Luisa Cascarano

La grotta urlante di Premilcuore, un tesoro nascosto Menzionata persino dal Financial Time, la "grotta urlante" di questo borgo al confine tra Emilia Romagna e Toscana è un luogo unico in Italia A quaranta chilometri da Forlì, Premilcuore è un comune piccolo piccolo. Non ha neppure mille abitanti, eppure nasconde nel suo cuore un luogo straordinario. Proprio qui, alle pendici del monte Arsiccio e nell’alta valle del fiume Rabbi (il contesto è quello dell’Appennino tosco-romagnolo), troviamo infatti la cosiddetta “grotta urlante“. Più precisamente, è in località Giumella – lungo la strada che conduce a Firenze – che si trova una tra le cascate più suggestive di tutta la zona. Il borgo di Premilcuore Per raggiungerla è necessario recarsi sotto l’antico “ponte a scanno“, poi ribattezzato “ponte nuovo”: costruito nel XVII secolo per attraversare il fiume Rabbi, lo compone un’unica arcata alta 16 metri che si eleva su di una gola. Qui le acque precipitano in un gorgo profondo: ed è proprio questa, la spettacolare “grotta urlante”. Fonte: @Davide Bacchetti Un luogo talmente bello che persino il Financial Time ne ha parlato. Era il 2015, e il giornalista Michele Tameni (autore della pubblicazione “Wild swimming Italy. Alla scoperta dei più bei laghi, fiumi e cascate e terme d’Italia”) così la descriveva: “sotto un vecchio ponte in pietra il fiume viene inghiottito in una spettacolare voragine tra tumulti e rumori assordanti. La grotta sottostante ospita due piscine naturali abbastanza profonde per tuffarsi dalle rocce che la delimitano. Subito dopo la grotta si apre un bel laghetto assolato e dall’acqua limpida. Un luogo magico e divertente“. Qui, in questo paradiso poco lontano dal centro di Premilcuore, si viene per tuffarsi nei laghetti, per giocare, per rilassarsi nella natura del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, uno dei complessi forestali più antichi e più importanti d’Europa. Perché non c’è solamente la “grotta urlante”, a disegnare l’area. Tanti sono gli itinerari che dal borgo conducono alla scoperta dei suoi dintorni, della sua natura e della sua spiritualità. Qualche esempio? Il Santuario delle Verna, che ospitò persino San Francesco e che – dall’alto delle rocce su cui sorge – permette d’osservare la a secolare selva di abeti e faggi conservata intatta per quasi otto secoli dai monaci francescani; oppure l’Eremo di Camaldoli, fondato nel 1012 da San Romualdo e circondato da folte selve di abeti. Perché è un po’ magico e un po’ spirituale, quest’angolo d’Italia. Ed esplorarlo è un imperdibile spettacolo.

Luisa Cascarano

Collodi, il borgo della Toscana che rende omaggio a Pinocchio Un viaggio alla scoperta dei luoghi che hanno dato vita alle avventure del burattino più famoso di sempre Quando nomini Collodi, il pensiero va immediatamente al Pinocchio di Carlo Lorenzini. Proprio in questo splendido borgo medievale, lo scrittore fiorentino vi trascorse parte dell’infanzia, poiché sua madre era originaria di questa frazione di Pescia, nella provincia di Pistoia, la cui esistenza è attestata a partire dal XII secolo. Il caratteristico borgo situato nel cuore della Toscana fu costruito in posizione elevata su una collina per sfuggire agli attacchi esterni dei nemici. Ciò che colpisce subito il viaggiatore è proprio la sua conformazione, perché la cittadina si presenta come una “cascata” di piccole case arroccate in pendenza, disposte sui lati di due triangoli che si toccano con i vertici. La frazione conserva l’Antica Rocca, in alto e la maestosa Villa Garzoni che sorge sulle rovine dell’antico castello medievale. Quando ci si addentra nelle strette e pittoresche vie del borgo, ci si può ancora imbattere nei resti delle strutture fortificate. Salendo in cima al paese “vecchio”, si arriva alla Pieve di San Bartolomeo, che conserva importanti opere d’arte. La Villa e il Giardino Garzoni Costruita nello stile tipico delle residenze lucchesi, la maestosa Villa Garzoni vanta una storia pluricentenaria e, fortunatamente, lo straordinario complesso architettonico è riuscito a rimanere inalterato nei secoli, permettendo ai visitatori di entrare nel vivo delle atmosfere medioevali. L’incantevole struttura si inerpica su una collina sotto le case rustiche in pietra del paese, al quale un tempo si accedeva solo tramite due stradine lastricate che passavano attraverso l’entrata principale del palazzo. La facciata si staglia solenne sul paese di Collodi, offuscandolo quasi, e la sua grandiosità è accentuata non solo dalla mole impressionante ma anche dalle vertiginose rampe a gradoni, che contribuiscono a creare un effetto ancora più scenografico. Il primo piano è l’unico visitabile ed ospita diverse stanze, tra cui la splendida camera da letto della damigella, la biblioteca, la camera rossa o di Napoleone e la sala da pranzo, con arredi del Settecento francese e quadri del Correggio. Oltre il portico ed il cortile d’entrata si trova la palazzina d’estate, opera di Filippo Juvarra, che può considerarsi una delle più rilevanti espressioni di architettura barocca in Toscana. Fiore all’occhiello della villa è il favoloso Giardino Garzoni, dotato di terrazzamenti, realizzati proprio a causa del forte pendio, ed impreziosito da splendide rampe di scale, statue e fontane. Il Parco Monumentale di Pinocchio Vero e proprio museo all’aperto, il Parco di Pinocchio è una delle attrazioni principali di Collodi, insieme a Villa Garzoni. Benché sia stato concepito come parco tematico per i bambini, si presenta ben diverso dal consueto parco di divertimenti. Immersi in un boschetto di lecci che avvolge una piazza delimitata da muretti sagomati, si avrà la possibilità di vivere una delle favole più amate da grandi e piccini, all’interno di un percorso dove si intrecciano arte e natura. Un’avventura a tappe, che inizia con due opere che condensano il significato della storia di Pinocchio: il monumento “Pinocchio e la Fata” di Emilio Greco e la favolosa Piazzetta dei Mosaici di Venturino Venturi, per poi continuare con le sculture di grandi artisti del Novecento, tra cui Pietro Consagra, fino al Grande Pescecane di Zanuso.

Luisa Cascarano

L’incredibile hotel costruito in una cava abbandonata Un albergo di 18 piani, due dei quali sotto la superficie dell'acqua, incluso il ristorante. Il tetto è coperto di verde e sfrutta energia solare e geotermica Cascate, sale sotto il livello dell’acqua, assoluto comfort e una perenne vista mozzafiato. L’InterContinental Shanghai Wonderland è pronto a regalare ai propri clienti un’esperienza da sogno. Il mondo del turismo è ricco di proposte a dir poco bizzarre. A rientrare nel novero è senza dubbio un particolare albergo realizzato in Cina, a Shanghai, che farà la gioia di molti appassionati di viaggio all’avventura. Selezionare con cura il luogo che decide visitare è molto importante ma, al tempo stesso, trovare la giusta struttura da rendere la propria ‘casa base’, può far pendere la lancetta della bussola verso totale fiasco o incredibile successo. Sotto tale aspetto l’InterContinental Shanghai Wonderland renderà la vita più semplice a moltissimi turisti, offrendo una struttura unica nel suo genere, che sarà parte integrante del viaggio. Noto anche come il Deep Pit Hotel, si tratta di una struttura di lusso da visitare assolutamente, realizzata per la maggior parte sotto il livello della superficie. Per la sua costruzione è stata sfruttata un’ex cava abbandonata nella zona sud-ovest di Shanghai. Una meraviglia a cinque stelle. Situato a circa 35km da Shanghai, questo albergo è in grado di far innamorare qualsiasi cliente a prima vista. La modernità strutturale è sorprendente, con un design innovativo, che sfrutta pienamente una cava profonda ben 88 metri e riempita d’acqua, regalando un’atmosfera da sogno. In totale sono a disposizione dei clienti ben 18 piani, dei quali sedici risultano essere al di sotto della superficie ma, scendendo fino alla base, ecco i due piani più esclusivi. Dei sedici citati, due infatti sono sotto il livello dell’acqua. Il piano più vicino al terreno circostante invece prevede uno splendido tetto verde, ricco di flora e fauna. Un vero e proprio paradiso, in grado inoltre di generare energia grazie all’uso di sistemi geotermici e dell’energia solare. Ben 337 camere in totale, tutte con un ampio balcone ricurvo, dal quale poter ammirare le cascate che caratterizzano la cava. Un albergo non di certo alla portata di tutti, economicamente parlando ma, una volta entrati in camera, si avrà la certezza d’avere a disposizione ogni comfort.1 Nessuno avrà la possibilità di dormire sotto il livello dell’acqua, ma nei due piani alla base si è scelto di realizzare un esclusivo ristorante e svariate sale per gli ospiti, che potranno ammirare un acquario di dimensioni gigantesche.

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