Come usare il bicarbonato di sodio come fungicida per le piante
Il bicarbonato di sodio è un prodotto davvero versatile che dovremmo avere sempre in casa. Utile non solo in cucina ma anche in bagno oltre che sul balcone o in giardino. Avete mai provato ad utilizzarlo ad esempio come fungicida per le piante?
Quella polvere fine di sale bianco, nota come bicarbonato di sodio e comunemente venduta in tutti i supermercati, viene usata soprattutto per lavare la verdura, igienizzare le superfici ma anche per trattare l’indigestione o il bruciore di stomaco grazie alla sua azione alcalinizzante.
Sono davvero tanti gli usi del bicarbonato di sodio ma pochi sanno che può tornare utile anche in agricoltura come fungicida grazie al suo potere disinfettante che previene ed elimina la presenza di diverse specie di funghi che attaccano comunemente le piante. Ciò è dovuto anche al suo effetto alcalinizzante che fa sì che non si crei quell’ambiente favorevole alla proliferazione dei funghi che, come è noto, amano invece ambienti acidi.
In particolare il bicarbonato di sodio agisce come fungicida naturale su:
Muffa grigia (Botrytis cinerea): si manifesta con la formazione di una massa di cotonina da marrone a grigia che porta al decadimento di fiori, frutti e tessuti teneri delle piante. Questo fungo spesso attacca fragole, broccoli e, come piante ornamentali, le rose.
Rhizoctonia solani: si manifesta con danni o lesioni alla base del fusto (colletto della pianta) quando questo è morbido causandone la rottura e di conseguenza la morte della pianta. Abbastanza comune in fagioli, peperoncino, spinaci, patate e pomodori.
Funghi Ascomycota: questi provocano il famoso oidio, detto anche mal bianco, nebbia o albugine, una malattia che colpisce diversi tipi di piante: vite, bietole, carciofi, pomodori, ecc.
Si può usare questo ingrediente naturale anche per la prevenzione e il trattamento della peronospora, una malattia delle piante causata da diverse famiglie di funghi.
Un libro in cambio di 10 bottiglie di plastica: a Taranto nasce una ‘Ecolibreria’ nel cuore di un parco urbano
Dare rifiuti di plastica in cambio di libri: aumentano le iniziative in Italia volte al riciclo di bottiglie seminando contemporaneamente cultura. Se a Polla si lascia un “libro sospeso” per chi porta in libreria rifiuti in plastica e alluminio da riciclare e a Portici si lancia la sfida del “riciclo culturale”, questa volta è a Taranto che si mette in piedi una vera e propria Ecolibreria.Grazie all’impegno di Plasticaqquà, un formidabile gruppo di volontari che dal 2013 ripulisce le coste e le spiagge dei due mari di Taranto, qui, nel cuore del Parco Cimino è possibile portare in giorni stabiliti almeno dieci bottiglie di plastica, flaconi o lattine in alluminio.
In cambio si può prendere in omaggio un libro usato a scelta tra quelli disponibili e donati da librerie e associazioni.
Tutti i rifiuti raccolti saranno poi prelevati da Amiu Spa Taranto che si occuperà di riciclarli donando loro nuova vita, mentre il libro preso, una volta letto, può anche essere restituito per rimetterlo in circolo in cambio di ulteriori rifiuti da destinare alla raccolta differenziata.
Per ora è possibile recarsi alla Ecolibreria in orari e giorni stabiliti – l’ultimo incontro si è avuto l’8 febbraio scorso, quando sono state raccolte ben 537 bottiglie – ma dall’Associazione si spera di poter essere presenti al Parco Cimino per più giorni alla settimana.
Sedie a rotelle e climatizzatori grazie alla raccolta dei tappi di plastica (funziona davvero!)
Vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in una delle tante raccolte di tappi di plastica presso scuole, associazioni o enti e magari di contribuire portando i vostri tappi. Se avete mai avuto il dubbio sulla bontà di questo tipo di iniziative, dovete assolutamente leggere questo articolo!
Il gruppo anonimo volontari di Sospiro, in provincia di Cremona, ne ha raccolti e venduti oltre 38mila e con il ricavato ha acquistato 36 sedie a rotelle e due climatizzatori portatili donati alla Fondazione Sospiro di Cremona e ad altri enti del territorio.
Aziende, scuole e privati cittadini contribuiscono all’iniziativa da diversi anni, conferendo i propri tappi ai volontari e presso i punti di raccolta.
I volontari, affiancati dai residenti medio-gravi della Fondazione Sospiro di Cremona, si occupano di smistare e pulire i tappi e di consegnarli man mano all’azienda di materie plastiche Seoran di Sesto Cremonese, che li acquista per produrre materiali per l’edilizia e il giardino.Una bella storia di solidarietà e di economia circolare, che grazie alla collaborazione di diverse realtà ha consentito di acquistare nel tempo decine di nuove carrozzine e due condizionatori portatili.