per riuscire a identificarle ci sono anche degli strumenti online, come la ruota delle nuvole disponibile gratuitamente sul sito del National Weather Service. A seconda delle caratteristiche, dicevamo, le nuvole possono contenere più o meno acqua, per esempio quelle con il fondo particolarmente scuro generalmente ne contengono di più e quindi possono indicare pioggia in arrivo. Idem quelle che appaiono molto spesse!